35. Un contatto inaspettato

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"Signora Hermione"
"Padrona"
"Padrona" la voce di Enyol ti riporta, come un fulmine a ciel sereno, alla realtà.
Le tue palpebre si alzano lentamente tentando di adattarsi alla luce proveniente dalla finestra.
Il sole risplende gioioso nel manto azzurro e nessuna nube appare all'orizzonte.
"Padrona, Il Signore Della Luce mi ha chiesto di dirti che aspetta te e Snape nel bosco, tra un'ora" enuncia picchiettando i piedi sul pavimento.
È arrivato il momento di svelare a Ikary e all'uomo che ami quello che è successo nella biblioteca.
Ti alzi improvvisamente, passando accanto a Enyol che si scosta, come scottato.
La testa ti gira vorticosamente.
Un passo dietro l'altro, sino a che giungi alla porta.
Noti con sommo stupore che non indossi i vestiti del giorno precedente, ma la tua camicia da notte, che avevi ancora nella borsa.
Non badi al tuo malessere, non ti importa, un solo pensiero martellante conduce le tue azioni.
Lui.
Lui ha sfiorato la tua pelle.
Lui ha compiuto un gesto gentile e intimo verso di te.
Giungi in cucina, con il respiro affanoso e con il cuore scaldato dalla semplice immagine delle sue mani eleganti ed affusolate sulla tua pelle candida.
Un lieve profumo di caffè impregna l'aria, segno della presenza di Severus nella cucina.
Non ti importa di apparire buffa e senza alcun pudore, vuoi che veda con i suoi occhi ciò che ha fatto.
Irrompi in cucina, spalancando la porta elasciando che i suoi occhi, prima sorpresi e poi tornati alla solita lucentezza oscura, ti osservino con perplessità.
Poi capisce.
Capisce ciò che intendi mostrargli, ció che vuoi tentare di riverlargli.
"Ho usato della semplice magia, Granger" sputa fuori con tono duro, voltandosi verso i fornelli.
Non ti guarda.
Non lo guardi.
Siete vicini, ma distanti.
Tutti i tuoi castelli in aria sono crollati in un terribile frastuono che ha portato con se il tuo cuore, riducendolo in cocci.
La tua espressione assume un'intonazione cupa, volendo susseguire la tragica incomprensione.
"Oh" sussurri soltando, abbassando lo sguardo, lasciando che una nota di rossore imporpori le tue guancie.
Ti volti e, inebriata dal suo profumo mischiato all'aroma del caffè, ti dirigi nelle tue stanze.
Enyol è ancora davanti al letto, non si è mosso di un solo millimetro, così con un cenno lo congedi.
Lancia il suo cappello a terra e lui si rimpicciolisce, cadendoci dentro e scomparendo in quella stoffa sgualcita.
Rimani strabiliata, nonostante tu sia abituata alle stranezze del mondo magico, intenzionata a farti un bagno, ti spogli lentamente, osservando il tuo corpo, non più quello di una ragazzina, ma quello di una donna.
Sospiri, tracciando con le dita le cicatrici che sfregiano la tua pelle, sono cosparse per lo più sul costato.
Bellatrix.
Ti mordicchi il labbro tentando di incentrare la tua attenzione sul dolore e non sui ricordi.
Alzi gli occhi e ti ritrovi davanti il tuo professore.
Vi guardate con attenzione, lui non sposta minimante lo sguardo sul tuo corpo, come senz'altro avrebbe fatto un qualsiasi uomo, ma osserva, rapito, il rivolo di sangue che scende dalle tue labbra.
Porta la mano alla tua bocca e, con l'indice, raccoglie quella piccola goccia rossastra che si scontra con il pallido candore del tuo mento.
Ti senti in imbarazzo, tu sei in biancheria intima e lui porta i suoi soliti vestiti.
È come se tu fossi a nudo, come se avessi mostrato ogni tua sfaccettatura a lui, come se avresti eliminato la tua essenza pura e unica, mischiandola con la sua, invece lui porta la sua solita armatura, ma che in questo istante é invisibile a voi.
Il nero della tunica si scontra con la tua pelle, pallida come la neve, l'ebano dei suoi occhi si mescola con la nocciola dei tuoi e l'atmosfera, satura di sentimenti intangibili, si fa improvvisamente carica di tensione.
Lui si ridesta per primo dal suo stato privo di autocontrollo, voltandosi bruscamente uscendo dalla vostra stanza.
Sei di nuovo sola e la testa continua a girarti voricosamente, ma non vuoi badarci, quello che è appena accaduto spazza via ogni altra senzazione.
Vi siete trovati, non più un professore ed un' alunna, non più una spia e un'eroina, ma semplicemente un uomo e una donna dall'anima travagliata.
Sospiri, dirigendoti in bagno mentre rimuovi le ultime traccie di indumenti.
Con un colpo di bacchetta riempi la vasca di acqua calda.
Entri, immergendo il tuo corpo nella piccola e breve bolla di tranquillità, i tuoi pensieri corrono, soffermandosi sulle senzanzioni provate negli ultimi tempi.
Denoti con sopresa e rammarico che le percezioni si sono amplificate, sia dal punto di vista emotivo che sensoriale.
L'oscuritá e il potere sta invadendo sempre di più la tua mente e soprattutto ti tenta, con le sue movenze invitanti, che ti vogliono condurre ad accettare e addirittura volere il male.
Scossa dalle tue affermazioni, esci dalla vasca e ti asciughi in fretta e furia.
Devi parlare con Ikary, lui può capire, devi spiegargli tutto.
Ti vesti velocemente e scendi le scale.
Severus ti sta aspettando nell'androne delle scale, ma il suo viso é contratto da una smorfia di rabbia.
Tiri indietro i capelli ancora umidi e ti prepari ad affrontare l'uomo che ami, ritornato ad essere il pipistrello dei sotterranei.

Eh eh eh
Si lo so, un miliardo di giorni!
Ma abbiate pazienza mi avete ucciso ;)
Vi giuro, dopo aver letto la piccola storiella che EileenPrince394 mi ha dedicato sono "letteralmente morta" sia dal ridere che dallo stupore ( è scritta molto bene) ♡♡♡♡
Quindi quindi quindi HO PRESO OTTO E MEZZO IN MATEMATICAAAAA
SO Che non vi interessa, ma santo salazar, chi prende un voto del genere in seconda superiore?
Nessuno, tranne meeee
Beh, a parte gli scherzi, mi è piaciuto moltissimo scrivere questo capitolo...non era previsto nessun avvenimento che ho creato, doveva parlare di tutt'altra cosa, ma si sa, quando ti salta in mente qualcosa è impossibile scacciarla
A presto!
Giulia ♥♥♥


LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora