34. Legilimens

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Nulla.
Devi pensare al nulla, ma sai che ora è troppo tardi.
Dovresti chiudere le tue emozioni, i tuoi pensieri e i tuoi ricordi in un baule con infiniti lucchetti, ma non riesci.
Non ti fa male, come raccontava Harry, è entrato nella tua mente con leggerezza, accarezzando con gentilezza la tua essenza.
Percepisci che scava a fondo, bramoso di scoprire.
Perché lo sai, lui vuole sapere, non lo fa solamente come pratica per esercitarti nell'arte dell'occlumanzia.
È lì.
Nei tuori ricordi, ora.
Stringi gli occhi, riducendoli a due fessure.

La caverna di Ikary.
Ti senti schiacciata, oppressa e in colpa per mettere in pericolo lui.
Severus, lo ami, immensamente.
Ikary ti guarda, ti parla.
"Hermione" Ikary pronuncia quelle parole con un'intonazione spaventata "osservami" proferisce, avvicinandosi a te, stringendo la tua mano e portandosela al volto.
Ti sembra pazzo, in un momento come questo ti chiede di guardarlo e non capisci il perché.
"Guardami e immagina che io sia lui"

Senti Severus scavalcare una piccola parte del ricordo alla ricerca di ciò che vuoi nascondergli.

I tuoi ultimi dubbi sono rubati e poi distrutti dalla voce di Severus che mormora infinite volte il tuo nome, ti accarezza il viso e ti morde il labbro inferiore.
Non hai mai sfiorato nessun uomo così, non hai mai desiderato né osservato qualcuno come fai con lui, i tuoi occhi quando lo guardi tentano di imprimere nella loro lucentezza i più piccoli particolari in cui si specchiano.
Il tuo cuore ormai batte fortissimo, al ritmo del suo, siete in completa sintonia.
"Sei così perfetta" sussurra al tuo orecchio, mentre arrossici e percepisci il suo respiro sulla tua pelle.
Consumate il frutto della vostra passione sul terreno, consapevoli del l'inadeguatezza del vostro gesto.

Ruba tutto ciò, distruggendolo in un gemito di vergogna, di rimpianto.
Sorvola la tua mente, come spettatore, lo senti osservare con sopresa, mista a delusione.

Come se una forza superiore ti guidasse, ti senti trascinata verso uno scaffale.
Scorri le mani sulle copertine, lasciando la polvere imprimersi nell'aria, improvvisamente avverti una scossa al cuore e la tua mano si ferma sopra un tomo rosso, ma ciò che ti colpisce non è il libro in se, ma ciò, che con il tuo magico tocco, appare dietro al ripiano vuoto: un libro nero e bianco.
Lo afferri prontamente, rimpicciolendolo e nascondendolo sotto il maglione.
Non ti serve leggere titoli, né pagine, sai che è lui.
Sorridi, pronta per uscire.

Scappa, scottato, capendo che tu vuoi morire, che sei desiderosa di giungere alla fine e con quel libro ci riuscirai.
Esce dalla tua mente, causandoti dolore questa volta.
Siete, li, sai che ti sta guardando, ma non riesci ad affrontare i suoi pozzi scuru, tu osservi con placida inadeguatezza il pavimento.
"Davvero disdicevevole, Miss" enuncia, passandosi una mano sulla manica della camicia, come se volesse tentare di scrollarsi di dosso ciò che è appena avvenuto, presumi che si riferisca ai tuoi sentimenti verso di lui, così sposti il tuo guardo sul suo viso, da vera guerriera, pronta a dirgli, ad affermare, convinta che l'amore verso di lui è vero, tanto quello che lui prova per Lily "è davvero disdicevole" continua, trafiggendoti con il suo sguardo penetrante e oscuro, più indecifrabile del solito "che tu non sia in grado di creare delle barriere occlumantiche" esordisce, sedendosi su una sedia, accavallando le gambe.
Non menziona i tuoi sentimenti, fa finta di nulla, forse è meglio così.
Ma è un codardo.
Irritante, codardo, insopportabile Serpeverde.
Non gli rispondi, non sei il suo burattino, non rinnegherai la purezza dell'amore, fragile sentimento che è sbocciato nel tuo cuore, come una rosa, ma in un periodo di gelo, dove la guerra incombeva.
Lui vuole attacare i fili al tuo cuore, vuole coordinare, essere maestro e comandante, ma non glielo permetterai.
"Professore" dici, mettendo le mani in tasca, mentre inizi ad arrotolarti una ciocca di capelli ricci e castani "sa, ho capito il perché io ci abbia messo così poco tempo a creare la pozione, sto diventando potente, troppo, e il solo voler fare il distillato, ha messo in moto qualcosa in me. L'ho compreso ora, perché sento il potere incombente e corrodere il mio animo, sembra quasi che voglia provocare il mio controllo" enunci, aggrottando le sopracciglia.
Severus, dal canto suo, annuisce spasmodicamente, senza proferir alcuna parola.
Ignorando i tuoi sentimenti ti ferisce, ma preferisci questo comportamento rispetto alle sue parole sprezzanti e taglienti.
Così vai in camera tua, chiudendo un siparietto imbarazzante, ma terribilmente essenziale, seguita dal suo sguardo, non opponi resistenza alla tristezza che si espande nella tua mente.
È giusto così, ripeti nella tua testa.
Sali le scale, il legno scricchiola sotto il tuo peso, le assi antiche si piegano, come il tuo cuore fa ora, dinnanzi a te.
Ikary deve sapere, hai bisogno che sappia.
Pensi intensamente a lui, tentando di creare un collegamento mentale.
"Lui sa. Sa che lo amo" mormori mentalmente, mentre le tue guancie si imperlando di lacrime, lacrime che fanno male, che trasudano di incompletezza.
Non ricevi risposta, spossata, per lo sforzo compiuto, ti butti sul letto chiudendo gli occhi.
Ti sei addormentata, senti dei movimenti nella stanza, e, pertanto silenziosi, ti hanno svegliato.
È Severus.
Lo sai.
I suoi movimenti aggrazziati, ma sicuri li distingueresti in ogni occasione.
Sei girata di spalle e hai gli occhi chiusi, così, percepisci solo il leggero frusciare delle coperte sul materasso.
"Buonanotte" sussurra.
Sorridi, scivolando di nuovo nell' incoscienza umana.

