4.Parole Inopportune

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Ti dirigi a passo svelto verso l'ufficio della preside, é ancora molto presto e non incroci nessuno nei corridoi.
Le pareti si susseguono accanto a te, portando alla vista quadri di presidi che al tuo passaggio sussultano.
"Albus" pronunci con una nota di malinconia nella tua voce che nasconde stanchezza e preoccupazione.
Il Grifone, ricostruito dopo la guerra, lascia spazio alle scale che ti invitano con sorde parole ad entrare.
Raggiungi con falcate lente e decise quei gradini che lasciano spazio a ricordi felici, a impronte invisibili di mille persone dall'anima pura o oscura che si erano sedute nello studio di quell'uomo che aveva diretto come un burattino quell'infinita guerra che era durata un'eternità e che tutt'ora scalpita dentro di te.
La preside è in piedi, davanti al ritratto di Dumbledore mentre lo osserva amabilmente, non si è accorta di te, troppo intenta a scrutare con sentime nto il volto dell'uomo che per tutta la vita ha sentito di amare in modo tangibile, ma imperscrutabile.
"Professoressa" mormori, cercando quasi di non arrecare disturbo alla donna che per te è stata come una madre.
La osservi teneramente, le rughe accentuate sulla fronte le fanno assumere un' aria austera e gli occhi color cielo ti guardano con una luce di malinconica che tenta, invano, di celare.
"Hermione, cara cosa fai a quest'ora fuori dal tuo dormitorio? Sono appena le cinque e mezza!" dice, avvicinandosi con aria interrogativa.
Respiri lentamente cercando di mettere in ordine i pensieri che in questo momento vorticano disordinatamente in testa.
"Il professor Snape non è disposto ad aiutarmi" sentenzi, fissando il ritratto del vecchio preside, che immancabilmente entra nella conversazione.
"Oh miss Granger, sono molto contento di rivederla! Come sta procendendo l'anno?" ti chiede con voce dolce e ferma.
Ti sembra di essere ritornata al tuo quinto anno quando era ancora vivo e procedeva tutto in maniera meccanica, ma tu all'ora non amavi Severus e questo ti fa sospirare causando la curiosità di entrambi i maghi.
"Cara Hermione, capisco tutto quello che stai passando e ti chiedo un piccolo favore ancora una volta" espone gentilmente il defunto preside, mentre si aggiusta i sottili occhialini a mezza luna.
L'ultima volta che ti aveva parlato così è stato quando ti aveva ordinato di non dire a Harry e a Ronald cosa era successo a Villa Malfoy e tu, obbediente, lo hai fatto.
Annuisci senza proferire parola, incuriosita dal muto ordine che l'uomo dagli occhi azzurrini ti aveva conferito.
"Non lasciarti intimorire dal comportamento del nostro Severus, oltrepassa il cancello delle apparenze perché, mia cara, la chiave per mostrare il magnifico uomo che lui nasconde la hai solo tu" dice sorridendo, lasciandoti senza parole.
Come fa a sapere ciò che provi per lui?
Possibile che ti si possa leggere così facilmente sul viso quando pronunci il suo nome?
Ti inizi a mordicchiare il labbro, facendo cadere un rivolo di sangue tra i denti, quella lunga e lenta tortura che ti infliggi ogni qualvolta che sei nervosa preferiresti che fosse lui a compierla.
Minerva ti ossserva con sguardo interrogativo, non capendo la strana affermazione del preside e poi, come un fulmine a ciel sereno, l'amara verità si presenta davanti ai suoi occhi turchini.
"Hermione non starai facendo sul serio? È un tuo professore e soprattut to non ti potrà mai dare l'affetto che tu cerchi" dice con voce severa e riluttante verso la nuova scoperta.
"Mia cara Minerva, non c'è assolutamente nulla tra loro due, lascia solo far delle sciocche supposizioni ad un vecchio. Miss Granger eri venuta qua per dire che Severus non era disposto ad aiutarti? Beh, stai tranquilla, tra poche ore andrò a parlarci io" mormora, facendoti l'occhiolino, nel frattempo la preside vi osserva corrucciata, non convinta dall'esclamazione di Dumbledore.
Ringrazi entrambi, uscendo a passo svelto da quell'ufficio che iniziava a carpire l'intera essenza del tuo cuore.
La mattinata sarà molto lunga, hai due ore di pozioni, un' ora di difesa con il professor Topkins, che non ti convince affatto, infine due ore di trasfigurazione con la preside McGonagall; sai benissimo però che non sarà l'insieme delle lezioni a sfinirti, ma un uomo dagli occhi neri come la runa incisa sul tuo braccio sinistro.


Vi chiedo scusa, ma ieri sono stata male e non sono riuscita a scrivere, domani prossimo capitolo. .dove vedremo i nostri due protagonisti in classe e cosa accadrà?
Ringrazio chi legge queste pagine e chi le ha sapute apprezzare.
InchiosttoInfinito

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora