26. Spirito Indomabile

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Sei distesa sul tuo letto, coperta da un piumone e fai fatica a restare cosciente.
Vedi la figura di Severus avvicinarsi e con un gesto irruento e senza delicatezza ti fa ingurcitare delle pozioni.
Dopo pochi secondi ti senti meglio, ma sei triste, molto triste a causa sua.
Chiudi gli occhi poiché ti causano dolore, cercando di focalizzare i tuoi pensieri su ricordi che causano alla tua anima felicità e pace, ma in questo momento l'unica cosa che percepisci è il martellante rumore che causa il tuo dolore fisico e mentale.
Il senso di svenimento è passato come ormai il dolore ai muscoli, ma il dolore al cuore non cede. Continua imperterrito a bruciare ogni cellula di felicità.
"Ho trovato la tua bacchetta e il mantello di Potter fuori dalla biblioteca, sono felice di dirti che lui è arrivato ieri e ha dato di matto perché non c'eri più. Sono stato costretto ad Obliviarlo e spedirlo da Minerva per la tua completa stupidità" dice con veemenza, piegando la testa da un lato e osservandoti con gli occhi socchiusi "dove sei stata e, soprattutto, chi ti ha ridotto in questo modo?" chiede, avvicinandosi al letto, tentando di mantenere la respirazione calma, nonostante la sua ira.
"Mi ha rapita un uomo" proferisci, senti il petto contrarsi in una morsa per il suo atteggiamento ostile, non ti aspettavi di certo che si sprostrasse ai tuoi piedi, ma che, forse, sarebbe cambiato.
Il suo sguardo si sposta sul muro, mentre si passa una mano sulla fronte, andando, poi, a toccare i capelli che gli sono ricaduti sul viso.
"Cosa è successo, Granger?" sussurra, incrocuando le braccia al petto, non sai cosa rispondergli, ma decidi di raccontargli ciò che è successo, ommettendo i ricordi su di lui e così, dopo alcuni minuti il suo atteggiamento diventa ancora più freddo.
"Tu non tornerai da questo pazzo. Sei sotto la mia responsabilità e non voglio passare guai per il coraggio impulsivo di voi Grifondoro" pronuncia, alzando il sopracciglio e iniziando a camminare verso la porta.
"Quello che faccio, signore, è affar mio, se avesse voluto uccidermi lo avrebbe già fatto. Ora se non le dispiace vorrei leggere il libro sulla pozione Rehitiam" mormori, lasciando che il tono irato dela tua voce lasci Severus senza parole.
"Ragazzina impudente, ho passato cinque giorni a cercarti non ho chiuso occhio la notte e tu ti rivolgi così a me? Benissimo, ora ho altro da fare" dice con tono compiaciuto, mentre si ferma, la sua schiena è rigida e le sue mani sono piene di ematoni "il libro è scomparso, ora che lei sta bene e ha capito che immischiarsi nella vita di altri comporta sempre delle conseguenze, a volte meritate, la saluto" mormora, sparendo dalla tua visuale.
Appena senti la porta di casa chiudersi, ti alzi e dopo esserti stabilizzata sulle tue gambe tremanti vai nel in cucina e mangi.
Dopo poco senti le forze tornarti, ma sai cosa farai e pregusti già i suoi occhi oscurarsi dall'ira.
Devi evocare un Patronus.
Non riesci più ad avere ricordi felici, un tempo pensavi ai tuoi genitori, ma non hai più nemmeno quelli, dopo aver eliminato loro la memoria hai preferito non rimuovere l'incantesimo.

