25. Cambiamenti magici

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Ti circonda solo una fitta vegetazione, ti senti sperduta nel nulla ed è appena l'alba.
Ti concentri su te stessa, nonostante tu sia stremata e impautita, ma felice di essere viva, ma, allo stesso tempo delusa dalls vivacitá che attornia la tua parte oscura.
Cerchi di fare gli stessi movimenti che hai compiuto quando hai volato, ma rimani con i piedi al suolo.
Ti fermi ansante, stremata dalla corsa, gli alberi creano numerose ombre sull'erba bagnata dalla rugiada, puoi notare solo uno sprazzo del cielo colorato ancora dal nero della notte.
Arrivi sino ad un grande albero che sembra aver numerosi secoli, ti siedi, appogiando la schiena sul tronco ruvido e cosparso di muschio. I rami sono ormai coperti di foglie dai colori sgargianti e luminosi, ne cade una che volteggia come una danzatrice sino a posarsi sulla tua scarpa.
Sei stanca e ti gira la testa, ma se vuoi sconfiggere il male dentro di te devi andare da Severus.
Improvvisamente senti il tappeto di foglie che circonda l'arbusto iniziare a tremare e tu alzarti in aria, seduta su una radice.
"Per servirvi" dice la voce meccanica e pacata dell'albero a cui prima eri appoggiata, dopo le sue parole, tutti gli alberi mostrano il proprio viso "io sono Onisor Karantasio e servo i maghi che hanno bisogno della forza della natura. Ora noi, sino alla tua morte, siamo tuoi guerrieri e tuoi compagni fidati" finisce, la tua bocca ha formato una "o" per lo stupore e i tuoi occhi sono spalancati.
Ti appoggia su uno dei suoi rami alti e vedi una strana creatura volante sfiorarti i capelli, seguita da altri simili
"Io sono una fata dell'infinito e sono qui per servirti, il mio nome è Nakira Rain" sussurra con voce stridule e fastidiosa, ma è molto carina.
Ha un corpicino esile e magro, la pelle candida come la neve, gli occhi color ebano e un naso all'insù, la sua bocca piccola è coperta da un colore perlaceo, le orecchie a punta sono coperte da strani simboli e indossa un lungo vestito blu dai ricami fantastosi sull'orlo, scollato a cuore, i piedi senza alcuna scarpa a proteggerli e i capelli mossi e biondi sono acconciati in una perfetta coda "noi possiamo creare portali per accompagnarti dovunque tu voglia" finisce, facendoti fischiare le orecchie.
Non parli, troppo frastornata, ma la gioia sprizza da tutti i pori.
Senti la manica del maglione tirare e ti volti, curiosa.
Un ometto alto poco più di venti centimetri, dalla pelle rugosa e cosparsa di peli, ti sta osservando con un paio di occhi vispi e gialli, le due folte sopracciglia gli incattiviscono lo sguardo e il naso grande e bitorzoluto lo fa apparire buffo, invece le labbra sottili e violacee sono piegate in un sorriso che espone i denti storti e ingialliti, sul capo porta un cappelo marrone in tinta con il vestito stracciato.
"Noi siamo i folletti oscuri, rubiamo i tesori che un'anima vuole celare. Il mio nome è Enyol, al tuo servizio madame" dice con voce grande e arrogante, noti poi altri simili osservarti dal basso e rimani senza fiato.
"Io...cosa centro? Perché?" urli, tentando mi mantenere la calma, ma non ci riesci, ti sembra di impazzire.
Gli animali magici si posano tutti sul terreno, guardandoti con comprensione.
Senti il tronco dell'albero tremare e poi la sua voce imperiosa scuote il cielo.
"Vedi, noi ti stiamo aspettando da molto tempo. Appena abbiamo sentito la tua aura magica ci siamo risvegliati, siamo al tuo servizio e quando avrai bisogno di noi basta che dici i nostri nomi e verremo ad aiutarti" dice, facendoti scendere da uno dei suoi rami.
"Devo andare" mormori, più a te stessa che a loro, sei incredula e non riesci a capire cosa sta succedendo.
"Stai calma, Hermiome, ora devi tornare a casa da Severus?" chiede Nakira, mentre indietreggi impaurita.
"Come fai a saperlo?" balbetti, inciampando sull'erba bagnata.
"Noi sappiamo tutto, ma non possiamo rivelarti nulla perché il destino deve seguire il suo corso" dice Enyol che, con goffaggine, ti sale sul petto.
Non pesa molto, ma lo prendi tra le braccia, scostandolo e alzandoti.
"Siete al mio servizio, no? Beh vi ordino di dirmi tutto" esoridisci, pensando di aver eluso le loro regole, ma la fata scuote la testa, seguita a ruota dagli altri animali.
"Abbiamo un divieto magico che ci impone di tener fede al nostro voto silenziante, se provassimo a parlarntene perderemmo l'uso della parola" proferisce con sapienza Onisor, annuisci sconsolata .
"Potete portarmi a casa?" chiedi, accarezzando la corteccia di un albero, mentre una fata ti annuisce e con un movimento di bacchetta apre un portale, non sai se fidarti, ma non hai più nulla da perdere.
Entri, salutandoli con un cenno di mano, percependo il tuo corpo svanire e diventare solo un' anima volteggiante nel nulla.
Appena prima di entare nella luce percepisci il corpo appesantirsi e, forse, aggravare la tua situazione già precaria.
Atteri nel salotto e noti la polvere sobbalzare al tuo arrivo, un silenzio disperato riempe la stanza e tu rimani a terra, mentre il pavimento si bagna dalle tue lacrime.
Sola.
Sola, lui se ne è andato, non gli è mai importato di te, ora devi pensare a te stessa, prima che tu possa svenire.
Ti alzi, camminando a tentoti, ma ad um tratto senti un rumore provenire dalla tua camera e, meccanicamente, porti una mano al fodero della bacchetta, ma ricordi con rammarico che non è con te.
I tuoi occhi non distinguono nitidamente le immagini che sono coperte da numerosi punti neri.
"Granger!" la sua voce ha un tono preuccupato e sta urlando, ma non riesci ad ascoltarlo, accasciandoti al suolo di nuovo.
"Aiutami" sussurri, sentendo le sue braccia sollevarti e portarti nella tua stanza.
"Sei un'incosciente, maledizione, stupida Grifondoro" dice, usando un tono neutro e irritato.

Spero vi piaccia stasera o domani nuovo capitolo.
InchiostroInfinito

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora