Pride

27.

Rimango fuori casa, immobile a guardarlo andare via con la sua moto. Lo conosco da un mese, ed è successo quello che non immaginavo mai, ho aperto il mio cuore ad un'altra persona che anche se non voglio ammetterlo mi ha già fatto soffrire, ma l'ho personato ugualmente, mi manca Simone, sono confusa. Rimango a godermi un pò il caldo del sole che batte sull'asfalto e sul mio viso.

Rientro, inconsapevole di quello che sarebbe potuto accadere stasera.

Non ho voglia neanche di cambiarmi e resto in tuta, struccata e con i capelli che si muovono a parer loro, è la prima volta che non mi interessa di come appaio esteticamente, alla fine se mi ama, mi ama anche sotto questi aspetti no?

La sera non tarda ad arrivare e il suo clacson inconfondibile della sua moto, mi fà scendere le scale in tutta fretta. Sono agitata e non capisco perchè.

Mi infilo il casco e salgo sulla moto, e in dieci minuti circa arriviamo a casa sua, e l'ansia inizia a salirmi quando entriamo in quel villone silenzioso.

- Ribenvenuta - Mi dice.

Il mio silenzio lo disturba - Hai ancora paura di me? - Mi dice.

Lo guardo, in realtà si, non sò cosa intendeva Simone con quella frase sulle ragazze - Mavva - Dico io.

- Hai fame? - Mi chiede portandomi in cucina.

- No - Mi si è chiuso lo stomaco.

- Guardiamo un film? -

- Sei tu il padrone -

- Va bene - Mi prende per i fianchi e mi porta sul grosso divano, dove mi ci butta con delicatezza.

E rieccoci qua, di nuovo a casa sua, non mi dispiace la cosa anzi, non dovrei neanche avere paura ma qualcosa mi fà sentire a disagio.

- Tutto apposto? - Mi dice sendendosi difianco a me.

- Non lo so -

- Piccola, puoi parlare di tutto con me, dimmi -

- Cosa intendeva Simone con quella frase? - Il mio cuore inizia a battere veloce, e ho quasi paura che lui possa sentirlo.

Alessio pov's

E' agitata, e io voglio calmarla. La faccio sedere su di me appoggiando il suo petto contro il mio, sento il suo piccolo cuoricino e sembra dover scoppiare da un momento all'altro.

- Calma - Dico io accarezzandole la testa, mi basta poco per capire che ha iniziato a piangere.

-Perchè piangi? - Chiedo io.-

- Ho paura - Dice lei tra i singhiozzi.

Capisco quanto ci tiene a me, e alla stupidata che ho fatto, le ho fatto del male, e mi sento stupido, mi sento non abbastanza per lei. La stringo più forte a me, deve sapere quanto la amo e deve sapere che a lei ci tengo, nonostante l'enorme sbaglio che ho fatto, la ringrazio per il fatto che lei sia ancora qua.

- Con le ragazze ho avuto sempre uno strano rapporto - Inizio - Le vedevo come un oggetto, come una cosa usata per rendersi forti agli occhi degli altri , e ho continuato così finchè non ho conosiuto te- Le ammetto.

A quelle parole smette di piangere. - Davvero? - Mi chiede. E' così fragile.

- Si piccola mia, non potrei farti mai del male, e non potrei mai usarti come un qualcosa di materiale, ti amo troppo per perderti -

Alza la testa, e mi stampa un  piccolo bacio, ne avevo troppo  bisogno, la sento calmare al tocco delle mie labbra, ha bisogno di me come io ho bisogno di lei.

Quando si stacca da me, la guardo. - Sei bellissima -

Si mette a ridere - Ci speravo che ti piacessi anche in questo stato -

- Per me sei bella sempre - La prendo dal viso e la avvicino di nuovo a me, quasta volta un bacio come si deve, un bacio di quelli che non si deve scordare mai, ci metto passione, ci metto amore.

***

Guardiamo un film, con lei sdraiata su di me, con il viso sul mio petto.  A metà film si addormenta, è bella persino quando dorme, la guardo per un tempo indeterminato, i capelli, i lineamenti, lei.

Sara pov's

Mi sveglio ritrovandomi su Alessio, il quale dorme tenendomi una mano. Gli dò un bacio per svegliarlo, ma non reagisce.

- Alessio - Dico io.

- Alessio - Ripeto io.

- Buongiorno piccola - Mi stampa un bacio sulla fronte per poi darmelo sulle labbra. - Come stai? -

- Bene, e tu? - Chedo.

- Benissimo dal momento che al mio risveglio vedo te -

Quelle parole fannio centro nel mio cuore, sono pazza, si sono pazza di lui.