Stai corrrendo nella foresta, ma non c'è erba sotto di te, solo un monotono e spaventoso nero.
Corri a perdifiato, scivoli numerose volte, ma ti rialzi immediatamente.
Enyol.
Nakira.
Onisor.
Sono morti, li hai uccisi tu.
Ikary, anche lui, hai posto fine alla sua vita con un semplice battito di ciglia.
Mostro.
Minerva, Dumbledore, Harry, Ron, Molly, Remus e Ginny ti hanno urlato di essere un mostro e un assassina.
Sei come Voldemort.
Continui a fuggire e a fuggire lontano da lui.
Lo stavi uccidendo.
Severus.
Ti manca il respiro e le gambe ti fanno male, i muscoli ti bruciano, così come i polmoni, ma non ti fermi.
Più scappi e i rami scheletrici e freddi degli alberi si abbassano, cercando di rapire la tua anima, di ucciderti.
Così ti fermi, speranzosa, di poter porre fine alla tua laconica vita, ma improvvisamente appare Severus.
Ti volti indietro, cercando una via d'uscita e la vedi.
Sei tu.
Sei tu.
Sei tu.
La tua copia oscura, dai capelli neri e gli occhi rossi ,alza il braccio e lancia una sfera oscura che va a scontrarsi con il petto di lui.
Corri, avvicinandoti ed è lì
.
È inerme, coricato scompostamente al suolo, i suoi occhi color ebano sono vitrei, non vi risiede nemmeno una minima luce di vita e dalla sua bocca sottile fuoriesce un rivolo di sangue.
"Severus" urli, scuotendolo, piangendo sul suo viso dalla pelle perlacea e ancora calda.

"Granger svegliati"
"Granger" una voce indefinita ti scuote dall"oblio.
È lui.
Il cuore ti martella nel petto e le guance sono bagnate davvero dalle lacrime.
"È stato solo un sogno, torna a dormire, io sono qua" mormora, tornando nel suo letto.
Non ti ha aiutato, non una parola di preuccupazione o di rassicurazione.
Non dormirai.
No.
Non permetterai a te stessa di creare altre immagini del genere.
Così, inizi ad osservare la linea della sua schiana.
Il respiro veloce, mostra che non dorma ancora, eppure la sua lontananza muta ti ha arrecato un'altra stilettata alla tua anima.
Ormai si sta sgretolando in un mucchio di ceneri che sorvolano, instancabili, il tuo cuore, sempre più nero.
Chiudi gli occhi solo per un secondo, per rilassare le palpebre e la stanchezza vince ancora.

SOPRESA.
HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO IMMEDIATAMENTE, GIUSTO PER TOGLIERVI L'ANSIA.
Io ho immaginato che Sev avrebbe reagito così...comunque ho paura che la storia stia venendo male...ormai ho già scritto il finale e il resto della trama, ma boh non mi convince come prima...
Aspetto i vostri commenti...soprattutto per sapere se vi piace o no...
A domani o martedì ;)
InchiostroInfinito






LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora