37. Un litigio di troppo

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"Granger, Granger" mormora Severus con lieve preuccupazione.
Hai aperto gli occhi e ti trovi sul divanetto, seduta, lui è in piedi, di fronte a te che si passa, lentamente, una mano tra i capelli corvini.
"Quel libro trasudava di magia oscura. Hai mai pensato alle conseguenze che può avere su di te? No, ti rispondo io irresponsabile e ingenua ragazzina, tu sei attratta dal potere, non è così?!" chiede con rabbia, strattonandoti in piedi, ora siete l'uno difronte all'altra e a dividervi è solo la sua rabbia.
"Professore" mormori, appogiando le tue mani al suo petto e, beandoti del suo torace che si alza e abbassa sotto il tuo tocco, lo spingi in avanti apportando la giusta distanza tra di voi "la vita del mondo magico dipende da me e dalla mia resistenza, crede che mi possa far aggirare dall'oscurità? Lei non mi conosce per supporlo e questo lo sa quanto me. Sa benissimo che l'unica soluzione è questa. I miei continui svenimenti ne sono una prova; il male ormai ha quasi il controllo su di me" enunci con tono piatto e calmo, per un attimo desideri abbracciarlo, ma poi la ragione prevale ancora una volta.
Lo vedi alzare gli occhi al cielo e, quel gesto troppo umano per Severus Snape, ti strappa un lieve sorriso.
"Granger non so come fai a non averlo capito. Sono una spia da oltre vent'anni e pensi che non mi sia accorto di una ragazzina nascosta dietro a una porta?" chiede, ghignando aspramente, le sue labbra sottili sono troppo invitanti e tu sei fortunata ad essere fornita di così tanto autocontrollo, ma ora l'unico sentimento che ti scuote internamente è l'imbarazzo.
Senti le guance cospargersi di un lieve rossore e il suo guardo penetrante non ti aiuta, anzi peggiora la situazione.
Osservi con finta attenzione la punta lucida delle scarpe dove si riflette il tuo viso.
"Io e Albus sapevamo che eri lì. Era solo una prova per vedere se le radici del bene sono instaurate nel profondo dentro di te oppure se ti saresti fatta prendere dalla paura. Il risultato è stato drastico" dice, alzandoti il mento con l'indice e tentando di sorridere.
Severus che sorride, un evento raro di cui pochi possono vantarsi di averlo visto.
È un gesto così intimo e armonioso che l'imbarazzo esce dal tuo cuore, sostituito da un leggero calore che divrnta sempre piu forte.
Sei davvero felice per la prima volta dopo molto tempo. Lo sei per un semplice sorriso, per una semplice distensione delle labbra.
Dura per brevi istanti, ma puoi notare che è impacciato e, quasi, sgembo.
"Stava sorriderendo" sussurri, mordicchiandoti il labbro inferiore, mentre con un movimento lento e deciso prendi il libro dalla tua tasca.
Non hai posto una domanda, ma una semplice costatazione, come se avessi scorto in lui quello che pochi hanno visto e lui non può negarlo.
Non ti risponde, anzi, afferra il tomo con sicurezza e lo fa sparire.
Non ti importa, tanto hai imparato a memoria la formula e come si compie l'incantesimo, ora sai che è al sicuro.
"Professore, Marte ha qualcosa che non va" chiedi indirettamente, spostamdoti verso la cucina, lui rimane dov'era prima e questo ti permette di ragionare più lucidamente; la sua vicinanza ti mette in subbuglio.
Lo vedi respirare profondamente e ti aspetti una risposta piccata o furiosa, ma i suoi occhi sono attraversati da una luce triste e tutto ciò non avrebbe senso.
"Non ti posso dire nulla. Sappi solo che devi fidarti di me" sussurra, sedendosi sul divanetto, esattamente dove eri prima tu, lasciando la testa ricadere mollemente sullo schienale e accavallando elegantemente le gambe.
