Capitolo 25

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Mi trovai in un bosco scuro, scuro come le tenebre che lo avvolgevano. Gli alberi erano color carbone, la terra era cenere. Persino il fiume che scorreva a pochi passi da me era cupo e buio.

Non mi piaceva quel posto. Non mi piaceva per niente.

Azzardai qualche passo incerto, notando che le ossa non mi facevano male. Dov'ero finita? E dov'era Dave?

Dietro un albero abbattuto notai una cavità ancor più tenebrosa... una grotta. Forse non era una buona idea entrare in quell'apertura, ma mi occorreva solo il breve tempo di sbirciare all'interno. Cautamente mossi qualche passo in avanti, sussultando nel momento in cui le rocce, dietro di me, franarono, intrappolandomi in quella caverna.

Immediatamente la mia mano divenne fuoco con il quale cercai di illuminare invano l'ambiente: il buio era denso, quasi liquido, ed io ero come un galleggiante in mezzo alla nebbia.

Sentii qualcuno o qualcosa toccarmi la spalla, e trattenni a stento un grido. Mi voltai di scatto, e qualcosa si accese fornendo una calda luce.

- Dave... - sussurrai.

- Amelia - fece lui. Lo guardai; mi guardò. Era come se avessimo sentito i nostri nomi per la prima volta, e che ci fossero piaciuti solo perché eravamo stati noi a pronunciarli.

- Non pensavo che ci fossi... - soggiunsi.

- Sono sempre stato accanto a te - il ragazzo fece un sorrisetto. Le sue labbra sfiorarono le mie, e fu in quel momento che sentii il vuoto sotto i miei piedi. Precipitavo.

Urlai con quanto fiato avevo in gola, ascoltando l'eco ripetere le mie grida all'infinito. Tutto intorno a me era tornato buio; Dave era sparito.

Mi fermai bruscamente. Ero arrivata a terra? Non udivo alcun rumore, fatta eccezione per il martellare incessante del mio cuore impazzito.

- Amelia!

Qualcuno mi scosse la spalla. Aprii gli occhi all'improvviso, ritrovando il viso di Dave davanti al mio, i suoi occhi spalancati.

Tremavo. - Che... che succede?

Il ragazzo sospirò, palesemente più tranquillo, e si sedette accanto a me. - Sapevo che non ti saresti dovuta addormentare.

Avvampai violentemente. Un sogno? Ma era stato così reale...

- Sì, sì, hai ragione. - rabbrividii evitando il suo sguardo. - Non credo che tenterò più di dormire.

- Che hai sognato?

Le mie guance si scaldarono ancor di più. Parlai con voce impastata. - Ero in un bosco scuro, simile a questo ma... più lugubre.

Dave fece una risata amara. - Più lugubre di questo?

- ... Sì. Dico davvero - aggiunsi notando la sua espressione.

- E basta? Cioè... un bosco ti ha spaventata a morte?

Scossi la testa, aggrottando le sopracciglia davanti alla sua ironia. - No, poi sono entrata in una grotta e... - mi schiarii la voce, imbarazzata. - Diciamo che sono precipitata.

- Mmm... interessante. - fece Dave, pensieroso.

- Davvero?

Lui scrollò le spalle. - Beh, in effetti non tanto. Non ti è successo un granché, ti sei solo spaventata. Forse ci conviene andare via di qui, non credi?

Mi alzai lentamente, sentendo la testa pulsare e dolere come se fosse stata colma di piombo. - Credo di sì.

•••
SPAZIO AUTRICE
E mi ero dimenticata di aggiornare. Scusatemi tantissimo! Sono successe tante cose e questa è passata in secondo piano.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)

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