42. Una nuova casa

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"Severus" enunci, con un nodo in gola che non ti permette di pronunciare altre parole, di mostrare un'altra espressione che non sia altro che addolorata.
Non vi muovete.
Non ti risponde, non fa nulla che possa mostrare che lui sia con te, per soccorrerti, per aiutarti, per cullarti nel tormento.
"Severus" dici ancora, questa volta lasciando che le lacrime scorrano sul tuo volto, permettendo di lavare il dolore che impregna la tua anima.
Lui non fa un passo verso di te, ne indietreggia, rimane immobile e ti senti frustrata, sola e sempre più vicina al buio eterno.
Un moto di rabbia enuncia il suo arrivo, l'arrivo del l'oscurità e non comprendi perché lui non ti aiuti.
Pensi alle vostre mani unite, a lui che ti abbraccia, ma nulla sembra aiutarti, solo la sensazione dell'abbandono si espande in ogni fibra del tuo corpo.
Ti volti, per non mostrargli il tuo volto mutare.
Eccola.
È qui.
La senti, scalpitare e poi il tuo volere scompare.
"Tu!" urla la tua nemesi oscura, avvicinandosi prepotentemente all'uomo che ami, appoggiando furiosamente le labbra sulle sue, rubandogli un bacio.
Lui ricambia.
Le vostre lingue sono immerse in una danza sublime, accarezzandosi con rabbia.
Non c'è nulla di dolce, solo impazienza di cancellare tutto ciò che è, per tramutarlo in quello che non è.
Improvvisamente, però, ti spinge via e un sorriso amaro spunta sul suo volto severo.
"Basta Hermione" ti sussurra sulle labbra, il suo respiro caldo ti manda in visibilio e per un momento, solo uno, il pensiero di eliminarlo lascia la tua anima oscura.
Lui nota la guerra che si nasconde in te e ti aiuta, ancora una volta.
"Fallo per me, basta, torna in te" queste parole, arrochite dall'affetto hanno un effetto incontrollabile in te, su di te.
Grazie a lui vinci questa battaglia e le forze ti mancano, preparandoti all'impatto con il pavimento chiudi gli occhi, ma nulla di tutto questo avviene perché le sue braccia ti avvolgono in un sostegno indistruttibile, in una casa astratta che ti accoglie nel suo calore.
Solo ora lasci, di nuovo, che le lacrime bagnino le tue guance.
Ti prende in braccio, adagiandoti sul letto.
"Dormi Hermione" dice, asciugandoti il viso, mentre si siede esausto in fondo al materasso.
"Vieni vicino a me, ti prego" sussurri, stravolta, sai che potrebbe risponderti di no perché significherebbe darti una parte di lui, un momento in cui lui sarebbe stato solo un uomo addormentato e nulla di più.
Avrebbe significato fidarsi di te, di una donna, non più ragazza, che avrebbe potuto distruggere ogni cosa.
Ti aspetti un suo cenno negativo, ma senti, dietro le palpebre chiuse, il suo corpo adagiarsi contro di te
" Sei la mia salvezza, Severus" sussurri, girandoti, avvolgendolo in un abbraccio prima di cadere in un sonno profondo e tranquillo, mentre la sua mano ti scosta i capelli dal volto, spostando il suo braccio sul tuo fianco, sospirando.
Ti risvegli dopo un numero imprecisato di ore, sentendo lo stomaco brontolare.
Severus non è più al tuo fianco, ma te lo aspettavi e non dici nulla, spostando il tuo sguardo sulla parte più oscura della caverna.
Ti lasci andare ad un sorriso sentito, osservandolo impegnato nel cucinare qualcosa.
Borbotta continuamente, mostrandosi come ad Hogwarts: il pipistrello dei sotterranei, pronto a contestare qualsiasi cosa.
"Severus" dici, alzandoti, avvicinandoti a lui piano; per permettergli di spostarsi.
Lo abbracci da dietro, mentre la tua testa di appoggia sulla sua schiena rigida.
Non si sposta, ma non fa alcun movimento che mostri se abbia apprezzato o no.
"Ti ho preparato qualcosa" sussurra, girandosi.
Non ti importa più del tuo stomaco, ora senti la sua vicinanza in ogni fibra del tuo corpo.
Vuoi annullare le distanze, ma, sorprendendoti è lui a farlo.
Ti perdi nel suo bacio, vi assaporate lentamente.
Non ha nulla a che fare con quanto successo ore prima.
Ti morde dolcemente il labbro, passando la sua lingua sul punto ferito, facendoti gemere.
Gli accarezzi il volto, facendo combaciare ancora di più i vostri corpi.
Il tuo cuore vola, leggero, attorno a voi; accompagnato da quello del tuo professore.
Lo senti, il suo battito, irregolare e veloce, come i vostri respiri.
Ormai quel contatto si è trasformato in passione, che guida le vostre azioni.
Ti prende in braccio, adagiandoti sul letto.
Nonostante lo vogliate entrambi, sappiate che non potete.
Ti allontani, sorridendo sulle sue labbra.
"Cosa hai preparato di buono?" chiedi, ridendo, notando il suo ghigno risentito che si trasforma in una sottospecie di sorriso.
Ti manca il fiato a vederlo.
Non gli dici nulla, impaurita di poter rovinare il momento.
"Uova e bacon, quello che ho trovato. Sembra che ci sia una scorta industriale di questo" sussurra, alzando gli occhi al cielo "comunque, dobbiamo iniziare il tuo addestramento" dice, incrociando le braccia al petto.
Assomiglia davvero ad un grosso pipistrello.
"Professore" dici, ridacchiando "non possiamo utilizzare la magia" sbotti con ilarità.
Venite distratti da alcune voci che si sentono all'esterno.
"Marte ha detto che quell'oscura si nasconde nel bosco con il suo maestro. Dobbiamo catturarla, così ci prenderemo il merito; gli altri sono ancora in città" dice una voce maschile, mentre si allontana.

Paura, ecco cosa si espande in te.
"Ha suscitato una rivolta, dicendo che io sono la cattiva" urli, sconvolta.
Sai che è insonorizzata, che solo l'uomo che ami può sentirti.
Dovevi aspettartelo, ma eri troppo concentrata su Severus.
Lui diniega la testa.
"Era prevedibile. Comunque, il tuo addestramento potrà avvenire semplicemente controllando la tua parte oscura ogni qualvolta che ti trasformerai. Quello che non ha contato il tuo amico è che l'oscurità che sprigioni abbatte tutte le barriere qui dentro e possiamo fare degli incantesimi" mormora, inarcando il sopracciglio.
Sei impaurita.
Troppo.
Ora hai qualcosa per cui combattere e sai che devi morire.
Devi lasciarti andare, devi morire, devi accettarlo.
Annuisci, mentre sorridi al tuo professore.
Prendi il piatto che ti porge, nonostante tu non sia più affamata.
"Buon appetito, Granger" dice.
Granger.
Ti ha chiamato così.
Non ti ha dato fastidio, anzi.
Sorridi, capendo il gioco che stava iniziando.
"Professore, devo dedurre che ha smesso di favorire la sua casata e sta iniziando a considerare i Griffyndor degni di una sua parola gentile?" chiedi, facendogli la linguaccia.
Sospira, alzando gli occhi al cielo e tu ridi, rallegrata di capire che cerca di farti star meglio.

Eccomi.
Mi farebbe piacere se passaste a leggere "The four hurricanes"
Buon natale, in anticipo! Scusate per l'assenza ...ma eccomi qui a farvi un regalo di natale! Ci ho messo anima e corpo per scrivere questo capitolo
A presto
(Si spera)
InchiostroInfinito
P.s vi auguro buon anno nuovo se non dovessi pubblicare prima.

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora