Rimasi ferma, intontita. Il mio cervello non era in grado di elaborare le nuove informazioni e aveva immobilizzato il mio corpo, impedendomi il movimento.
- Resti lì? - fece Dave.
- Io... - sussurrai. - Io non capisco.
Il ragazzo si voltò verso di me. - Cosa?
Abbassai lo sguardo sulla terra scura della foresta. - Tutto.
- Mi dispiace, ma non credo di poter spiegare - il tono della sua voce continuava ad essere gelido.
- Ma perché? Perché tutto questo? Perché ogni tanto sembra che tu tenga realmente a me?
- Perché è così, e non solo a volte. Io ci tengo, e non va bene.
- A me va benissimo.
Lui scosse vigorosamente la testa. - Non capisci? Mi dispiace, Amelia, ma non si può fare altrimenti. Tu rimarrai sempre te e io rimarrò sempre io. Non ci sarà un noi.
A quelle parole rabbrividii. Mi pizzicai di nascosto il braccio, sperando di stare sognando. Invece rimasi lì, davanti a lui, con i piedi per terra e le gambe che tremavano pericolosamente.
- Va bene - dissi alzando lo sguardo su di lui. Vidi che i suoi occhi erano lucidi e che si mordeva con insistenza il labbro inferiore. - Sicuro di stare bene?
Dave si riscosse e tornò rigido come di consueto. - Sì. Benissimo.
Mi voltai distrattamente verso l'albero nero alle mie spalle, o meglio, verso ciò che ne rimaneva. Non avevo ottenuto le informazioni che desideravo, ma non m'importava. Pensai di chiedere a Dave se volesse darmi una risposta definitiva solo se fossimo usciti vivi entrambi da quest'assurda missione, ma mi limitai a cancellare quell'idea dalla mia testa, pensando già a ciò che mi avrebbe detto il ragazzo.
Una volta che fui accanto a lui, Dave dischiuse le labbra per parlare, ma se ne pentì immediatamente.
- Mmm? - domandai.
- Niente. - si strinse nelle spalle. Notai che i suoi modi bruschi non erano altro che una copertura per nascondere ciò che realmente provava.
- Te la sei presa? - ebbe il coraggio di chiedere.
- No, assolutamente. - accelerai improvvisamente il passo, sentendo gli occhi bruciare e gonfiarsi di lacrime. Camminai davanti a lui per alcuni minuti, piangendo senza contegno, finché un singhiozzo mi tradì. La mano di Dave si chiuse immediatamente sul mio polso, costringendomi a girarmi verso di lui. Istintivamente gli gettai le braccia al collo e nascosi la testa sul suo petto, inzuppandogli la maglietta.
Sentii la sua mano accarezzarmi i capelli: quel gesto mi fece singhiozzare ancor più rumorosamente. - Mi dispiace - sussurrò, ponendo definitivamente una pietra sopra quel discorso.
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SPAZIO AUTRICE
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto :D
E non uccidetemi, i patti erano che non avrei ucciso nessuno e li ho rispettati eheh
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Il Ponte della Vita
FantasyUn Ponte circondato dall'Oblio rappresenta il mondo; ma solo raggiungendo la fine del Ponte si potrà ottenere ciò che tutti desiderano. Peccato che nessuno sa cosa sia. Peccato che una ragazza voglia scoprirlo.