Quando penso di essere rimasta sola, e che nessuno si sia accorto della mia assenza, entra Maria con due occhi da far paura, quasi come mi stesse cercando.
- Sara? - Si avvicina a me quasi con paura, sò di non avere un bell'aspetto ma non mi aspettavo così tanto.
- Sara, che è successo? - Mi prende il viso tra le mani e mi toglie i residui di mascara da sotto i miei occhi, se non ci fosse lei.
- Simone - Mi si spezza la voce, e rinizio a piangere come se non ci fosse un domani, sento il mio cuore non reggere, e per un attimo ho pensato di svenire, ho pianto così tanto che mi gira la testa, e non ho più forze di restare in piedi, mi accascio per terra, e Maria cerca di non farmi addormentare, chiamando una bidella. Vedo offuscato, e la testa mi gira, quando per un attimo non ho capito più nulla. Qundo riapro gli occhi, mi ritrovo su un lettino, come non lo so, con attorno una bidella e Maria che mi tiene in alto le gambe.
- Tutto apposto? - mi chiede maria - Come stai? -
Non ho la forza di parlare, mi sento debole, mi limito a fare un cenno con la testa, ho sonno.
Maria mi si affianca sul letto, e mi poggia una mano sulla fronte. . - Guarda come ti ha conciato - sussura, quasi come parlasse a se stessa.
Vedo ancora un pò uffuscato, e riconosco le persone solo dalla voce, infatti quando un ragazzo entra e si mette a parlarmi capisco chi è, Alessio.
- Che è successo? - Dice a Maria.
Alessio pov's
Mi viene il panico quando la vedo sul lettino così debole e fragile, mi verrebbe voglia di prenderla in braccio e portarla in un posto sicuro, con me
- E' svenuta - Maria dice guardandomi, quando la guardo capisce che deve uscire a lasciarmi sola con lei.
Mi siedo difianco al lettino, e le accarezzo i capelli - Come stai? - non voglio soffocarla di domande, ne parleremo più avanti.
- Non lo so - sussura
- Ci sono io - la rincuoro.
La guardo, resto a guardarla, anche così è bella, anche con gli occhi mezzi chiusi, stanca e pallida, è bella lo stesso.
La aiuto ad alzarsi quando mi dice di stare meglio, la faccio sedere e le dò un pò di acqua.
- Stò andando a chiamare tua mamma - Dice una bidella uscendo dalla stanza.
Mi guarda, uno sguardo triste. - Che hai? -
- Cosa fai alle ragazze? - Quella domanda mi spiazza, mi aspettavo tutto tranne che una domanda del genere.
- Che intendi? -
- Ti ho chiesto, cosa fai alle ragazze? - alza un pò la voce, è nervosa.
- Nulla, che dovevo farci? e poi perchè? -
- Non è importante chi me l'ha detto, sò solo che facevi qualcosa alle ragazze -
Scende dal lettino, ed si avvicina alla porta. Devo fare qualcosa, non sò cosa intende ma sò che c'entra Simone, quello lo picchio.
La prendo da dietro, le stringo i fianchi e le bacio il collo, non reagisce, la giro e inizio a baciarle il collo fino ad arrivare al bordo delle labbra, la bacio, un bacio perfetto, come lei, al mio tocco alle sue labbra sembra quasi lasciarsi andare, sento i suoi muscoli rilassarsi.
- Giuro, che non ti stò usando - mi limito a dire.
- Ora devo andare - Dice lei.
Non sò cosa sia successo, ma qualcosa mi dice che c'entra quello, Simone, se è lui non la passerà liscia.
Sara pov's
Mi gira ancora un pòò la testa, non sò se stia mentendo o no, mi fido ancora di Simone, ma non posso dire di essere sicura di quello che dice, i miei sentimenti sono in conflitto.
Vedo mia mamma venirmi incontro chiedendomi come stò, mi porta a casa riempiendomi di domande, cosa che odio.
***
Sono sul letto a riprendermi, quando umi arriva un messaggio.
- Sono sotto casa tua, scendi tu o salgo io? - Alessio.
Come fà a sapere dove abito? Gli dico di salire, dirò a mia mamma che è un mio compagno di classe.
Entra in camera, si avvicina a me baciandomi la fronte.
- Stai meglio? -
- Si dai - rispondo io.
- Ma volevo chiederti, quella domanda di oggi? , devi dirmi qualcosa? -
Abbasso lo sguardo, mi sento stupida, non gli ho dato fiducia per colpa di uno, che di fiducia non me ne ha mai data.
- Tranquilla, si siede vicino a me, sono qua, puoi dirmi tutto -
- Ieri appena te ne sei andato - Faccio un respiro profondo -mi si è avvicinato Simone -
- Che ti ha fatto? - Mi anticipa lui.
- Mi ha definito sfigatella, e non abbastanza per te - Abbasso lo sguardo - Voleva che lo picchiassi, quasi come in segno di sfida -
Stringe i pugni, lo fà sempre quando è nervoso.
- Domani, quello è morto- Mi dice con una voce che mi fà quasi paura - E che ti ha detto che facevo alle ragazze? -
- mi ha detto, che tu facevi delle cose alle ragazze, non ho chiesto cosa, avevo paura - ammetto.
Si avvicina e mi prende sotto braccio - Piccola, con te voglio una cosa seria -
Mi viene la pelle d'oca, e spero non se ne sia accorto - Anche io -
Mi bacia, un bacio lungo e appassionato, i miei dolori sembrano svanire ad ogni suo tocco, mi sento sicura e amata, mi sento a casa, tra le sue braccia.
- Però ricordati, che domani è morto - dice con un sorrisino di approvazione.
- No dai, lascia perdere -
- Ti devo zittire o stai zitta da sola? -
- Zittisicimi - dico io d'impulso.
Mi prende per i fianchi e mi fà sedere sopra di lui, mi toglie i capelli dal viso e inizia a baciarmi, con le mani mi accarezza il corpo, i capelli, il viso. Mi sento mancare l'aria.
STAI LEGGENDO
Pride
Teen FictionL'amicizia può finire in svariati modi,ma a volte ti distrugge in maniera totale,sopratutto quando la protagonista è innamorata del suo migliore amico. Ma che succederà poi?