19. La bibliotecaria

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Finisci di bere il caffe con calma, cercando di calmare il tumulto che si scuote nel tuo cuore.
Lui è fuori che ti sta aspettando.
La lieve brezza autunnale ti scuote i capelli e il sapore di campagna ti avvolge.
"Miss" proferisce con tono falsamente stucchevole "quando arriveremo al villaggio inizierai a rivolgerti a me come se fossi, purtroppo, tuo marito" esordisce, incrociando le braccia al petto.
Ti ritrovi davanti a lui, con i vostri profumi che si perdono nella verde campagna,
"Certo" mormori con ironia, passandogli accanto, iniziando a passeggiare tranquillamente per la stradina dissestata che ti porta al villaggio.
Non ti senti più sola, percepisci la sua ombra accanto a te e questo placa la tua disperazione, non riesce però a controllare la rua rabbia verso Dumbledore.
Bugiardo.
Traditore.
Ha usato solo le persone, a partire da Severus fino ad arrivare ad Harry, ma in fondo non riesci ad odiare quel mago che è diventato solo un ritratto dell'uomo che era.
Sospiri, notando che lui è di fianco a te, probabilmente marito e moglie dovrebbero arrivare insieme e vicini.
Giungete al villaggio.
La prima cosa che noti sono le stradine strette e povere di colore, le case sono, appunto, nere con qualche finestra, noti i cittadini rintanate in esse, paurosi forse degli stranieri giunti da terre lontane.
"Violet" pronuncia, tendendo il braccio verso destra, mostrandoti di seguirlo verso il percorso di cui lui è già a conoscenza, obbediente lo segui.
Sbucate in una via più larga, cosparsa di fili d'erba, ti abbassi e ne sottrai uno a madre terra, lo sfiori e ne rimani meravigliata.
È liscio, come un comune filo d'erba, ma sopra si trovano tanti disegni, le linee curve abbracciano con forza la solidità della natura, ti senti un po' così, abbracciata dal destino che ti plasma a suo piacimento.
Tiri fuori la bacchetta e trasformi quella piccola linea d'erba in una pietra: lo plasmi in una spirale , cambiando la stessa materia di cui è fatto, da erba lo fai diventare ametists.
Evochi un pezzo di ferro e unisci la pietra, trasformandolo in un anello; con delicatezza lo infili al tuo medio destro.
Sorridi soddisfatta, ti senti più completa, portando con te un pezzo esterno della tua anima.
Alzi lo sguardo, il cielo è più cupo e numerose nuvole grigie rubano lo spazio al sole, come accade a te quando l'oscurità prende il sopravvento.
Ti senti a casa, come se tu fossi di questo posto sperduto.
Entrate in una piazza.
Al centro c'è un enorme statua dalle fattezze indefinite, ma avvicinandoti con passo svelto noti che raffigura due persone.
Un uomo e una donna, lui alto e fiero, con un'armatura nera, raffigurato di bell'aspetto con i capelli lunghi sino alle spalle e le labbra fini, il naso aquilino e gli occhi grigi, fatti di qualche pietra preziosa, l'unica parte della statua a non essere di granito bianco, la donna invece indossa un lungo vestito aderente al suo corpo minuto, i capelli lunghi e ricci, le labbra carnose e il naso piccolo.
Gli occhi invece sono coperti da una benda.
Devono essere Hulia e Artù.
La benda, però ti crea perplessità.
"Sam, tu sai perché Hulia è raffigurata con gli occhi coperti" chiedi con dubbio e curiosità, ti pari davanti alla pietra plasmata, forse, da mani esperte.
"L'autore della statua è Ikary Iggins, si dice che sia ancora vivo e nascosto in qualche caverna qui vicino, ma nessuno ne ha la certezza, comunque come prima mi hai chiesto, l'ha scolpita così perché la vedeva come la dea della giustizia, se hai mai notato la statua della dea della fortna è raffigurata in questo modo, solamente che lui ha voluto mostrare che Hulia era la giustiziera, che portava con se la verità e la fortuna di avere un futuro migliore" dice, accostandosi a te.
Percepisci il suo respiro calmo e profondo, come se fosse addormentato, ma credi che questo sia dovuto al fatto del suo proverbiale autocontrollo che riesce a mantenere il respiro regolare.
"Grazie, Sam" mormori, spostando lo sguardo sull'intera piazza.
L'unico edificio è un enorme villa dalle mura bianche, a differenza delle altre case.
"Violet quella è la biblioteca, seguimi" esordisce con sapienza, indicandoti con lo sguardo l'edificio.
Ha due finestre, e il portone è di legno.
Velocemente ti avvicini, ma noti che dentro l'atrio vi sta aspettando Marte.
Severus ti segue frettoloso e, nel vederlo, la ragazza esce raggiante.
"Ciao Sam" dice con voce spensierata "come stai?" chiede, non porgendoti nemmeno uno sguardo.
Sbuffi, contrariata.
"Bene, grazie, Miss Northenberg, ha trovato quello che le ho chiesto ieri?" proferisce con aria di rimprovero nei confronti della ragazza che questa volta indossa una gonna nera e un cardigan blu mare, abbinato ad una maglietta bianca.
Per un attimo ti guarda, cambiando espressione, poi si volta verso il tuo amato professore.
"No, mi dispiace, non esiste più nulla sui Signori Oscuri, ma ho trovato questi libri sulle pozioni, spero possano interessarti" mormora, arrosendo come una ragazzina, l'ex spia la osserva, come incantato.
Ti mordi il labbro, cercando di distogliere l'attenzione da quel siparietto sconveniente e doloroso, ma non ce la fai.
Li osservi come se non potessi farne a meno, non provi rabbia verso di lei, solo invidia.
"Sam, io vorrei andare a cercare i libri, vieni con me?" sussurri, abbassando lo sguardo, ma quando vedi che Severus non ti rispondi lo fissi.
"Oh, certo Violet, Miss Northenberg in qualità di bibliotecaria ci vuole mostrare i reparti? " mormora, riscuotendosi dai pensieri che lo avvolgevano.
"Certo, seguitemi" dice, voltandosi, iniziando a camminare in modo provocatorio, pensando che il tuo professore possa guardarla.
Lui si ostina a posare i suoi occhi sui capelli rossi, suscitando tristezza in te.
Entrate in un corridoio dalle pareti azzurre, ci sono due porte, una sulla sinistra e una sulla destra.
Entrambe le stanze sono enormi, quasi quanto il cortile di Trasfigurazione di Hogwarts.
"Anche di sopra ci sono dei reparti che includono libri accessibili?"proferisci, iniziando a guardarti intorno.
"Oh no, cara, quelli sono i miei appartamenti" dice ridacchiando e spostando lo sguardo sull'uomo che ti è accanto "i libri sono nelle mie stanza se vuoi seguirmi, Sam pronuncia con tono divertito.
Lui annuisce, apprestandosi a salire le scale.
Tu sei sola, ne approfitti, cercando di ignorare il dolore che proviene dal petto, cercando i libri che ti servono.

Spero che vi piaccia, prossimo aggiornamento domani :)
InchiostroInfinito

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora