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Quando tornai a casa, ero troppo felice, la mia felicità si vedeva da lontano, non ho mai sorriso e nessuno mi ha mai fatto sorridere così tanto, neanche Simone.

Simone, ecco chi non avevo visto, per la prima volta non ho sentito il bisogno di cercarlo e di parlare con lui, è un bel traguardo anche se, in me, combattono orgoglio e curiosità. Dovrei mettere un punto nella nostra amicizia, vorrei urlargli in faccia tutto ciò che penso di lui, anche se una piccolissima parte del mio cuore si chiedono che ho fatto di male, perchè non mi vuole, e cos'ha lei che non ho io. Sarà difficile passare un anno con lui a meno di un metro da me. Anche se ho conosciuto un ragazzo che mi dà felicità con un suo messaggio, lui rimane come una cicatrice sull pella, che ogni volta che la guardi, ti vengono in mente tutti quei momenti passati insieme.

Se domani viene a scuola, voglio sfogarmi con lui, voglio dirgliele le mille cose addosso, proprio che la mia voce finisce a causa sua, la rabbia mi scorre nelle vene e vorrei averlo avanti per prendere a pugni lui, e Valentina, invece del muro, che guardandolo mi dispiace quasi; la mia mano invece è solo viola, a causa della ferita, ma il dolore piano piano si stà alleviando, la medico più volte al giorno così guardisce più veloce, perchè non voglio avere sulla mia pelle ferite per causa sua, non voglio mostrargli che mi stà facendo male, non voglio far vedere agli altri quanto ci tengo e quanto odio quella ragazza.

Rispondo ad un messaggio di Maria che mi chiede i compiti, e inizio anche io a fare i compiti e a studiare qualcosa, anche se diventa sempre più difficile mettere da parte i miei pensieri e lo studio, la mia vita e il dolore sono quasi sempre sulla stessa linea d'aria, non che la cosa mi stupisca, dato che da quando sono piccola ho sempre avuto conforto nel dolore, ma il dolore fisico è altro, a volte senti proprio il bisogno.

Finito di studiare, o almeno, ci ho provato, Rispondo ad un messaggio di alessio.

- Oggi è stato bellissimo - A quel ricordo sorriso spontanemente, e le farfalle si presentano nel mio stomaco.

- Mi ha fatto troppo piacere stare con te - C'è molta sincerità in quella frase, vorrei dirgli che mi ha fatto dimenticare, per quel poco tempo, tutto il dolore che ho dentro.

- Anche a me, troppo se vuoi, domani si può rifare - Mi metto a saltare sul letto, o meglio, mi ritrovo a saltare sul letto dalla gioia.

Gioia e dolore sono due emozioni totalmente diverse, la gioia è formata da un sorriso spontaneo e da una sensazione allo stomaco, invece la tristezza ha come protagonista le lacrime, quasi come se le lacrime fosse il dolore che esce dal corpo. Però ora non voglio essere triste, voglio godermi ogni attimo di felicità che la vita mi regala, o meglio, che quel ragazzo mi regala.

Parliamo per un bel pò, ma voglio fargli sapere della storia tra me e Simone, non voglio nascondergli le cose, sarebbe abbastanza brutto e ingiusto nei suoi confronti.

- Ma tu conosci Simone ** ? -

- Si, gioca assieme a me a basket - A quel ricordo mi si gela il sangue. - Perchè? -

Ora devo raccontargli tutto, per forza. - Era il mio migliore amico, fino a una settimana fà -

dico facendo scendere qualche lacrima sul mio viso - Poi che è successo? - mi chiede lui innocente.

- Poi una ragazza, si è intromessa e lui, se nè andato - piango di più a quel ricordo si loro due che entrano a scuola con il casco in mano.

- Ha preferito un'altra a a te? -

- Già - mi limito a dire.

Parlando di questa cosa, lui pensava fosse un ragazzo come gli altri, ma in effetti lo è,è un ragazzo con un bellissimo carattere ed è molto umile, ma non sò, quando ha visto quella ragazza è impazzito. Un pò come me, Guardando lui.

Mi addormento con un suo messaggio.

- A domani bella -

Quel ragazzo è incredibile, è come un pò di zucchero a velo su delle crepe di una torta, piano piano lui sarà in grado di aiutarmi, lo so.


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