Severus.
I suoi occhi, il rumore dei suoi passi.
Quando hai visto Fanny soccorrerlo.
La sua voce.
Il vostro osservarvi in mille sguardi diversi, lo sfiorarsi delle vostre anime travagliate, l'amore che provi per lui che ti fa perdere nelle vie dei suoi occhi.
"Expecto Patronum" sussurri al caldo tepore della stanza.
Un filo di luce esce dalla tua bacchetta, posandosi sul pavimento.
Ma non ne esce la solita lontra, prima un dragone con delle sfumature azzurro scuro, in seguito un uccello, poi una tigre con gli occhi bianchi, e un dragone giallo.
Gli animali degli oscuri.
Non capisci più nulla, troppi avventimenti si susseguono intorno a te.
"Vai da Severus e digli che sono andata dall'uomo che mi ha rapito" sussurri al patronus multiforme.
Esci di casa, chiamando la fata dell'infinito.
Dinnanzi a te appare Nakira che, senza che tu glielo chieda, crea un portale e senza proferire parola entri.
Sei davanti alla caverna del tuo rapitore.
"So che sei qui, entra pure" senti la sua voce apparire ovattata, entri, rivivendo ogni singolo istante del tuo terrore, spezzato dalla verità.
"Il mio nome è Ikary Iggins" mormora, mentre sgrani gli occhi dallo stupore.
Ikari.
Albus.
Non sai cosa dire, ma questo passa in secondo piano, appena ti consegna un libro dalla copertina nera.
"I miei Patronus assumono la forma degli animagus degli Oscuri" dici, abbassando lo sguardo e toccando la copertina liscia.
Indietreggia impercettibilmente.
"Vedi, tu stai prendendo un po' degli oscuri e della luce. Se fai caso, le tue iniziali sono le stesse dei signori della luce, sino alla I, ovvero il mio nome, ma mi rimane indefinito a cosa corrispondano la "o", la "n" e la "e", fino ad ora non capisco a cosa serva" pronuncia, con occhi tristi.
Per lunghi minuti il silenzio regna sovrano, ma poi tutto ti è chiaro.
Hulia.
Eranio.
Roken.
Mition.
Ikary.
Onison.
Nakira.
Enyol.

Formano l'acronimo del tuo nome, ma non sai a cosa serva, ne cosa possa centrare tutto questo.
"Ikary, ho incontrato delle creature magiche e loro mi hanno detto che sanno ogni cosa, ma non possono raccontarmi nulla. Uno è un albero di nome Onison, poi è apparsa una fata dell'infinito e per ultimo un folletto oscuro di nome Enyol" sussurri, cercando di trarre un senso da ciò che ti è successo.
Non dice nulla, continuando a porgerti il libro.
Lo afferri, mentre ti apre una pagina.
Nella copertina c'è scritro "Miti Giapponesi"
"La bibliotecaria lo aveva nascosto e sono riuscito a sottrarglielo" pronuncia, sorridendoti.
Lo guardi enigmatica, mentre lui osserva il muro dietro di te "scopriremo cosa centra tutto questo con te, ma ora leggi questo passo del libro" sussurra, accarezzandoti il pollice.
Ti senti tremare, ma alzando lo sguardo davanti a te non c'è più Ikary, ma il tuo professore. Non sai come può essere successa una cosa del genere, ma non ti importa.
"Severus" esordisci, lasciando cadere il tomo a terra, senti le sue braccia cingerti e rabbrividisci, percependo la sua mano scorrere bramosa sulla tua schiena.
"Basta" senti la voce di Ikary rimbombare nelle tue orecchie "hai trasformato me in lui, ma io essendo il signore della luce posso resistere al tuo potere, anche perché ora non sei trasformata" dice, respirando affannosamente.
Annuisci, impaurita.
Inizi a leggere.

Nella religione giapponese si narra che ci siano quattro animali: il dragone azzurro, guardiano dell'acqua, l'uccello vermiglio custode del fuoco, la tigre bianca guardiana dell'aria  e il dragone giallo custode della terra.

Le altre pagine sono strappate.
Non capisci come questo possa collegarsi con te.
"Vedi, ogni signore oscuro si tramutava in un animale, gli stessi che erano custodi dei poteri della luce, in tal modo il male aveva una limitazione sul bene.
In sintesi hai qualcosa dell'oscurità, gli animagus in te sotto forma di patronus, e una parte della luce ovvero le iniziali che dovrebbero conferirti i poteri di noi signori della luce" proferisce.
Sei sempre più nel baratro della confusione, sai cosa sta dicendo, ma il tuo cervello non vuole assumere queste informazioni.
Sai che ora inizierà la battaglia contro te stessa, ma l'unico dubbio che riesci a sconvolgenti non ti permette di parlare.
Devi ancora morire?

Scusate ma è stato difficilissimo scrivere questo capitolo...spero vi piaccia a domani.
InchiostroInfinito

LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora