Iniziai con ciò che Dave aveva già tentato di fare: lasciare che la mia mano fosse percorsa da spire di fuoco e cercare di fondere la serratura fino a farla scattare.
Il mio compagno stava seduto in un angolo a godersi la scena, sghignazzando. Non mi importava del fatto che stesse ridendo di me: ero abbastanza intelligente da poter trovare da sola la soluzione senza bisogno di qualcuno che mi parasse il fondoschiena consegnandomi direttamente la soluzione per uscire.
- Non vuoi proprio capire che con il fuoco non ce la farai, vero? - mi domandò, sarcastico. - Malcom non è uno stupido, non ci metterebbe in mano la chiave per fuggire.
Lasciai che il fuoco si spegnesse, poi sbottai: - Come intendi fare, allora?
- I patti erano che tu saresti riuscita a portare fuori di qui le nostre chiappe sane e salve. O vuoi forse rinunciare alla tua gita alla fine del Ponte?
Mi voltai indispettita senza rispondergli, mormorando tra i denti: - Ricattatore.
Decisi di sedermi in un angolo della stanza a riflettere su ciò che avrei potuto fare. Il fuoco non andava bene, ma cosa avrei potuto utilizzare per aprire quella maledetta porta? Non avevamo niente, in quella grotta.
Lo sguardo mi cadde sul mucchio di ossa ammassate l'una sull'altra, e mi venne un'idea. Mi avvicinai ai cadaveri e li guardai con ribrezzo. Non avrei mai avuto il coraggio di frugare lì dentro.
- Ehi, che fai? - chiese Dave.
- Mi puoi almeno aiutare a cercare una cosa?
Il ragazzo scrollò le spalle e si alzò, raggiungendomi. - Che cosa ti serve?
- Un osso piccolo. Magari... della mano - Rabbrividii.
Dave sorrise e mi posò una mano sul braccio. Abbassai lo sguardo, cercando di dimenticare che i suoi occhi grigi mi fissavano e studiavano come quelli di un uccello rapace. - Se vorrai davvero raggiungere il tuo obiettivo, vedrai cose molto peggiori di un mucchio di ossa putride.
Lo osservai mentre si inchinava e, senza batter ciglio, mi consegnava ciò che gli avevo chiesto.
- Grazie - bofonchiai.
Venti minuti dopo ero ancora alle prese con la serratura, cercando invano di farla scattare.
- Pensavo che fossi più sveglia - sentii la voce di Dave alle mie spalle. Il tono era parecchio arrogante, e le parole mi ferirono e irritarono.
- Non capisco a cosa tu ti riferisca. - ribattei senza batter ciglio. Apparentemente, ero tranquilla come una statua di sale. Imperscrutabile. Non sarebbe mai riuscito a capire che ero terrorizzata.
- Non posso dirtelo, mi spiace, ma è meglio che ti sbrighi: Malcom potrebbe essere qui a momenti.
Concentrai tutte le forze che mi rimanevano per consentire alla mia mano di prendere fuoco insieme al pezzo delle ossa, e tentai un'ultima volta di forzare la serratura.
Quando questa, fondendosi, scattò, Dave mi raggiunse correndo e mi posò le mani sulle spalle.
In preda all'euforia, sussurrò: - Non pensavo che ce l'avresti fatta, io...
Gli premetti una mano sulle labbra. - Sta' zitto.
Probabilmente non seppi mai quali fossero le mie reali intenzioni, ma ciò che feci stupì entrambi. So solo che ritrovai il mio viso a pochi centimetri dal suo e che sentivo i nostri respiri che si mischiavano, prima di udire un fischio.
- Molto bene. - fece Malcom facendo tintinnare volutamente un mazzo di chiavi legate alla sua cintura.
In un attimo, Dave si era allontanato da me, ritornando impassibile. - Stavi venendo a "liberarci"?
Il biondino sorrise maliziosamente. - Sapevo che avreste trovato il modo di uscire. E io... sì, in effetti sono venuto a liberarvi dalle catene che vi tengono imprigionati in questo schifo di posto chiamato Ponte. Pronti ad andarvene?
- Non vedo l'ora... - mormorò Dave aggrottando le sopracciglia. Aveva un piano. Doveva averlo.
Purtroppo la mia mente non riusciva ancora a ragionare lucidamente. No, decisamente non ero pronta a morire un'altra volta.
Dave estrasse un pugnale dalla tasca. - Amelia, vattene.
- Cosa? Non se ne parla, io...
- Io e Malcom abbiamo un conto in sospeso da troppo tempo. Tu aspettami fuori.
- Dai per scontata la tua vittoria. - intervenne Malcom con un ghigno.
Dave lo ignorò. - Amelia, fidati di me. Tornerò, lo giuro.
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SPAZIO AUTRICE
Mi ero dimenticata di dover aggiornare, scusate :')
Ci vediamo presto con un nuovo capitolo!
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Il Ponte della Vita
FantasyUn Ponte circondato dall'Oblio rappresenta il mondo; ma solo raggiungendo la fine del Ponte si potrà ottenere ciò che tutti desiderano. Peccato che nessuno sa cosa sia. Peccato che una ragazza voglia scoprirlo.