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Anche oggi mi sveglio presto per farmi una bella doccia rilassante.

Mi lavo, mi vesto, e mi faccio un pò più bella del solito. Per lui.

Esco di casa, arrivo in fermata e anche oggi Simone non c'è, oramai ci ho fatto l'abitudine; Salgo sul pullman e mi siedo vicino ad un ragazzo che conosco di vista, e mi metto a guardare, come sempre, il paesaggio, mi rilassa.

Scendo, e vado incontro a Maria salutandola con un abbraccio.

- com'è andata ieri? Racconta - E' palesemente emozionata più di me.

Le sorrido e le dico che abbiamo solo, e solamente parlato.

- Cioè, fammi capire, arriva una gnocca come te in casa sua, magari anche soli, e non avete fatto nulla?  -

Mi si stringe lo stomaco - Non è come gli altri - la guardo - Non è come gli altri - scandisco le parole.

- Okay, scusami - Mi guarda e aspira dalla sigaretta e butta fuori il fumo.

- Vuoi? - mi porge la sigaretta con ancora qualche tiro.

La prendo e la porto alla bocca, e aspiro provando un piccolo piacere.

***

Entriamo a scuola, mi siedo al mio banco quando Simone entra e mi tira uno sguardo quasi di gelosia, di rabbia verso di me. Faccio causa a tutto il mio autocontrollo per non alzarmi e tirargli un pugno dove sò io.

Entra seguito da Valentina che mi saluta con un sorriso. Sento il nervoso passare per le vene.

- La picchio entro la fine dell' anno - mi giro verso Maria - L'hai vista? Mi ha salutato, quasi come dovesse prendermi in giro -

Mi accarezza la schiena - Massi, pensa che ora hai Alessio su -

Sorrido al ricordo del suo profumo, e della mia testa sopra il suo petto.


Al cambio dell'ora Simone mi guarda e dice qualcosa all'orecchio della sua scopaamica se così si può definire, e lei si mette a ridere, Simone continua a guardarmi quasi con aria di sfida.

- Sara - Mi chiama Maria. - Siediti - Mi prendere per un braccio e mi fa sedere.

- Ma lo vedi? lo fà apposta -

- Appunto per questo non dovresti stare male -

Passo l'ora a guardare fuori dalla finestra e a pensare al giorno prima, al suono della campanella corro fuori a cercarlo, ma nei corridoi noto un sorrisino poco carino sulla faccia degli altri, ma non ci faccio molto caso, sono abituata.


Vedo Alessio, appoggiato al muro della palestra, appena mi vede fà quasi per andarsene.

- Che hai? - gli dico

Non risponde, e mi guarda malissimo.

- Che hai? - Ripeto a voce più alta.

Dei ragazzi che passano  si mettono a parlare di noi, e a ridere.

- Mi spieghi che succede?-

- Non fare la finta - Mi dice lui, con una voce orribile.

- Cosa? che ho fatto? -

- Vuoi saperlo? -

- Si - dico io.

- Mi hai sputtanato in tutta la scuola, ora sono un puttaniere, quando ieri non ti ho toccata nemmeno con un dito, avrei potuto prenderti in tutti i modi ieri, ma non l'ho fatto e vai a dire in giro che mi faccio tutti e che sono uno stronzo? - Dice tutto d'un fiato.

Sono confusa. - Cosa?-

- Ora mi dirai anche che non l'hai detto davvero -

- Non l' ho detto, ti giuro, non sono stata io - Lo guardo - Non sono la tipa e lo sai, ieri ho pure pianto, e vado a dire in giro che sei un puttaniere? - Dico con voce un pò troppo alta.

Mi guarda -  Allora chi è stato? Dimmelo -

Io un'idea c 'è l ho. - Simone -



Hey guyss

Siamo a 120 visualizzazioni, wow. Grazie!

Spero che la storia vi piaccia e che continui a piacervi.

Bye bye

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