28. Arrampicarsi sugli specchi

1.2K 91 7
                                    

Ti ritrovi a fissare la porta di entrata, troppo incerta per ruotare la maniglia ed entrare, i ricordi di poche ore prima ti causano un rossore delicato sulle guance.
Non riuscirerti a guardarlo negli occhi.
Non sai se lui sia in casa oppure da Marte, ma devi comportarti come una Grifondoro e affrontare la situazione.
Respiri profondamente e scosti i capelli dal tuo viso, ormai è sera e tutto appare tranquilllo.
Entri, senza far alcun rumore e noti che sul tavolino in soggiorno rimane inerme e solitaria una bottiglia vuota di Wiskey Incendiario.
Sarà furioso, ma non ti preuccupi della sua ira, anzi, sei preuccupata e ti dirigi verso il suo laboratorio, da dove proviene un boato.
Senza cerimonie entri e lo trovi seduto, davanti al suo bancone, mentre osserva il vetro infranto sul pavimento.
"Granger" mormora con voce strascicata e stanca "dove diavolo sei stata" urla, avvicinandosi a te, prendendoti per le spalle e scuotendoti.
Non hai paura, ma ti senti in colpa ancora una volta, non sai come gestire la situazione. Non hai mai visto Severus ubriaco né tantomeno senza il suo autocontrollo e non sai dove vi porterà tutto questo.
"Eri da lui, vero?"chiede a pochi centimentri dal tuo viso, allontanandosi poi come scottato.
Non rilascia più il suo profumo, ma solo l'odore dell'alcool, il mite sapore del dolore e dell'amarezza con cui si veste una persona disperata che affoga i suoi demoni dell'alcool, tu per lui sei semplicemente un motivo di rancore, attanagliato da varie sfumature di orgoglio.
Se ti protegge lo fa per lui, per adempiere ad un'altra promessa fatta ad Albus.
Non gli rispondi, domani non si ricorderebbe nulla, così lo guardi con aria di rimprovero e gli afferri la manica della casacca portandolo su per le scale.
Barcolla e cerca continuamente di allontanarsi da te, ma tu non glielo permetti deve solo andare in camera e addormentarsi.
"Non faccia il bambino" dici, strattondandolo verso l'ultimo gradino, mentre alzi gli occhi al cielo nel sentire le sue mani lasciare la presa e perdere l'equilibrio, prontamente lo riafferri, ma cadete entrambi, per fortuna, sul pavimento e non dalle scale.
Lui è accanto a te e non accenna a muoversi, ti sembra quasi un sogno, ma non è il momento per fantasticare: devi aiutare l'uomo che ami.
Con un incantesimo lo sollevi e lo trasporti sul letto.
Sembra un uomo distruto dai suoi rimpianti e la sua espressione non è dura né sprezzante, mostra solo una solitudine profonda e radicata nel tempo.
"Ti odio Granger, sei terribilmente insopportabile con i tuoi capelli ribelli che mostrano disordine, il tuo continuo morsicarti le labbra ti rende irritante e la tua voce sottile si sposa con la tua petulanza, ma ciò che odio più di te è semplicemente l'insieme dei tuoi atteggiamenti maturi che celano un'innata insicurezza. Cresci, Granger, sei solo una ragazzina che pensa di poter affrontare i problemi con il semplice aiuto dell'intelligenza che a volte sembra abbandonare il tuo insulso cervello, ma non si risolvono così" esordisce, mentre ghigna aspramente, si gira su un fianco e chiude gli occhi.
Ti ha ferito, lo ha fatto di nuovo, sai benissimo che quando una persona è in queste condizioni dice sempre la verità e fa dannatamente male.
Lo ami, ma hai deciso che non glielo dirai, tenterai in ogni modo di nascondergli un sentimento tanto puro.
Non hai alcun diritto di rovinare le ultime parti buone che hai in te per un semplice capriccio. Ormai tu devi morire.
Chiudi gli occhi, notando che sul tuo viso appare un sorriso al ricordo delle sue parole: osserva i tuoi gesti.
Sprofondi nel sonno, non più agitato, ma fatto di felicità.
Ti alzi presto, è appena l'alba e Severus dorme ancora.
La sua espressione rilassata ti dona la forza per continuare a sorridere e a cercare il libro per porre fine alla tua vita.
I tuoi passi ti conducono verso il suo laboratorio; prepari una pozione per eliminare gli effetti dell'alcool.
Dopo poche ore hai finito e torni nella stanza dove il tuo professore giage ancora addormentato.
"Professore" urli, mentre lui grugnisce, senza darti tempo di replicare si alza come un automa e la sua espressione mischiata all'aspetto ti fa ridere.
I suoi capelli sono schiacciati sul volto e sulla guancia appare una striscia rossa, i suoi occhi sono socchiusi e la ruga intorno alle sopracciglia si mostra più accentuata.
"Cos'hai da ridere" sussurra, passandosi una mano sul viso e sulla tempia.
Gli porgi la pozione e lui, riluttante, la beve, pochi secondi dopo ritorna il solito burbero e cinimo uomo.
"Dove sei stata ieri?" chiede, puntandoti il dito contro "ti avevo detto di non andare da lui, stupida" mormora, stringendo le labbra.
Gli hai disubbidito, ma era necessario, sei contenta di quello che è successo.
"Professore, se sa già la risposta perché pone la domanda" proferisci sarcasticamente, adori la sua espressione corrucciata "si chiama Ikari ed è lo stesso uomo che ha parlato con Albus, ma non gli ho chiesto nulla al riguardo. Ieri mi ha mostrato un libro dove mi ha spiegato varie cose, il tomo lo aveva nascosto Marte" dici, gesticolando velocemente, osservando nei suoi occhi l'espressione contrita e sfiduciosa.
Gli racconti tutto, tralasciando ciò che è successo con Ikari e sembra sempre più sopreso, finché non interrompe la tua narrazzione.
"Non è stata lei, ti deve aver ingannato. Oggi pomeriggio andremo da lui e faremo finta di non sapere nulla della lettera che ha scritto ad Albus, si vedrà come il tuo amichetto sarà sincero con noi" sussurra, passandoti accanto e scendendo le scale, ma non volti lo sguardo continaundo ad osservare il letto sfatto dove poco prima dormiva "ti aspetto per iniziare pozioni tra dieci minuti, poi mi accompagnerai al villaggio" pronuncia, uscendo dalla stanza.
Sarete ancora alunna e professore, un'altra insulsa barriera a dividerti un altro ostacolo da abbattere, ma potrai di nuovo ascoltare i suoi attenti discorsi nel raccontare l'esatta arte di pozioni o l'attenzione in Difesa Contro Le Arti Oscure.
Oggi andrai in biblioteca a trovare quel dannato libro.

Non mi piace moltissimo questo capitolo, ma l'ho scritto di getto. Scusate se oggi pomeriggio non sono riuscita a scrivere, ma ho avuto dei problemi....
A domani se riesco.
InchiostroInfinito
P.s ringrazio ancora tutti

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora