44.Abbandonare se stessi

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Ti smaterializzi silenziosamente e ti rechi al cottage in cui avete alloggiato.
Spaesata, noti che l'edificio è scomparso. Vi è solo una parete completamente distrutta e la ricolleghi a quella della cucina.
Ha distrutto anche questo, anche l'unica casa che hai condiviso e che condividerai con Severus.
Non hai più nulla.
Se non quell'anello da te creato settimane addietro e la collana che Fanny ti ha donato. Sei tentata di gettare via anche quei due oggetti che ti fanno ricordare troppo di un passato quasi felice.
Ma senti qualcosa dentro di te.
Qualcosa muoversi.
La luce, che ti sussurra di tenere quei due piccoli gioielli.
Sospiri, sentendo che la fine è ormai giunta.
Ti smaterializzi nella piazza, ghermita di cittadini. Non hai paura e perché dovresti. Se solo volessi, li uccideresti tutti con un colpo della tua mano.
La bacchetta non ti serve più, ormai sai utilizzare tutti i più reconditi poteri.
La folla si accalca attorno a te e senti il respiro mancarti, le palpebre tremare e poi una folata d'aria che spazza via gli uomini.
Non sei stata tu.
Non volevi difenderti.
É stata lei.
Vuole farti apparire come un'assassina, un'oscura, una terribile persona che non si ferma davanti a niente per avere il potere.
"Miei cari" urla la sua voce sempre più vicina "ho utilizzato un incantesimo per attirarla qua. Per toglierle ogni potere" enfatizza le ultime parole, facendoti intendere che qualsiasi tua mossa sbagliata sarebbe costata la vita di Severus.
Non hai paura.
Sei cullata dalla tua sicurezza, sempre più consistente e amica.
"Allora perché ci ha scagliato incontro quella magia" urla un uomo in prima fila.
Sembra quasi di essere ad uno spettacolo teatrale di marionette. Tu, l'unica attrice protagonista e antagonista.
Marte, la burattinaia che tira i fili di tutti. Degli spettatori, dell'aria che ti sferza il viso. Di tutto.
É macabro. Orripilante e sei scossa da un senso di nausea.
Il contenuto del tuo stomaco si riversa sul lastricato in pietra e gli uomini emettono un verso disgustato.
"Beh, Gustav" pronuncia con tensione la vera nemica di questi poveri stupidi "appena ho visto che ha cercato di ribellarsi, ho attuato un incantesimo che sapesse contenere le sue intenzioni malvagie" denota, avvicinandosi pericolosamente.
Tu, ormai inginocchiata a terra, senti le sue unghie laccate di nero che graffiano la tua guancia. Il sangue cola e sei sicura che non sarà l'ultima volta quella notte che vedrai quel colore rosso solcare la tua pelle.
Lentamente, fa disperdere la folla.
"Domani mattina venite alla biblioteca. Ho allestito una prigione dove potremo distruggerla insieme" mormora, mentre la voce sfiora le orecchie di ognuno.
Rabbrividisci, spaventata dall'attesa.
Se aspetta la mattina, Severus si sveglierà e proverà a salvarti. Non puoi permetterlo.
"Uccidimi ora" le chiedi implorante, mentre assecondi la sua mano che ti strattona i capelli verso l'alto, nel tentativo di farti alzare.
Ride sguaiatamente, mentre si lecca le labbra.
"Prima dovremo divertirci" ti sussurra amabile, mentre senti il suo sguardo da predatrice accarezzare il tuo corpo slanciato.
Afferra il tuo braccio, stringendo più del dovuto la tua pelle che sai sarà solcata da un segno violaceo, la mattina dopo.
Senti la sensazione della smaterializzazione avvolgerti e poi, il nulla.

Apri gli occhi, sentendo il corpo bruciare.
La pelle tira, i muscoli hanno degli spasmi e non vedi.
Buio.
Buio.
Terrore.
Perché non vedi più nulla?
É notte?
Ti ha tolto la vista?
"Vedo che la bella addormentata si e svegliata" senti la voce di Marte accarezzarti il collo, mentre una luce accecante invade i tuoi occhi.
Ci vedi.
Sospiri.
Sai che dovrai combattere, perché non puoi lasciare che lei invada il mondo con il terrore proprio come fece suo figlio.
Morirai facendolo, è l'unico modo.
Ma fingi di esserti rassegnata, che non farai nulla solo per salvare il tuo amato.
Senti il sole che accarezza il tuo viso.
Siete in una stanza che ha solo una finestra. Spoglia, senza alcun arredo.
"Ci divertiremo" enuncia, passandoti il dito sulle labbra.
Per ben la seconda volta, sei nelle grinfie di una pazza.
Prima Bellatrix.
Poi questa signora dell'oscurità, tua nemesi, madre di Tom Riddle.
In un attimo, la sorprendi.
Pronta a combattere.
L'afferri e vi smaterializzate in piazza, dinnanzi al vuoto.
I cittadini non sono presenti.

Eccomi.
Domani prossimi capitolo. Ho deciso di pubblicare ogni giorno, accorciando un po' i tempi e i capitoli.
Questo è più un antefatto del prossimo.
A domani,
Giulia

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora