14. Tensione

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Ti accasci sul letto, incurante dell'atmosfera burrascosa che aggira il tuo stato d'animo.
Domani sarete tu e lui.
Insieme.
In un viaggio che porterà a galla le radici del male che hanno preso fondamenta dentro di te, tenterai di sradicarle in ogni modo, condotta dall'amore che provi verso Severus.
Il mite colore della stanza culla i tuoi pensieri cupi e sfocati, i tuoi ricci accarezzano le lenzuola, il tuo viso denota indecisione, le tue palpebre sono chiuse e le tue mani accarezzano la stoffa, come se fosse erba soffice.
Harry e Ron.
Sospiri, alzandoti e dirigendoti con passo spedito verso la scrivania.

Caro Harry,
Come stai? Spero che Ronald non sia ancora arrabbiato con me per averlo respinto. Lo sai che lo vedo come se fosse un fratello, ma questo non l'ha ancora capito.
Il lavoro da Auror procede bene, come i giornali descrivono, quindi congratulazioni!
Ora, bando alle ciance, devo partire con il Professor Snape per una ricerca scolastica, non so quando tornerò; è un compito piuttosto impegnativo.
Ora vado a preparare le valigie, un grande abbraccio.
Ti voglio bene.
Herm
P.S Ti saluta Ginny.

Stai mentendo al tuo migliore amico, ma non puoi raccontargli la verità, se lo faresti, probabilmente, lui partirebbe con te, ma non vuoi coinvolgerlo in piani pericolosi.
Pieghi la lettera e con un fischio chiami Heil, il gufo che ti ha regalato George, mormorandogli di consegnare la busta a Harry Potter.
Ronald.
Non hai sue notizie da molto tempo, l'immaturitá non ha mai lasciato il suo vero essere.
Lo hai respinto perché tu ami Severus, non riesci nemmeno a concepire di utilizzare Ron come fe fosse un "chiodo scaccia chiodo" per dimenticare l'uomo che ami, non ci riusciresti comunque.
Appelli la tua borsetta adornata con le perline, testimone delle tue numerose peripezie con i tuoi amici, e la riempi con vestiti, libri e tutto l'occorente per il viaggio.
Osservi il libro che dovrebbe raccontare nei dettagli i passaggi della tua maledizione e della pozione, ma che in realtà appare vuoto in quasi tutte le pagine.
Vuoto come te, donna oscura, che riesci a carpire l'essenza magica che ti circonta, percepisci il nero odore, riesci a toccarlo con movenze delicate.
Hai semplicemente un limite, lui.
Sospiri, affranta, coricandoti nuovamente sul tuo soffice giagiglio e chiudi gli occhi.
Cadi, nuovamente, nell'umana incoscienza che dona riposo e sogni.

Sei nella camera dei segreti con Ron, l'oscurità che vi circonda staglia le vostre figure.
Il tuo amico ha aperto la porta di questo piccolo inferno pronunciando alcune parole in serpentese.
Siete qui per distruggere l'horcrux che racchiude l'anima mortale di Voldemort.
Il tuo pensiero vola a Severus, ti manca.
Lo hai visto poco prima nella Sala Grande, ma lui è scappato, Minerva ha cercato di ucciderlo; lui si è solo difeso non ha osato colpire la professoressa di Trasfigurazione.
Dietro a quel gesto c'è di più e desideri sapere.
"Herm" pronuncia Ron, scostandoti dai tuoi pensieri "tieni" ti sta porgendo una zanna del Basilisco che Harry ha sconfitto al vostro secondo anno.
L'odore che emana è fedito, di un corpo in decomposizione.
Lo osservi, le ossa bianche mettono in mostra l'evidente grandezza del mostro che ti aveva pietrificato.
Senza indugiare oltre afferri il dente di quel gigante serpente che ti fa ancora paura e lo conficchi nell'horcrux.
Sai perché Ron vuole che tu lo fai, capisce che vuoi prenderti una muta e tarda rivincita su ciò che era sucesso.
Ti capisce così tanto, vorresti essere innamorata di lui, ma non è così.
L'acqua che circonda il pavimento della camera si alza, cercando di travolgervi, vi raggiunge rabbiosa, sporcandovi della sua imponenza.
Abbracci Ron, felice per essere riuscita nel compito che Harry vi ha chiesto di portare a termine ed è un attimo, lui posa le sue labbra sulle tue.
Posi le tue mani sul suo petto, fradicio, spingendolo indietro.
Nei suoi occhi appare confusione e dispiacere, ma non puoi illudere nessuno dei due.
Tu ami lui.
"Ron, non ti amo" dici, forse sei stata troppo dura con lui, ma le parole sono spontanee.
Abbassa lo sguardo e si incammina verso l'entrata.

Ti svegli, stanca dei continui ricordi che invadono i tuoi sogni.
Vai in bagno, pee farti una doccia veloce.
Ti spogli e il tuo corpo é specchio dai numerose ricordi inflitti da Bellatrix.
Le cruciatus fanno ancora parte di te.
La tua schiena descrive lembi di pelle in rilievo rispetto ad altri.
Cicatrici.
Non andranno mai via e in un certo senso per te va bene, così puoi ricordare.
L'addome é diviso da un piccolo segno, inflitto, insieme alla scritta "Mezzosangue" posta sul braccio, dal pugnale di Bellatrix.
Il freddo getto dell'acqua pare risvegliarti, facendoti rabbrividire.
Lo scroscio dell'acqua viene interrotto dall'insistente bussare alla porta.
In fretta e furia ti avvolgi nell'asciugamano bianco.
I capelli bagnano il pavimento con goccioline, ti senti simile a loro; sei ancora in piedi per caso, impaurita dal tonfo di terrore che saprai di sentire al tuo orecchio.
Apri la porta, scocciata, ritrovandoti di fronte Severus.
Ti guarda con rabbia.
"Sei in ritardo, dovrò trascorrere numeroso tempo con te, almeno portami rispetto" mormora, socchiudendo gli occhi, non ha abbassato lo sguardo nemmeno una volta, ti guarda in viso " sono le nove passate Signorina Granger, se non erro doveva trovarsi alle otto precise davanti al cancello di Hogwarts" pronuncia con disprezzo, osservando la camera.
"Nessuno mi ha informato dell'orario, mi dia dieci minuti e mi troverà davanti al cancello, piuttosto Fanny dov'è? " chiedi con impazienza, arrosendo per la situazione in cui ti trovi.
"All'entrata, si muovi, il bagaglio convengo che se lo trasporti da sola, non sono il suo elfo domestico" dice con arroganza, chiudendo la porta dietro di se.
Ti vesti velocemente affermando la borsetta e, con un colpo di bacchetta, ti asciughi i capelli.
Il rossore sulle tue guancie ora è scomparso, con falcate veloce e decise ti dirigi verso la meta decisa.
Sei, finalmente, pronta.
Davanti a te si stagliano le figure della preside, di Severus e di Fanny, appoggiata sulla ringhiera del cancello.
Li raggiungi, sapendo che hanno qualcosa da dirti.

Okay, sono imperdonabile.
Scusate ma non ho avuta molta ispirazione, d'altronde però ho pubblicato e mi sono ripromessa che quando avrò finito questa FF, porterò a termine tutte quelle scritte su EFP.
Comunque vorrei spiegarvi il signigicato della copertina; raffigura un corvo nero (Severus) che dentro di se ha la forza di una fenice che è sul procinto di rinascere, ma basta ancora solo una scintilla per farlo.
A domani
InchiostroInfinito

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora