47. King's Cross

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La prima cosa che vedi quando riapri gli occhi è un colore accecante.
A dir la verità, è l'assenza di qualsiasi sfumatura colorata a preoccuparti.
Sei morta? Il tuo piano non ha funzionato?
Hai abbandonato anche tu Severus. Ti eri ripromessa di non farlo, non così almeno. La morte era una strada percorribile per entrambi, di questo ne eravate a conoscenza, ma avresti voluto salutarlo.
Te ne sei andata nel cuore della notte, dopo che avevate fatto l'amore, dopo che lui aveva lasciato aperta la porta che conduceva alla sua anima ancora scricchiolante perché non troppo stabile e tu, con un soffio di vento amareggiato, hai demolito tutto.
Sciocca.
Sei stata una stupida.
Ti rialzi, non sentendo dolore alcuno, fatta eccezione per il tormento emotivo.
"Hermione" senti una voce alle tue spalle che non ti può che dare la conferma della disfatta, della tua morte.
Non ha un'intonazione triste, ma soddisfatta e per questo ti volti con un arroganza che apparteneva alla tua parte oscura.
"Sono morta" sospiri, dicendolo, con accurata delicatezza, come se non volessi turbare il cielo assente e il vuoto calcato dal silenzio.
"Forse" ti risponde, mentre si mostra completamente amalgamato all'ambiente circostante. Senti il rumore di un treno e non puoi che associare questo buffo ambiente alla stazione di King's Cross. Ti vengono in mente i tuoi genitori, le vostre vacanze passate dai parenti che abitavano proprio a Londra e il passaggio che conduceva al binario 9 e tre quarti.
E non puoi far sì che un velo di malinconia possa offuscarti gli occhi, ma non piangerai. Almeno da morta vuoi essere forte.
Gli anni passati con Harry.
Povero Harry, obliviato e rispedito al ministero. Quando saprà del tuo destino impazzirà e ancora una volta, il mondo magico caricherà sulle sue spalle la responsabilità di salvarlo dal male. Anche se questa volta lui non ha alcuna correlazione con la minaccia impellente.
"Harry Potter, quando Voldemort uccise l'Horcrux che risiedeva in lui, venne spedito qui e ad accoglierlo non c'era niente di meno che Albus Dumbledore. È una sorta di Limbo" enuncia con ovvietà, come se tu avessi dovuto capire prima la vera natura del luogo in cui vi trovate.
"Hai la possibilità di tornare indietro. In realtà, sei obbligata a farlo" sussurra, schioccandoti uno sguardo severo. Non ti sembra nemmeno l'uomo a cui ti sei donata e che ha tentato di proteggerti, seppur per poco tempo.
"Obbligata?" chiedi, iniziando a ridere istericamente.
Nemmeno in morte puoi decidere il tuo destino, sei sempre un pezzo sulla scacchiera.
Ron.
Il ragazzo incontrato sul treno, il grande campione di scacchi. 
Il tuo grande amore fin da quando eri piccola. Lui, per te, è quello che Lily è stata ed è tutt'ora per Severus. L'unica eccezione é che tu non provi più nulla per il rosso, se non tenerezza smisurata. Lui, invece, l'amerà sempre.
"Devi portare a termine il compito da signora della luce. Devi riunire ciò che sai" mormora, sbeffeggiandoti. Tu non sai proprio niente!
A cosa si riferisce?
"Hermione! Devi riunire i Patronus , simboleggianti gli oscuri, e l'esercito composto dai folletti oscuri , dalle fate dell'infinito, da Onisor e i suoi amici. Come la profezia aveva predetto!" quasi urla, e inizia a torturarsi le mani spasmodicamente, infuriato per la tua totale inadeguatezza per un compito così fondamentale.
Non sai come tu hai potuto dimenticartelo, soprattutto per il collegamento che i nomi degli oscuri e quelli delle creature magiche hanno con il tuo, di nome.
Non riesci nemmeno più a parlare per il dolore e l'ansia che ti pervade. La storia della tua vita è stata macchiata dalla malvagità, una macchia che si espande a vista d'occhio sempre più. Non ha un'origine e nemmeno una fine. È eterna, come la battaglia tra bene e male.
"C'è una persona che desidera parlarti" ti suggerisce, mentre inizia a camminare avanti e indietro, come se potesse avere la forza di scavare nel pavimento.
Alza lo sguardo e, per un attimo, ti sorride.
Non c'è saluto, scompare. Ti lascia sola, nonostante le urla che invocano il suo nome.
Senti una mano sulla tua spalla e, rincuorata dal ritorno di Ikary, ti volti.
Lily Evans.
Lily Potter.
La madre morta del tuo migliore amico.
La donna da sempre amata da Severus.
Non sai se odiarla, non sai nemmeno se ne sei capace. È anche grazie a lei che Harry è ancora vivo e che il tuo professore si è reso redentore di se stesso.
"Ciao" ti dice con voce gentile, mentre ti stringe in un abbraccio in cui ti senti terribilmente soffocata.
Perché lei è qui?
Devi trovare un modo per tornare!
Come se ti leggesse nel pensiero, si scosta lentamente dal tuo corpo. Siete a pochi centimetri di distanza.
"Io l'ho perdonato tanto tempo fa. Non deve vivere nel rancore verso se stesso. Diglielo. Digli che ormai io sono un fantasma del suo passato, che deve lasciarmi andare" confessa, pienamente consapevole dell'effetto che le sue parole avranno sull'uomo a cui sono indirizzate.
"Lo hai abbandonato" questo è tutto ciò che sai dire, con sguardo accusatorio. Fai due passi indietro, come per distanziarti metaforicamente da questa donna.
Lei sa che questa accusa è rivolta anche a te stessa, che il tuo allontanarsi da lei è una presa di posizione verso te stessa.
Se solo potessi, i passi indietro li faresti per scappare da te, dal tuo egoismo e dall'aver voluto affrontare la situazione con impulsività.
Sei stata come lei e non sai se Severus potrà mai perdonarti, nel caso sopravviverai.
"Hermione. Lui sa che lo ami, ne è a conoscenza e saprà che te ne sei andata accecata dalla paura di perderlo. Lo conosco. Ora va, Hermione" pronuncia dolcemente delle parole che hai bisogno di sentire, parole che solo una madre saprebbe dire.
E così, affrontando con più coscienza la realtà, chiudi gli occhi.
Pronta. Pronta per la battaglia finale e l'ultimo pensiero, mentre sei in questo limbo, va a Severus.
Di nuovo, il nulla.

Ciao!
Miei cari fedelissimi, mi spiace non aver aggiornato prima. Ho avuto un lutto in famiglia e ho avuto bisogno di tempo per me stessa, di nuovo voi vorrete dire. Ma, nel frattempo, ho riscritto gli appunti sul finale e, se ho fatto i conti giusti, ci saranno otto capitoli.
Non mi dilungo troppo, vi dico solo che in massimo dieci/dodici giorni la storia sarà terminata.
Mi dispiace un sacco, perché ci sono molto affezionata.
A domani,
Giulia

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora