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Scrivo un messaggio veloce a mia mamma dicendole che stò a casa di Maria al pomeriggio, sennò pensa che sia morta.

Le ore che passano stò letteramelnte di merda, ma mi consolo con il fatto che passerò un pomeriggio diverso con una persona che mi vuole bene, e non spendendo il mio tempo con persone che si sono dimostrate l'opposto, ma meglio lasciare perdere.

Pensare che dovrò stare a stretto contatto con Simone e l'altra per i tre anni di scuola che mi aspettano mi deprime totalmente e mi fà sentire a pezzi.

Saluto maria tranquillizandola, e le dico che se ho bisogno la chiamo, poi mi dirigo fuori scuola e proprio mentre stò per mandare un messaggio ad Alessio, due braccia mi abbracciano da dietro. Gli abbracci da dietro, Non sò spiegare cosa sono gli abbracci da dietro, ma ti fanno sentire importante, e personalmente li amo.

Mi dà un bacio sulla guancia, e solo quello mi rincuora, mi indica la moto nel parcheggio della scuola. Amo le moto, anche se ho brutti ricordi legati ad essa, ho perso mio zio cinque anni fà a causa di una moto ad alta cilindrata. A quel ricordo mi intristisco ma non voglio rovinare il pomeriggio quindi prendo il casco, che si è fatto prestare da un suo amico per me, lo metto e salgo sù. L'arietta fresca che mi arriva in viso mi fà sentire libera e mi fà sentire bene.

Arriviamo in una grossa villetta, a due piani, stile molto inglese.  Alessio parcheggia la moto e mi invita a seguirlo.

All'ingresso c'è un grosso quadro, che conosco, mi porta in cucina e mi porge un piatto di pasta, ma il mio stomaco si rifiuta di mangiare.

- Non hai fame? - Si siede affianco a me e inizia a mangiare. - Tranquilla, non ti obbligo -

- Ma sei solo in casa? - mi guardo attorno in quell'enorme cucina.

- Si i miei tornano tardi -

La paura inizia a farsi spazio in me, sono una ragazza che si fida poco delle persone e sinceramente stare sola a casa, con un rgaazzo che conosco da poco, non è il massimo della vita.

- Tranquilla, non ti stupro- Rimango spiazzata da quella risposta, forse il silenzio ha gli ha fatto capire che avevo paura.

- Nono, non volevo. - lo guardo.

- Tranquilla, ti capisco, non ti stupro e mai lo farei - sorride e mi tranquillizzo un pò.

***

Ci sediamo su un grosso divano con una grossa tele.

- Allora, che vuoi vedere? -

- Non lo so, sei tu il padrone di questa reggia - sorrido.

- Ma tu sei la ragazza, e alle ragazze piacciono quei film tutti sdolcinati dove lei si innamora di lui - mi guarda sorridendo.

- Io sono diversa - e scoppio a ridere.

- Allora ti piazzio un bell'horror e vediamo se hai il coraggio di ridere - sorride.

Mi sento un pò a disagio, ma quando mi invita a sdraiarmi assieme a lui mi sento meglio, ho il suo petto attaccato alla mia schiena e mi sento protetta in quella posizione.

Quando delle scene inquietanti iniziavano, gli prendevo la mano e la portavo al mio petto, stringendola, era quasi una cosa normale. - Paura?- mi sussurra lui, Mi porto la sua mano davanti agli occhi, e lui mi tranquillizza, e mi stringe di più a lui.

Finito il film, con aria ironica mi dice - Mica eri quella diversa? - Ride.

Metto il muso e mi allontano da lui, a quella reazione, mi prende per i fianchi e mi rimette vicino a lui baciandomi la testa - Scherzavo - Con voce dolce.

Alessio pov's

A quelle parole, alza il naso verso di me e mi guarda con due occhioni che sono la fine del mondo, verdi come la speranza che ho io di farla ridere.

Ho voglia di baciarla e di averla mia, si sono innamorato follemente di questa ragazza, ma devo avvicinarmi piano a lei, non posso farmela scappare. Mi concentro a non prenderla e baciargli quelle labbra che sono la porta del paradiso.

Mi sorride. - A che pensi?- mi chiede.

-  A quanto sei bella - le dico sovrappensiero. Mi guarda e abbassa lo sguardo, è così timida.

- Lo sei, e non dire di no - le dico io. Le prendo il mento con due dita e le faccio guardare me.

- Che hai? -

A quelle parole si ritrae da me e si nasconde dietro le sue due piccole manine. Piange.

La porto al mio petto, e la faccio piangere.



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