Vengo svegliata da mia mamma che urla, aprire gli occhi è stato qualcosa di impossibile, guardo la sveglia che ho sul comodino. 13.45. Vorrei dormire per il resto della mia vita, mi sento distrutta, il mio corpo non reagisce ai miei comandi. Solo quando prendo in mano il cellulare mi ricordo cosa è successo la sera prima, accendo il telefono e mi ritrovo 5 chiamate perse da Alessio e una cosa come 200 messaggi sempre da lui.
Lascio il telefono sul letto e mi metto sotto la doccia, non mi sono ne cambiata ne struccata ieri sera, e quello che ho sulla faccia è abbastanza pauroso, il mascara si è sparso per tutta la mia faccia. Vi lascio immaginare.
Mi strucco per bene, e mi butto sotto la doccia, è rilassante avere un getto di acqua calda sulla schina, per un attimo ho sentito tutti i miei problemi sciogliersi, esco dalla doccia e mi metto una tuta, mi asciugo i capelli che ritornano ricci, e me li lego in una coda.
Quando esco dal bagno, sento i miei di sotto urlare, non riesco a capire di cosa, ma oramai litigano così tante volte che è facile capire il perchè del litigio, non scendo di sotto, perchè molto spesso quando i miei litigano mi fanno mille domande per sapere chi ha ragione, ed è una cosa che odio.
Mi rimetto sul letto, e scrivo a Maria.
- Hai già mangiato? -
- No - Mi risponde quasi subito.
- Andiamo a mangiare da qualche parte? -
- Arrivo -
Amo Maria anche per questo, è sempre pronta per me. Non mi trucco, mi cambio solo i pantaloni e mi metto una felpa leggera sopra.
Scendo cercando di evitare i miei, e aspetto sul gradino davanti casa mia.
- Eccomi - Dice lei.
Ci rechiamo in un ristorante vicino.
- Allora, ieri sera com'è andata?- Mi fà un'occhiolino.
- Male - dico io.
- Come mai? -
- L'ho trovato abbracciato ad un'altra - Quelle parole mi fanno male.
- Come? Era ubriaco? -
- Marcio -
- Allora è colpa dell'alcool, non lo voleva fare davvero -
Resto in silenzio, non è colpa dell'alcool.
***
Dopo aver mangiato, mi accompagna a casa e mi abbraccia.
Spero di non sentir ancora i miei genitori urlare, infatti quando entro a casa, un silenzio tombale la ricopre, Saluto mia mamma che ricambia, ma mio padre non lo vedo, non c'è da stranirsi, quando non è a casa è a bere.
Mi sdraio sul letto, sono ancora stanca da ieri sera e sinceramente Alessio non mi manca per niente, ho imparato a mie spese che se una persona non ti vuole non c'è bisogno di starci male. Non ti vuole e basta. Alla fine se devo piacere a qualcuno, piaccio per quello che sono, non per quello che voglio essere.
Mi addormento, fino a quando il mio cellulare vibra.
Alessio ti stà chiamando
Mi trovo davanti a due scelte, o rispondere e sentire che ha da dirmi, oppure ignorare la chiamata e continuare a dormire.
Rispondo ma stò zitta.
- Grazie a Dio, ti cercavo da ieri dov'eri? -
- Non sono affari tuoi, perchè mi hai chiamata? -
- Piccola? tutto bene? -
A quelle parole mi sento male.
- Tutto bene?! Per te ieri sera non è successo nulla? - Mi viene da piangere.
- Cosa? Ieri sera? -
- Se va beh, aveva ragione Simone - Chiudo la chiamata e soffro in silenzio.
Dopo neanche cinque minuti mi risquilla il telefono.
- Sono sotto casa, scendi subito - Mi scrive Alessio.
Non sono della miglior cera, ma decido di scendere, tanto non ho nulla da perdere.
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Pride
Teen FictionL'amicizia può finire in svariati modi,ma a volte ti distrugge in maniera totale,sopratutto quando la protagonista è innamorata del suo migliore amico. Ma che succederà poi?