Sospiri, sentendo al cuore numerose fitte, il suo comportamento sta uccidendo l'unica parte buona che rimane in te.
Non ha dei comportamenti coerenti, a volte si comporta in modo freddo, ma con bontà scostante, altre volte ti ferisce, ormai non sai più cosa fare, se, non correre a rifugiarti nelle braccia di Ikary, ma ora devi concentrarri sulla tua missione: trovare il libro.
Non percepisci più le emozioni positive come prima, le senti parzialmente, come se una parte di te le chiudesse in un baule in fondo all' anima e lui è l'unico che riesce a destreggiarle in modo sapiente e arrogante; riesce a praticare l'arte della manipolazione.
Da burattino, quale era nella guerra, si è trasformato nel burattinaio e, forse, sta prendendo il posto che occupava Albus Dumbledore.
Osservi placidamente la piazza, deserta come al solito, magari anche questo villaggio è solo un teatrino per la tua tragedia che, lenta e inesorabile, sta giungendo alla fine.
Ti avvicini alla biblioteca, curando di non aver un paio di occhi smeraldo addosso, ti passi velocemente una mano tra i capelli e cerchi di impremere nel tuo corpo, come nella tua mente, il coraggio per compiere un altro passo verso la fine mortale.
Sei entrata, ma nessuno ti sta aspettando per fortuna, entri nell'altra sala.
Rimani spiazzata, i libri non sono posti ordinatamente negli scaffali, ma sparsi sul tavolo.
Come se una forza superiore ti guidasse, ti senti trascinata verso uno scaffale.
Scorri le mani sulle copertine, lasciando la polvere imprimersi nell'aria, improvvisamente avverti una scossa al cuore e la tua mano si ferma sopra un tomo rosso, ma ciò che ti colpisce non è il libro in se, ma ciò, che con il tuo magico tocco, appare dietro al ripiano vuoto: un libro nero e bianco.
Lo afferri prontamente, rimpicciolendolo e nascondendolo sotto il maglione.
Non ti serve leggere titoli, né pagine, sai che è lui.
Sorridi, pronta per uscire.
"Violet" senti il tuo nome pronunciato da lei con tono decadente e serio, senza una sfumatura di femminilità. Sembra una macchina.
Un moto di rabbia ti sconvolge, lei sta rendendo felice l'uomo che ami solo per la sua somiglianza a Lily, ad un maledetto fantasma.
Ti volti, ti volti con la sfida negli occhi, ti volti con la fierezza di una grifondoro stampata sul volto e le sorridi candidamente come una serpe.
Il silenzio regna sovrano tra di voi, nessun rumore scuote le vostre anima che appaion sovrastate dal risentimento; lei non ha alcun diritto per sentirsi superiore a te, è solamente una ragazzina che vuole sembrare grande.
"Buongiorno Marte" mormori, decisa a spezzare il silenzio imbarazzante che vuole celare le sue azioni sconsiderate verso Severus, lei non abbassa lo sguardo e anzi si avvicina con una scintilla pericolosa nei suoi occhi verdi.
Non le faresti mai del male, perché in questo modo romperesti la felicità del tuo amato, che seppur sia un mite riflesso di una vita passata, lo rende gioioso e lui, lo sai benissimo, si merita di esserlo.
"Cosa ci fai qua? Soprattutto cosa hai fatto alla mia biblioteca?" chiede, passandoti accanto, come se lei conducesse questo gioco, ma si sbaglia si sbaglia di grosso, lei è solo una pedina per te.
Sorridi, sentendo sulle tue spalle lo stesso peso che, probabilmente, portava Albus Dumbledore.
Contesti sempre, dentro di te, le sue scelte, ma non puoi fare a meno di constatare che stai ripetendo i suoi stessi errori.
Il fine giustifica i mezzi.
Ridici questa frase milioni di volte, scorgendo sul viso di Marte una punta di impazienza e di perplessità.
Ti volti verso di lei solo per farti del male, ogni volta che i tuoi occhi si mescolano con i suoi il tuo mondo crolla dinnanzi alla consapevolezza di non poter essere amata da lui.
"Si da il caso, mia cara, che questa sia una biblioteca pubblica e che abbia il diritto di accedervi. Ah, per quanto riguarda ai libri, quando sono arrivata qua erano già così" sussurri, ora ti sembra di assomigliare a Severus, stai portando la tua mente verso una maturazione che non ti appartiene, stai diventando la tua stessa carnefice.
Severus Snape.
Albus Dumbledore.
Osservi le lettere dei loro nomi prendere forma nei tuoi occhi, sei come loro, se non peggio.
Esegui azioni per il bene superiore e ti nascondi dietro ad un cinismo che non ti appartiene.
"Bugiarda. Sam mi ha detto dei tuoi scatti d'ira e di come lo attacchi, mi ha raccontato ogni cosa, soprattutto delle sue suppliche di smettere e di come lo ignori" esordisce, sorridendoti con disprezzo, con uno schiocciar delle dita sistema la stanza e tutto torna al suo posto, tutto tranne te.
Sta mentendo, non perché tu abbia una fiducia innata verso l'uomo, ma perché tu, davanti a una sua parola, ti sei sempre fermata per i tuoi limiti di oscura.
Devi sottostare a ciò che dice la persona che ami, bella fregatura.
Questa menzogna ti fa insospettire ancor di più nei suoi confronti, ma stai al suo gioco.
Alzi entrambe le sopracciglia, fingendo di esser colta sul fatto e che abbia toccato un tasto dolente, ti mordi anche il labbro, segno inconfodibile del tuo nervosismo veritiero.
"Oh, ora capisco il perché ha cercato rifugio tra le braccia di una bambina viziata" mormori, passandoti una mano tra i capelli ricci e folti, sorridi sentendo il tuo cuore sanguinare alle tue stesse parole, ma devi controllarti. Bianco.
Pensi al bianco, la tortura della tua anima , ti ricorda Bellatrix e la luce, concentri i tuoi pensieri su questo e riesci a percepire il passato riaffiorare ancora una volta, ma non hai tempo per queste leggerezze.
"Intanto è nelle mie braccia e non nelle tue mia cara Violet, devi sentire come sussurra il mio nome, devi vedere i suoi occhi scorrere velocemente sul mio viso, dimmi lo ha mai fatto con te? Dimmi, Violet, raccontami del tuo amore immenso verso tuo marito. Raccontami di quando si rifugiava nelle tue braccia, raccontami di come stai ora, sapendo che lui mi appartiene, parlami delle sue labbra fini che, in un tempo passato e ormai morto, pronunciavano il tuo nome con una dolcezza che non le appartiene" profersice, accarezzandoti una guancia, rapendo con le dita una lacrima sfuggita alle tue ciglia "voglio sentire dalle tue labbra insignificanti la vergogna che provi ora" finisce, osservando la tua piccola perla di debolezza che ora le appartiene, la osserva come un trofeo.
Forse ha vinto questa battaglia, ma non ha vinto la guerra.
"Vedi Marte, forse tu non sai che, per quanto giovane e bella tu possa essere, lui è ancora sposato con me. Sei solo una scorciatoia in cui è incappato, ma lui si stanca di persone insignificanti e senza importanta, di persone che rimurginano nelle loro sciocchezze e nei loro vanti superficiali" sussurri, contenta della tua risposta esaustiva e acida, questa volta non sono i tuoi occhi ad assumere un cambiamento, ma i suoi.
Rossi.
I suoi occhi sono rossi.
Rossi.
Sei stordita, non sai darti una spiegazione, perché i suoi occhi hanno assunto questo colore maledetto.
Chi è veramente?
Esci dalla biblioteca, fuggendo dall'urlo della ragazza che, ora più che mai, temi.
Corri, le tue gambe si muovono con velocità, ma vieni fermata da due braccia.
Ti volti, spaventata dal contatto improvviso.Sono imperdonabile, ma non sto passando un bel periodo.
Ora dovrò mettermi a studiare e non so esattamente quando riuscirò ad aggiornare, ma vi prometto che in questa settimana ci sarà almeno un aggiornamento.
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InchiostroInfinito
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LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERI
Fanfic"La luce vincerà ancora sull'oscuritá?" Questa è la domanda che Hermione si pone dopo aver scoperto gli effetti della pozione Rehitiam. Lentamente sta diventando il signore oscuro, ma riuscirà a fermare l'avanzata dell'oscurità? Severus l'accompagne...