31. Con te

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"Hermione" senti la voce di Ikary alle tue spalle, ti volti immediatamente,  strabuzzando gli occhi.
Lui è così vicino, terribilmente vicino, ti farebbe stare bene con una semplice carezza, ma non devi sorpassare il limite.
Non ti avvicini, rimani con gli occhi spalancati e il respiro affannoso per la corsa a fissarlo, a contemplare i tratti del viso così diversi da quelli di Severus.
"Ho sentito il nostro contatto mentale espandersi e la tua rabbia, mista a sorpresa. Ho subito intuito dov'eri, poi ti ho visto fuggire, cos' è successo?"chiede, con un impeto impaziente ti scosta i capelli dal viso e tu socchiudi le palpebre, respirando a fondo.
Dinieghi la testa e inizi a mordicchiarti il labbro, ormai si sta facendo tardi, sarà ora di pranzo e non sai dove sia Severus.
Ti allontani, sorridendogli. Nei suoi occhi, per un attimo, si può scorgere un bagliore luminoso, subito spento dal vento freddo che vi investe senza preuccupazioni.
Rabbrividisci, ricordando l'atroce ricordo di quel pavimento freddo, di quella donna che ti torturava senza pietà.
Ancora una volta si avvicina, stupendoti per il suo atteggiamento, ti abbraccia, trasmettendoti tranquillità e la sua presenza, tremendamente piacevole, spazza via i tuoi pensieri oscuri.
"Portami a casa.  Quando, questo pomeriggio io e Severus arriveremo da te, vi dirò tutto" mormori, senza staccarti da lui.
Scruti il paesaggio autunnale placidamente, ormai il freddo pungente ti entra nelle ossa. La luminosità del sole è coperta da nubi grigiastre, il vento accarezza le vostre figure ammantate.
Immagini che il corpo avvolto attorno al tuo sia quello di Severus, ma sai che non è così, lo senti allontanarsi e, con un gesto rapido, vi smaterializzate davanti al cottage.
Lui se na va, senza salutarti, entri, titubante, trovando il tuo professore seduto su una poltrona a sorseggiare un bicchiere di Wisky Incendiario, la sua espressione è assorta nei pensieri e le ciglia assottigliano il suo sguardo assente e, tremendamente, interessante.
Non assume una posizione rigida, le sue gambe sono elegantemente accavallate e le braccia sono appoggiate sui braccioli, la testa è appoggiata delicatamente sul soffice tessuto.
Improvvisamente, le sue labbra, prima bagnate dal liquido ambrato, si piegano in una smorfia di disappunto. "Miss" sussurra, alzandosi e appogiando il bicchiere sul tavolino, le sue vesti nere drappeggiano d'oscurità, incrocia le braccia al petto e inclina la testa su un lato " noto con piacere che ha donato al qui presente l'immancabile onore della sua presenza" finisce, schioccando la lingua sul palato, osservandoti con sufficenza.
È stato lui ad insultarti, dopo essere andato via.
Enyol ha esagerato, lo ha privato del suo fervido autocontrollo e lui si è sentito spoglio di ogni difesa, ma non vuoi adottare scuse per il suo comportamento egoista e rabbioso.
Sei rigida e lo fissi con stupore, le tue mani sono chiuse a pugno, ti allontani da lui e gli volti le spalle, osservando un punto indefinito nel vuoto dinnanzi a te.
Il gioco che utilizza, passando dal "lei al tu", è snervante. A volte ti fa sentire sorprendentemente vicino e altre volte doloramente lontana.
"È stato lei ad andarsene, professore. Io sono andata in biblioteca e devo raccontarle alcune cose" sussurri, notando Enyol raggiungerti, saltellando.
Ti accucci, sorridendo all' ometto che, con le sue folte sopracciglia, si avvicina a te e ti annuisce, voltandosi, poi, verso Severus.
"Mister Snape volevo chiederti scusa" mormora, avanzando verso di lui, ma il tuo professore si allontana.
"Non ti permettere di rivolgermi la parola, stupido essere, vattene in camera della tua padrona, ora" sputa fuori con veemenza, arcuendo le labbra in un ghigno di disprezzo.
Sorridi a Enyol che, tranquillamente, sale le scale, senza proferir parola.
Alzi lo sguardo sull'uomo che ami e ti vergogni per il suo comportamento, ma allo stesso tempo desideresti insonorizzare la tua rabbia dentro il tuo cuore, ma non ci riesci.
"Lei. Non ha il diritto di trattarlo così, signore" ti siedi sulla poltrona, su cui Severus era seduto poco prima, sorridendogli, cercando di sfidarlo.
Lui si inginocchia davanti a te, appogiando le mani sui braccioli e si avvicina al tuo collo.
Senti il suo respiro caldo sulla pelle e rabbrividisci, mentre senti affiorare la pelle d'oca.
"Questo non è il tuo profumo" sussurra al tuo orecchio, mentre tu ti crogioli in quest'istante perfetto.
Lui.
Te.
In questa strana posizione che elude i vostri ruoli.
Non riesci a comporre una frase di senso compiuto, ignori il tuo cuore battere furioso, né le tue guance tingersi di rosso.
"Con chi eri?" dice, appogiando le mani sulle tue spalle, tu, come scottata ti alzi.
Non accenna a diminuire la presa, finché non ti mostra un mantello che prima era sulle tua schiena.
Ikary.
Non ti sei accorta della stoffa pesante posarsi sul tuo piccolo corpo.
"Ikary, signore" esordisci, allontanandoti da lui.
Ti senti priva di difese ai suoi occhi, tremendamente sola e nel frattempo avvolta dalla sua presenza.
Il suo gesto è stato intimo, ti sei sentita sciogliere alla sua vicinanza e, ne sei certa, se non fossi stata seduta saresti crollata sul pavimento.
I suoi occhi si scuriscono, non riesci a carpire le esatte emozioni che gli passano negli occhi.
"Bene" mormora, prima di dirigersi in cucina, noti, però, che il suo passo è spedito , come se volesse sfuggire da qualcosa.
Da te.
Ti ritiri nella tua stanza, non sola, data la presenza di Enyol che, nel frattempo, è seduto rigidamente sul tuo letto.
Con un colpo di bacchetta ingrandisci il libro, nascosto nel maglione, alla sua vista la creatura oscura indietreggia e sbarra gli occhi che si fanno improvvisamente aquosi.
"Il male" mormora, saltellando sul letto, dopo essersi portato le mani al volto. Il naso suo naso diventa blu e si allontana dal tomo.
"Enyol è tutto a posto. Ho trovato il libro per distruggermi" sussurri, cercando di rincuorarlo per la tua scelta da martire, lui pare aqquietarsi un po' e accarezza con dolcezza la mano che stringe il libro.
"Pagina ottanta" dice con un fil di voce, portandosi le gambe al petto.
Scorri con curiosità le pagine, sino ad arrivare alle pagine indicata.

L'incantesimo "Sankara" permette al signore della luce o a qualsiasi altro mago di distruggere il signore oscuro.
Tale magia richiede, però, un notevole sforzo che, talvolta, risucchia tutto il nucleo magico di chi lo pronuncia.
Il movimento della bacchetta é avanzato, come la concentrazione che richiede.
Agitare verso destra, compiendo un giro completo e colpire verso il basso.
Il fiotto di luce rossa sottrarrá la vita al oscuro, ma deve fare molta attenzione.
Un oscuro signore può essere sconfitto solo dal Signore della luce, quindi non provate a compiere gesti avventati.

Perfetto.
Hai trovato un modo sicuro e veloce, ma sarà doloroso?

Chiedo venia....prossimo aggiornamento in settimana..
InchiostroInfinito
P.s Ringrazio tutti per i bellissimi commenti le stelline e ke visualizzazioni

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora