Un fuoco scoppiettante mi illuminava parte del viso. Quando mi resi conto di ciò che era successo, dovetti trattenere un'ultima lacrima.
Mi alzai lentamente, guardandomi intorno: non c'era nessuno.
Avrei voluto soffermarmi su alcuni quesiti ("Chi ha acceso il fuoco?" e "Mi hanno rapita?"), ma il freddo continuava a penetrarmi nelle ossa, indebolendomi e impedendomi di ragionare lucidamente.
Mi sedetti davanti alle fiamme, ponendo le mani davanti al corpo per riscaldarle.
Avrei dovuto dirgli quello che penso. Ho permesso che se ne andasse... Amelia, sei una stupida! Non ti rendi conto? Se è andato via è solo colpa tua. E di chi altro? Con le tue paranoie l'hai fatto sentire male. E poi gli sei stata troppo addosso, sempre a...
Mi irrigidii di colpo. Qualcuno mi aveva posato una mano su un fianco e con l'altra mi spostava i capelli dalla spalla.
Mi alzai di scatto da terra, sfoderando un pugnale e puntandolo alla gola del fantomatico nemico.
Prima di rendermi conto della situazione, avevo già provocato una ferita superficiale al collo della persona che avevo davanti.
Le gambe divennero instabili. - Che ci fai qui?
Dave finì di scostarmi i capelli dalla spalla e avvicinò le labbra al mio orecchio.
- Voglio trovare un posto in cui stare. Non ho mai detto di voler stare da solo.
In un attimo gli circondai il collo con le braccia e, impulsivamente, premetti le mie labbra sulle sue. Il mio cuore costrinse il mio cervello a tacere, ma ormai anch'esso si era ridotto a pensieri sconnessi e insensati.
Dave ricambiò il bacio, tenendo il mio corpo esile stretto contro il suo. La sua vicinanza mi riscaldò; per la prima volta dopo tanto tempo mi sentii viva.
Il ragazzo allontanò le labbra dalle mie, facendole scivolare sulla guancia e arrivare all'orecchio. - Amelia, non posso tenerti qui. Vai.
- No... - mormorai. Il mio cuore protestava.
- Sì - Dave mi accarezzò i capelli.
Mi allontanai leggermente dal suo viso e lo costrinsi a guardarmi negli occhi. - Sei un incoerente, brusco, spesso odioso ragazzo. Ma non ti lascerò solo. Non farò un passo senza di te, ormai siamo una squadra, okay?
- Ti stai rovinando. - bisbigliò.
- Scherzi? Non mi importa del Ponte. Era l'unico modo per arrivare alla felicità, ma non posso farlo senza ciò che mi spinge quotidianamente ad andare avanti. Tu.
Dave mi stampò un bacio sulla fronte, azzerando le mie possibilità di restare lucida.
- Io non... Non pensavo che tu... - balbettai.
- Che io volessi tornare da te? - concluse al posto mio.
Annuii.
Dave mi sfiorò gli zigomi con il pollice. - Hai pianto, vero?
Nascosi la testa sulla sua spalla, trattenendo un'altra ondata di lacrime. - Forse.
Aspettai che il mio cuore si calmasse, ma quel momento minacciava di non arrivare. Dunque, fui costretta a balbettare. - Dave... Perché hai avuto... Hai cambiato idea?
- Ti interessa saperlo subito? - mi sussurrò all'orecchio mentre mi accarezzava i capelli.
Sì, ti interessa saperlo subito, Amelia. Sai che c'è qualcosa che non va in lui, adesso. - Mmm... No...
Le sue labbra sfiorarono nuovamente le mie. - Abbiamo tutta la morte da passare insieme.

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Il Ponte della Vita
FantasyUn Ponte circondato dall'Oblio rappresenta il mondo; ma solo raggiungendo la fine del Ponte si potrà ottenere ciò che tutti desiderano. Peccato che nessuno sa cosa sia. Peccato che una ragazza voglia scoprirlo.