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Alla mattina, a pena sveglia non ci metto tanto a capire la situazione. Mi ricordo perfettamente quello successo la sera prima, mi alzo e vado a vestirmi più velocemente possibile, il mio primo pensiero è quello di dirlo ad Alessio, anzi, mi obbligo a dirglielo. - Prenditi le tue responsabilità - Dico parlando da sola.

Guardo l'orario,  è presto lo sò ma non posso perdere tempo e nel panico Chiamo Alessio. 

- Pronto? - Dice dopo diversi squilli.

Scoppio a piangere - Sara? Cos'è successo? -

- Scusami - Dico piangendo, ho un bisogno disperato di lui.

- Ei piccola, vuoi che vanga li?  -

Annuisco, ma mi rendo conto che lui non possa vedermi - Si ti prego - Dico io tra le lacrime.

- Stasera sono da te, capito? - Dice con una voce rassicurante.

- Non mi lasci vero? - Dico con un filo di voce.

- No piccola -

- Ti amo troppo - DIco io e lo saluto.

- Tutto apposto? - Dice Mike vedendomi tornare in camera con gli occhi rossi e con le lacrime agli occhi.

Lo guardo e lo fulmino con lo sguardo. - Ma non ti rendi conto? - Urlo.

- Per te è abitudine portarti a letto  una qualsiasi ragazza, ma per me no, stasera arriva il mio ragazzo e cosa dovrei dirgli? -

- Ora è colpa mia? Sei tu che ci sei stata - Dice urlando.

Rimango in silenzio e Mia mamma si catapulta in camera mia. - Tutto apposto? -

- Si mamma - Dico io - Stasera viene Alessio - Aggiungo.

- Dillo a tua zia, non sei a casa tua - Dice con un tono di sfida.

Esco dalla stanza ed esco fuori e mi siedo su una panchina poco distante da quella grossa villa.

Com'è possibile? Io? 

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