45. Battaglia (pt.1)

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"Tu" sputa fuori Marte con occhi lampeggianti, mentre l'ira si espande sul suo volto, macchiato dalla bellezza oscura.
Non hai paura.
Non più.
Sorridi e lasci che la parte migliore di te si possa rintanare in un anfratto recondito e lontano.
I tuoi capelli mutano, come i tuoi occhi.
Due oscure a fronteggiarsi.
Un'oscura antica, Marte.
Un'oscura che é in realtà una signora di luce.
E non importa come andrà a finire, perché il bene superiore va sempre messo al primo posto e tu non sei che una pedina, forse la regina della partita a scacchi a cui stai giocando. Sei sacrificabile, sei di parte, sei colei a cui è permesso utilizzare tutte le mosse, ma che resta sacrificabile.
Il re, invece, rimane imperturbabile nella sua potente fragilità. Lui deve vivere, non può soccombere. Il re è il bene superiore, ciò che permette ai buoni di vincere sui malvagi.
Così è e così sarà sempre.

Marte appare soddisfatta della tua trasformazione, come se non aspettasse altro che questa tua mossa.
Schiocca le dita e la piazza si gremisce di gente. Sa che non vuoi fare male a delle persone innocenti, comandate dalla propria ignoranza popolare e da anni e anni di leggende che hanno dominato Taurus Valley. Non sei a casa, non sono tuoi amici, ma sono esseri umani e, oltre che pensare a proteggere te stessa, devi farlo anche con loro.
Il bene superiore.
Già, non dovresti interessarti alla loro incolumità per riuscire ad adempiere nella tua già difficile missione. Ma non puoi, almeno questo vuoi risparmiartelo.

"Marte" urli, scagliandoti contro di lei all'improvviso e lei, prontamente, fa un balzo riuscendoci a scostare dalla tua furia.
Un bambino di cinque anni, in prima fila, con gli occhi velati di lacrime ti guarda e capisci.
Loro pensano che tu vuoi ucciderli, che potrai fine alle loro esistenze.
Sospiri, sapendo che l'incantesimo che stai per formulare ti sottrarrà molta concentrazione ed energia.
Lo hai solo letto in un libro, ma ne vale la pena.
Marte, sconcertata per la tua totale indifferenza nei suoi confronti, si prepara alla sua prima mossa e, lentamente, inizia a camminarti intorno. Proprio come un predatore fa con la sua preda.
La ignori, cercando di calmare la rabbia che sconvolge il tuo essere oscuro.
Devi smaterializzare tutti i presenti, fatta eccezione per voi due. Vuoi che il combattimento si svolga qua, ai piedi della statua dei genitori dell'oscura.
Devi concentrarti e così posi di nuovo il tuo sguardo su quel ragazzino innocente e gli sorridi.
Inizia a piangere ancora più forte e ti penti di questa tua mossa.
"Fugit ad externum" *** urli, creando all'ultimo una bolla che circonda Marte, per non permetterle di essere assorbita dall'incanto.
Li hai mandati nell'unico posto a te familiare: Hogwarts. Non sai come li riceveranno e probabilmente hai spezzato gli incanti di protezione, ma speri che la McGonagall capirà.

Sorridi seraficamente, mentre Marte si riprende dall'improvviso stupore e abbandona la bacchetta e ogni maschera.
"Bombarda" enuncia, alzando il palmo della mano nella tua direzione. Senza difficoltà, crei uno scudo che non respinge l'incantesimo, ma che lo assorbe.
"Evocherò l'esercito dei fantasmi e tu non potrai mai sconfiggermi" urla, mostrando una pazzia che fino ad ora aveva tentato di celare.

Fantasmi.
Immortali.
Esercito.
Ma certo!
I tuoi patronus, i folletti dell'oscurità, le fate dell'infinito , Onisor e i suoi amici! Loro hanno detto che ti avrebbero aiutato, ma sai che Ikary ti aveva avvisato, in uno dei vostri incontri, che solo una pura di cuore, priva di ogni sua parte oscura, avrebbe potuto evocare l'esercito.
I patronus. Non sai cosa potranno formare, ma ti aspetti qualcosa da quelle multiformi apparizioni astratte che prendono forma con gli animali degli antichi.

Devi abbandonare l'oscurità.
C'è solo un modo e non saprai nemmeno se funzionerà.

"Crucio" la voce della tua avversaria solca il cielo sempre più cupo, sempre più rabbioso per un'altra battaglia. Un nuovo emblema della pazzia umana.
Ti accasci a terra, non riuscendo a schivare l'incantesimo.
Un fulmine squarcia il tetro paesaggio, accompagnato dal tuo urlo di dolore. Socchiudi gli occhi e lasci che la pioggia leggera possa mischiarsi con le tue lacrime amare.
Il vento ulula, sbatte contro i tetti delle case e fa oscillare le chiome degli alberi.
Pensi ad Onisor e all'aiuto che potrebbe darti.
Se rinunci completamente all'oscurità il tuo folletto oscuro, come aveva detto tempo fa, potrebbe rubare il tesoro che l'anima di Marte cela: la sua essenza da oscuro.
E, finché non utilizzerà l'unico incantesimo che può porre fine alla signora oscura che risiede in te, tutto questo rimarrà una flebile fantasia.
L'incantesimo della biblioteca.
Deve usare quello.
Ti alzi e la guardi negli occhi, pronta a farti colpire.
Lei sembra capirlo e, con un gesto del dito, pronuncia l'incanto.
Poi, più nulla.

ScusAte! Volevo pubblicare oggi pomeriggio, ma non avevo gli appunti che ho scritto sulla storia. In realtà, nemmeno stasera, dato che dormo fuori e così ho improvvisato, cercando di ricordare ciò che avevo scritto e dando vita nuovi scenari.
Spero vi piaccia!
A domani.
Buonanotte

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora