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Mi rendo conto di aver sbagliato, ma non ho altra soluzione, non sò che fare, totalmente. 

- Maria - Dico toccandole una spalla.

- Oggi, ho bisogno di parlare -

Annuisce, ne ho davvero bisogno e l'unica persona che può aiutarmi è lei.

All'uscita non noto né Simone né Alessio, la cosa mi fa rinascere i sensi di colpa, più forte, più male, un male mi si stringe al cuore.

***

Ci sediamo su una panchina a pochi metri da scuola, è una bellissima giornata e la cosa mi rasserena parecchio.

- Allora, dimmi -

Mi torturo il labbro inferiore, mi rilassa.

Ho iniziato a parlare, senza freni, pensando solo a ciò che provo, dentro, ciò che sento. Parlando a ruota libera, il viso di Maria rivolto verso me, che mi guarda con aria interessata non faceva altro che farmi sentire meglio, mi faceva sentire capita.

- Mi dispiace,  ma alla fine do ragione sia ad Alessio, che a Simone, devi scegliere, anche se hai fatto bene a parlarne con Alessio, ma alla fine Simone non c'entra nulla, non metterlo nei casini-

Annuisco.

- Devi decidere Sara - Mi guarda negli occhi.

- Ma non ho idea, credo di amarli tutte e due -

- Hai fatto ciò che ti ho detto?-

Simone, coi suoi modi di fare mi fa sentire importante, amata e protetta.

Alessio, sono la sua principessa,  mi ama, lo dimostra, deciso, responsabile.

- Si - 

- Che hai tirato fuori? -

- Simone - Senza pensarci lo dico.

Mi sorride, con aria di approvazione. - Devi dirlo ad Alessio-

Vado in panico, mi ricordo la scena di oggi.

"Quando hai scelto, dimmelo" Parole fredde, distrutte e decise.

Inizio a stare male, come posso dirgli che non lo amo? No, non posso.

- Alessio - Ridico - Amo alessio, è ovvio -

Fá una faccia stranita, ma non ci faccio caso, gli stampo un bacio sulla guancia e me ne vado via sorridente.

È Ovvio, amo Alessio, è lui.

Sorrido, mi sono decisa, anche se la partenza mi demoralizza un pó. 

- Ti amo - Gli mando un messaggio ad Alessio, visualizza ma non risponde, gli parlerò domani.

***

Entro a casa felice, per la prima volta. Ma all'ingresso vedo tanti scatoloni e mia mamma stanca, visibilmente stanca, mi lancia uno scatolone urlando.

- Metti le cose più importanti in quello scatolone -

Annuisco, e corro su in camera.

Ho sentimenti contrastanti, sono felice ma anche confusa per questo trasferimento anche se sò che ritornerò qua. 

Manca davvero poco, una settimana e qualche giorno.

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