Non senti il bisogno di rispondergli e quindi fai un gesto, forse, avventato e non da te: ti dirigi placidamente verso un armadietto e ne prelevi una bottiglia di Wiskey Incendiario, accompagnato da due bicchierini.
Appoggi entrambi sul tavolino e riempi i bicchieri sotto lo sguardo assorto del tuo professore
"Non dovresti bere, Granger" sussurra, afferrando il piccolo contenitore di vetro, mentre se lo porta velocemente alle labbra, sorseggiandolo con calma.
"Lei non dovrebbe bere" dici, sedentoti accanto a lui e copiando volutamente quello che ha appena detto, ma tu, invece, bevi il Wiskey in un unico sorso, noti le sue mani stringersi spasmodicamente, ma sei troppo stanca per chiedergli il motivo.
Il liquido ambrato lascia una scia rovente nella tua gola e la senazione che causa è piacevole e calmante nel medesimo momento.
"Sei minorenne e non dovresti bere, Granger" ripete ancora, verdandosi da solo l'alcool, facendolo poi svanire nel nulla.
Ridi, forse è l'effetto del Wiskey o forse è l'ironia di tutta la situazione, finché non senti le lacrime scendere dagli occhi; lui ti osserva perplesso, ma non proferisce parola.
Si è lentamente rabbonito con te e questo ti fa star bene.
"Ho diciannove anni" sussurri, osservando il soffito che è ancora più vecchio di te.
Chissà quali storie ha da raccontare questo simpatico cottage.
Poi, automanticamente, sposti lo sguardo sul suo viso e denoti con stupore i suoi occhi sgranati.
Ti senti via via sempre più sicura di te, così chiudi gli occhi e ti umetti le labbra.
"Lei ne ha quasi trentanove, giusto?" chiedi sapendo già la risposta. Sai quasi tutto di lui, quasi.
Solo uno stupido potrebbe pensare di conoscere ogni cosa di quest'uomo enigmatico e freddo, nemmeno lui si conosce davvero. Lo farà quando accetterà di essere felice, di non vivere nel ricordo di una donna morta da oltre vent'anni.
"Non porre domande di cui sai già la risposta" proferisce, incrociando le braccia al petto, facendo finta di essere il Severus Snape che era ad Hogwarts: severo, bastardo e odioso, ma tu ami anche questa parte di lui.
Siete ormai a pochi centimentri di distanza, ma nessuno dei due fa qualcosa per avvicinarsi o per allontanarsi.
"Quando morirò voglio che consegnerà delle lettere ad alcune persone, lo farà professore?" chiedi implorandolo con lo sguardo, mentre ti appoggi le mani in grembo.
Annuisce solamente, entrambi restate vicini, ma assorti in pensieri diversi.
Ikary aspetterà così come la profezia, hai bisogno di riposarti.

( I discorsi in grassetto sono io, Giulia)
(I discorsi in corsivo li scriverò io, ovvero il Professor Snape)
(Quelli in scrittura normale io, Hermione Jane Granger)

SALVEEE Ragazzi!
Scusate ma sono stata davvero impegnata con la scuola e poi sono andata al.mare ( ho trovato pioggia per tutti e tre i giorni)

Mi faccia il piacere Miss, lei che si impegna a scuola? Quando mai? Se non raggiunge nemmeno i risultati di Paciok.
*ghigna aspramemte*

Nooo prof io sono abbastanza brava non dica stupidaggini su su, ha visto? Si è messo pure a drinkare con Hermione
*sorride a trentadue denti, dando una pacca sulla schiena a Severus*

MISS! NON SI PERMETTA! Io non ho "drinkato" proprio con nessuno.
La Granger non si deve avvicinare a me oppure la schianto e questo vale anche per te, Giulia!!!

Si, certo, certo!
Recensite maghi e streghe che il grande Sev vi risponderà!

*se na va scuotendo la testa*

PROFFF VENGA QUAAA!
*lo rincorre per i prati*

Al prossimo ;)


LA FENICE RINASCE DALLE PROPRIE CENERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora