57.

22 1 0
                                    

Mi trovo a ripensare a ieri sera, le sensazioni che ho provato sono state forti, devo ammetterlo, mi sentivo bene, però ripensandoci potevo, anzi dovevo evitare.

- Ciao zia - Saluto mia zia che sembra cercarmi. 

- Ha detto tua mamma che devi dirmi qualcosa, dimmi - Dice sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 

- Stasera viene il mio ragazzo - Faccio una piccola pausa in attesa di una piccola espressione nel suo viso - Può stare qua? -

Sorride comprensiva - Maccerto - Mi accarezza una gamba - Però ho sentito prima tu e mike bisticciare, che è successo? -

Sbianco 3 abbasso lo sguardo dalla vergogna - Nulla zia, solite cose da ragazzi - Fingo un sorriso.

- Sai che puoi parlare con me vero? Reputami come una sorella più grande - Quelle parole mi incoraggiano, ma non mi sembra il caso di dire quello successo.

Saluto mia zia, e le prometto di non fare tardi, e mi ritrovo di nuovo sulla panchina sola, a pensare.

ALESSIO POV'S 

Corro a prendere i biglietti annunciando a mia mamma dell'imminente viaggio, non era molto convinta ma l'ho tranquillizata sorridendole.

Entro in un'agenzia poco lontana da casa mia, e una bella ragazza mi accoglie sorridendo.

- Un biglietto andata e ritorno per Seattle - Dico io appoggiandomi al bancone.

- Tieni - Dice dopo qualche minuto.

Pago e chiamo Sara.

- Ciao piccola, ho preso i biglietti, tra un paio d'ore parto, quindi stasera sono là, va bene amore? Arrivo da te - 

- Va bene - Noto che è abbastanza silenziosa, e la cosa mi innervosisce perché non prospetta nulla di buono, anzi.

Corro a casa, e l'ansia inizia a salire, faccio le cose di fretta e cerco di farlo in meno tempo possibile, prendo una valigia e inizio a mettere in ordine: Pantaloni, maglie biancheria tutto in quantità abbondante percho non si sa mai. Mia mamma mi aiuta e la vedo nervosa.

- Mamma, andrà bene - Dico con una voce rassicurante.

Si mette a piangere, e l'unica cosa che mi viene da fare è abbracciarla. - Devo andare mamma, è per il bene mio e di Sara, davvero, tornerò presto - La abbraccio.

Mio padre e mia madre mi accompagnano in aereoporto che con il passare dei minuti si riempie, mi ritrovo nello stesso posto, quando Sara è partita e mi viene una voglia matta di abbracciarla e di sentirla di nuovo mia, sono deciso a dirgli tutto, ad ascoltarla e a consolarlo qualsiasi cosa abbia. La amo, si. 

Una voce meccanica annuncia il mio volo, e guardo i miei, mia mamma scoppia a piangere letteralmente. Mio padre non si scompone e mi dà un abbraccio da uomini, come lo definisco io.

Stringo mia mamma e senza aspettare due volte, salgo sul'aereo, difianco a me per fortuna, mi ritrovo un ragazzo più o meno della mia età, il quale mi rassicura.

Non amo volare, e quando l'aereo si stacca da terra un brivido mi percorre la schiena.

Sara, stó arrivando.

PrideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora