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Dico subito a Maria dove e quando possiamo incontrarci.

- Va bene, allora a più tardi - mi dà un bacio sulla guancia. Quella ragazza è troppo tenera.

Prendo il pullman, e oramai è inutile dire che Simone non c'è.

- Posso? - Mi chiede un ragazzo alto e biondo con due occhi che fanno invidia.
 Faccio cenno di si con la testa, e mi metto ad ascoltare un pò di musica guardando fuori dal finestrino, oggi  è una giornata bellissima, mi vengono ricordi di quel giorno, io e lui abbracciati, la mia testa sul mio petto. Sorrido.

Arrivo a casa e mangio qualcosa di fretta, avviso mia mamma che alle 5.30 esco con Maria e salgo in camera, la mia vita è incentrata in camera, si lo so.

Mi metto a studiare  storia, dato che domani ho un'interrogazione e oramai siamo quasi a fine anno, il mio rendito scolastico stà peggiornando, forse perchè non ho più la testa di un tempo, sono cambiata, non sò se in meglio o in peggio, ma sono cambiata.

Dopo un'oretta Che finisco di studiare, mi metto sotto la doccia. Mi vesto semplice, un paio di jeans chiari stretti con degli strappi, e una maglietta corta che lascia intravedere l'ombelico, Mi asciugo e mi sistempo i capelli e mi trucco un pò.

Sono le 5.00, manca mezz'ora e non sò cosa fare. Ho paura che ci sia Simone a basket, ma credo proprio di si, ho bisogno di sfogarmi su di lui, gli ho già urlato addosso, ma ho bisogno di fargli sentire il male fisico e morale che ho provato io.

Mi siedo sul letto, e riguardo quella foto, quella dannata foto che mi ha conciato così, che mi ha portato a cambiare, se faccio un salto nel passato rivedo me, piccola e indifesa, ora invece urlarei in faccia a tutti quelli che mi fanno, o mi hanno fatto nel male, ma lui, Alessio, sà controllarmi in una maniera incredibile, sà calmarmi, e sà farmi sfogare con lui. Non lo voglio ammettere, ma mi stò innamorando sempre di più.

Maria mi manda un messaggio, io mi infilo le mie vans nere preferite, prendo la borsa e corro giù da lei.

- Come siamo belle - mi dice lei con un bel sorriso.

- Anche tu non scherzi - Rispondo io.

- Come stai? - mi chiede lei.

- Un pò agitata, ma tutto apposto - le sorriso.

- Agitata per chi dei due? -

In realtà per tutti e due - Per simone, non so come posso reagire a vederlo, già a scuola è uno strazio-

- Sai che ho sentito che vuole cambiare corso? Insieme a Valentina? -

Mi fermo un'attimo e la mia testa và in tilt - Cosa? Scusa, ripeti -

- Vogliono cambiare corso, Li ho sentiti parlare mentre tu eri fuori dalla classe -

- E perchè? come? dove? - Stò impazzendo, mi fà piacere si, ma lo stà facendo apposta per me?

- Non lo so, ho solo sentito che cambiano corso -

Penso a mille cose, lo fà apposta, lo so, non ha le palle di stare in classe con me, lo so io.

Arrivo davanti alla palestra, decisa a parlare con SImone e chiarire questa cosa.

Entriamo e ci sediamo in prima fila, ci sono un paio di ragazzi e qualche ragazza sugli spalti, ma per il resto non vedo nessuno, e mi sento meglio.

- Dove sono i ragazzi? - Dico a maria.

- Saranno negli spogliatoi a cambiarsi, credo -

Inzio a mordermi il labbro, sono troppo nervosa, la mia testa pensa a 300 cose diverse.

I ragazzi entrano, e Alessio mi saluta con un cenno della mano, cerco simone, tra i ragazzi, lo cerco con lo sguardo, eccolo. Mi manca un battito, voglio parlargli, in fondo in fondo mi manca, abbasso lo sguardo sulla mano, che ha un piccolo taglio in via di guarigione, ricordo tutti i momenti passati, non posso far rovinare un'amicizia così.

- Ma se io e Simone ritornassimo amici? -

Maria mi guarda male - Dopo tutto quello che ti ha fatto? -

- Lo so, ma - faccio una piccola pausa - mi manca -

- Devi essere forte, se lo perdoni, rifarà lo stesso errore, e poi è preso con Valentina -

Sospiro, non sò che fare.

Ma proprio quando parli del diavolo, spuntano le corna. Eccola, Valentina, la causa di tutto questo.

Ha un paio di shorts con sotto delle parigine, e sopra una magli a amanice corte, che le risalta le sue curve.

- Io la ammazzo - dichiaro a MAria.

- Sara, calma - Si avvicina a me, e mi appoggia la mano sulla spalla.

Passa davanti a noi, e ci sorride, per di più si siede accanto a me.

- Ciao - dice con una voce isopportabile - Sapete che io e Simone cambiamo corso? -

Maria mi anticipa - Come mai? -

Ci pensa un attimo, e mi squadra - Beh, non c'è un motivo preciso, semplicemente perchè non ci piace il corso - Si alza e se ne và sculettando.

Maria mi tiene per una mano, se non fosse per lei a questo punto quella era con la testa dentro il canestro.

- Lo fanno per me, lo so, hai visto come mi ha guardato? -

- Perchè dovrebbero farlo per te? -

- Perchè Simone vuole farmi vedere che per lui non sono più nulla, quindi va con lei, solo con lei, ad un'altro corso -

Ho bisogno di pensare, mi alzo e esco fuori dalla palestra, una piacevole arietta mi tocca il viso.

Dopo cinque minuti, sento aprire la porta della palestra, mi aspettavo che fosse Maria, ma in realtà compare Alessio, sembra cercarmi e quando mi trova mi viene incontro.

- Che ci fai qua? - Mi guarda.

- Nulla - rispondo fredda. Ma non riesco a non nascondere le lacrime.

- Ei,piccola - mi porta al suo petto. - Che ti ha fatto questa volta? -

- mi manca - dico tra i singhiozzi, sono di nuovo a pezzi.

- Ei, ci sono io qua- Mi alza il viso, e mi bacia la fronte, non farti mettere i piedi in testa, è questo che vuole, capito? - Mi riporta al petto e mi fà piangere, Io lo abbraccio, ma ho ancora intenzione di parlare con Simone.










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