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Lunatica? si lo sono.

Ho un carattere difficile,anzi direi impossibile.

Mi definisco "sfigata",sò di esserlo,me ne rendo conto,sono la secchiona della classe,amo leggere e amo scrivere,mi definisco anche diversa e strana,non amo seguire le mode e fare le stesse cose che fanno tutti gli altri,e odio essere al centro dell'attenzione;

Frequento il secondo anno di college nella mia città,e chissà un domani potrei intraprendere qualcosa riguardante la fotografia,ecco amo la fotografia,la definisco un ricordo statico,memorabile e indimenticabile.

Simone è il mio migliore amico, o almeno, lo definisco tale perchè lo conosco da quando andavo all'asilo,ci vediamo ogni giorno ed è l'unico che mi ha accettata,e mi accetta per quello che sono.       

Lui non è sfigato come me,forse al contrario, molte ragazze le vanno dietro,e gioca a basket, nella squadra più popolare della scuola. Vi chiederete,come uno popolare possa essere il migliore amico di una sfigata? beh,non lo so,e credoi che non lo saprò mai.

Come in tutte le amicizie,uno dei due si innamora sempre e comunque. E indovinate? Quella innamorata sono io., da circa 2 anni, dubito che sia ricambiato, anzi è quasi impossibile. A lui di certo non piacciono quelle come me,ma quelle alte,magre,bionde,occhi azzurri,e beh,io non ne rispecchio neanche io.

Questa sono io.


E' lunedì mattina, l'inizio della settimana, è sempre traumatico, tranne per me, amo ritornare tra i banchi di scuola piena di energia. Ve l'ho detto che sono strana.

Mi alzo e mi preparo con un paio di jeans stretti in vita e larghi verso le caviglie, una maglia rossa e una felpa. Proprio easy.

Mangio una cosa al volo, prendo la borsa e ci butto dentro l'indispensabile, oltre i libri e vado in fermata.

- Ciao Simo- Lo saluto con un sorriso.

- hey- lui ricambia.

Saliamo sul pullman e vengo accompagnata da sguardi e sorrisini, non di certo di approvazione.

-Sediamoci là- e indica due posti vuoti.

Io lo seguo e una volta seduta, fisso fuori dal grande finestrino per non incontrare sguardi non piacevoli.

Il panorama è rilassante, è una giornata di sole, ed esso si infiltra tra gli alberi facendo passare un piacevole fascio di luce. Arrivata a scuola, mi dirigo verso la mia classe, che si trova al secondo piano, mentre Simone si ferma a fumare con 2 sue amiche.

Personalmente adio il fumo, che senso ha fumare? Molti lo fanno per farsi vedere, altri invece senza fumare muoiono letteralmente, non capisco cosa si provi ad aspirare tabacco e nicotina mischiato con altre sostanze chimiche. Come autouccidersi proprio.

Entro e mi siedo in prima fila, in classe non c'è ancora nessuno e colgo l'occasione per leggere un libro che ho in borsa. Nel giro di cinque minuti la classe si riempie, e come previsto Simone si è seduto all'ultimo banco.

-Ciao Sara- Il saluto di una mia compagna mi riporta alla realtà.

Dietro di me delle vocine poco carine sul mio conto mi arrivano all'orecchio, ma non ci faccio molto caso.

Ricambio il saluto, e inizio as ascoltare la lezione, ma noto, poco dopo, che Simone stà appiccicato ad una certa Valentina, è nuova di questo corso, ma sembra aver già preso confidenza con lui. Mi limito a lanciare un'occhiata al mio migliore amico, e ritorno ad ascoltare la lezione, immersa nei miei pensieri.

Inizio a farmi paranoie su paranoie, sono gelosa, si lo ammetto, è solo il mio migliore amico, ma questo non gli permette di stare appiccicato alle altre, forse è colpa mia. Non sono il tipo di ragazza per lui, e mai lo sarò.

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