49.

22 1 0
                                    

Il viaggio è stato stancante, sopratutto a causa di quella bambina che continuava a piangere.

Dopo 7 ore di viaggio, finalmente tocco la terra con i piedi, non capisco perché si applauda al conducente, alla fine è il suo lavoro portarci a terra sani e salvi.

Mi guardo in giro appena scesa dall'aereo, il sole mi brucia sulla pelle e sul viso.

- È Estate qua! - Dico a mia mamma.

Lei sorride e si incammina per prendere i bagagli.

Fuori l'aeroporto c'è un gruppo di persone che sembra aspettarci, dato l'euforia che hanno avuto appena siamo uscite. Hanno salutato prima mia mamma, dopodiché mi hanno spiegato che quella era la mia famiglia da parte di mamma, non l'ho mai conosciuta e dopo 16 anni, posso conoscerla.

Mi presento a tutti e mi soffermo su un ragazzo che ha qualche anno più di me.

- Piacere mike, sono tuo cugino - Dice ridendo. Noto subito gli occhi verdi come i miei, e il fisico ben piazziato, e la sua canotta che lascia intravedere qualche muscolo.

- Piacere - Sorrido imbarazzata e seguo mia mamma.

Dopo alcuni kilometri nella macchina di mia zia, arriviamo davanti ad una grossa villetta, molto grossa a dir la verità.

Appena scendo noto un'enorme giardino. - Qui viviamo tutti insieme - Esclama mia zia.

Mike mi si avvicina - Vieni, ti faccio vedere dove dormirai per l'estate - 

***

Entriamo in una grossa camera, con due letti singoli, e una grossa vetrata su una parete.

- Tu dormirai qua- Mi indica un letto.

- Eh li chi dorme? - Dico appoggiando le borse sul letto.

- Io -

Credo di essere diventata bordo in quel momento. - Oh -

- Tranquilla, non ti spio mentre ti cambi - Dice ridendo, mi unisco alla sua risata.

- Ti troverai bene qua vedrai - Dice.

Appena esce dalla stanza, chiamo Alessio. 

- Sono arrivata -

- Era ora - Esclama. - Com'è? - Aggiunge.

- Sono in una grossa villetta, e ho conosciuto tutta la famiglia di mia madre -

- Ti amo ricordatelo -

Ci siamo salutati, mi manca così tanto.

Mi metto a sistemare i vestiti in un armadio difianco al letto.

- Vuoi una mano? - Dice Mike facendomi spaventare.

Annuisco dicendo di tirare fuori i miei vestiti, ma quando si imbatte nella mia biancheria cala un silenzio imbarazzante.

- Sei mia cugina, non ti devi vergognare - Dice continuando a tirare fuori i vestiti.

Dopo venti minuti finisco di mettere tutto apposto.

- Allora a settembre ritorni a seattle giusto? -

Annuisco. - Si, sono nata là e dover ricominciare una nuova vita qua mi diventerebbe troppo difficile -

- Capisco, se vuoi ti porto a vedere il posto - 

- Si, mi cambio e arrivo -

Dato il caldo mi metto una maglia corta, e un paio di shorts che ho comprato.

Sento i suoi occhi su di me appena entro in stanza, e la cosa diventa imbarazzante.

- Ehm andiamo? - Dico guardandolo.

Il colore del suo viso cambia, e sento un calore sulla faccia, il che mi Fá di essere rossa anche io.

Avviso tutti che io e mio "cugino" stiamo uscendo.

- Ciao! - Si alza un coro generale.

- È strano avere una famiglia così amorevole - Dico sovrappensiero.

- Perché?  -

- Oh beh, mio padre da quando ha conosciuto l'alcool non mi ha più mostrato affetto e tanto meno mia madre - Mi ritrovo a parlare con Mike, e la cosa non mi dispiace. Ha un bel carattere e se ascoltare, cosa che nessuno fá.

- Beh, a dir la verità io ho scoperto di essere stato adottato all'età di 6 anni, pensa che cosa traumatica - Dice con un lieve tono di dispiacere.

- Adottato? Ma sei uguale a tua mamma, nonché mia zia - Dico sedendomi su una panchina.

- Infatti non dubitavo di essere stato adottato, ma è così  -

- È i tuoi genitori naturali? Se posso chiedertelo -

- Maccerto, non farti problemi - Riprende il discorso - Quando avevo 15 anni ho cominciato a cercarli, ma quelli che ora sono mia madre e mio padre mi hanno detto che sono morti in un incidente stradale quando io ero piccolo - Abbassa lo sgardo.

Gli appoggio una mano sulla schiena, gesto che mi è venuto naturale. - Mi dispiace - Dico io.

- Ho superato il trauma tranquilla, Sono forte - Dice cercando di smorzare quell'aria triste.

Gli tiro un pugno sul braccio - Eh si vede - Rido.

L'atmosfera è ottima, mi trovo bene con lui.

***

A cena ho avuto l'occasione di vivere un pó quello che si prova in una famiglia, si respirava un clima familiare bellissimo che vivrei ogni giorno. Ho visto mia mamma felice per la prima volta. 

- Allora, ti piace stare qui? - Dice mia zia.

- Sisi - Rispono con un sorrisone che viene ricambiato da tutti.

- Eh tu? - Riferito a mia mamma.

- Maccerto, questa è la mia vera e unica famiglia - Esclama lei, quella esclamazione fa commuovere un pó tutti.

La serata è passata in fretta e la stanchezza si inizia a sentire.

-Io vado a letto - Annuncio.

- Vado anche io - Mi interrompe mike.


- Buonanotte Sara -

- Buonanotte mike -





☆ Siamo arrivati a 500 visualizzazioni, wow! Grazie di cuore a tutte voi ☆

PrideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora