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Sul pullman mi siedo vicino a una ragazza che penso venga nella mia scuola;

Piove, a me è sempre piaciuta la pioggia mi rilassa, le piccole gocce picchiettano sul vetro in maniera disordinata e scivolano sul vetro fino a scomparire. Mi sento un pò come una goccia che si schianta e poi scivola fino a scomparire nel nulla.

Persa nei miei pensieri, devo scendere, tiro su il cappuccio e accelero la mia camminata ed entro a scuola. Simone ancora non l'ho visto, probabilmente avrà perso il pullman o non saprei. Non ci devo pensare.

Entro in classe e vedo Maria già seduta.

- Come mai già qua? - mi sfilo il giubbotto e mi siedo affianco a lei.

- Fuori piove e non volevo bagnarmi - mi sorride

- Giusto, hai ragione - ricambio il sorriso.

Maria è sempre bella, ha una folta chioma riccia e due occhi azzurri che fanno invidia al mondo, poi il mondo gira attorno al suo sorriso, beh vorrei tanto diventare come lei.

- Stasera che fai? - 

Con quella domanda mi spiazza un pò, di solito passavo i sabato sera ad aspettare Simone che ritornava dalle serate.

- Beh letto, film e pop-corn, perché? - rido.

- Sai oggi è venerdì, e come ogni venerdì' che si rispetti, c'è la partita di basket -

Non ho mai visto giocare Simone, non mi ha mai invitato a dir la verità, e poi non sono la  tipa che và alle partite per fare colpo sui ragazzi, tranne simone. Sia chiaro.   E' incredibile come ogni minima cosa mi riporti a lui.

- Si si, lo so- rispondo.

- Beh pensavo se ti andava di venire con me, giusto per passare una serata tra di noi, se ti va ovviamente- 

- Beh sinceramente non lo so - abbasso lo sguardo. Ci sarà anche Simone, non che mi dispiaccia , ma se devo stare male perché non mi degna di uno sguardo non saprei.

- Dai, sai quanti altri ragazzi ci sono? Puoi fare colpo! -

- Io?- rido - Stai scherzando vero? - 

- No dai, vieni. Alle 8.30 precise ti vengo a prendere, mi raccomando -

In quell'istante sento una voce familiare. Simone. Mi giro di scatto e li vedo bagnati fradici con due caschi in mano.

Simone pov's 

Stamattina mi sono offerto di accompagnare Valentina anche se il tempo non era uno di migliori, ma quale altro modo per conquistarla? 

Ci siamo bagnati un pò , ma è stato fantastico. Arrivati a scuola entriamo subito a scuola, noto subito che Sara si gira di scatto ma non mi soffermo molto e corro da Valentina. Quella ragazza ha il pieno controllo su di me.

Sara pov's

Ah, quindi ora la porta pure in motorino. OKAY. Inutile dire che la mia felicità ora è proprio sotto zero. Lo stò perdendo e non posso fare nulla, mi odio, vorrei poter far qualcosa , vorrei ma non posso.

Le parole del prof diventano sempre più incomprensibili e confuse, voglio solo andare a casa, e inizio a pensare anche di non andare stasera, sò che starò male, non mi degnerà di uno sguardo, ma alla fine mi auto convinco che devo essere forte, e che non esco per lui ma per divertirmi un pò.

Sul pullman mi siedo  sul primo posto libero che vedo, dato che lui è in motorino. Il viaggio lo passo a pensare a come potrei riavvicinare Simone a me, ma di idee non me ne vengono. Stò male.


Mi ritrovo a piangere sul letto, e provo a fare un pò più di chiarezza su noi due, ma l'unica cosa che riesco a pensare e che per lui non ci sono più.

***

Apro l'armadio e noto che non ho molti vestiti belli, anzi non ne ho. Dovrei cambiare un pò look se voglio diventare come maria.

Mi vestirò come ho sempre fatto. Mi trucco un pò più del solito e raccolgo la folta riccia chioma rossa in una coda alta.

Scendi-  Maria mi manda un messaggio.

Scendo di fretta con una borsa presa al volo e con dentro l'indispensabile.

- Come siamo belle - dice maria guardandomi.

Ci incamminiamo verso la palestra che è a circa cinque minuti da casa mia. Non stò nella pelle

- Stai tranquilla, andrà bene, non ci pensare - mi tocca una spalla.

Si vede così tanto che sono agitata?

TO BE CONTINUED..

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