Non ti spio,ti sto solo controllando.

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ALESSANDRO'S POV
Mi dirigo alla New Topia incazzato come non mai,anche se ci ho litigato è pur sempre la mia bambina,Federico mi apre la porta quando sente il citofono suonare...
F:come mai quel muso lungo?
Io:sono incazzato,nulla di più.
Dopo di me entra Marco,cerco di evitarlo ma la mia stupida testa mi dice di girarmi e fracassarlo di botte però continuo a camminare per arrivare nel mio studio.
Federico continua a guardarmi preoccupato così decido di sciogliere il ghiaccio.
Io:stai tranquillo,mi passerà...
Entra Marco per prendere alcuni fogli e mi guarda male.
Io:smettila di fissarmi,che c'è non ti è bastato vedere mia figlia nel tuo letto?!
M:guarda che sei stato tu a cacciarla di casa!
Federico mi guarda con gli occhi spalancati e bocca aperta.
F:hai cacciato tua figlia di casa?!
M:si e ora sta da me...
Sbatte la porta uscendo e ovviamente lo seguo.
Io:come se non vi avessi visti sta mattina fare l'amore!
Si gira lentamente.
M:ci hai spiati!
Ora lo meno sto cretino,esco fuori a fumare una sigaretta ma becco Alessia girare con Ariana con il borsone,sta andando in ospedale a fare i turni dato che è venerdì. I nostri sguardi si incontrano,solo quando è arrabbiata i suoi occhi diventano neri perdendo quel meraviglioso castano scuro.
A:andiamo dal tabaccaio che devo prendere le sigarette Ariana,con certa gente non perdo più tempo!
Mentre attraversano la strada mi fa il dito così sorrido,sorrido perché so che in fondo gli manco anche io e che non reggerà più di tanto...i suoi polsi saranno distrutti e non oso immaginare quante volte abbiano scopato o fatto l'amore in preda al piacere.

È mia abitudine passare ogni giorno per almeno un'ora a vedere cosa fanno Alessia e quel coglione di Marco,ma arriva il giorno in cui lo picchio! Beh sono passati tre mesi.
Ora lei sta piangendo sulla nostra foto...mi sento male al solo pensiero che IO,quello che ha cercato di impedire a tutto e tutti di portarmela via, l'ho cacciata.
Cerco di non fare il minimo rumore ma il portafoglio cade facendo un baccano assurdo.
Bravo Alessandro,complimenti!
Appena si affaccia alla finestra e mi vede scavalca il davanzale sedendoci,apre il pacchetto di sigarette e ne estrae una.
A:tranquillo è a Torino per il firma copie...
Forse sarà meglio dirglielo.
Io:abbiamo una visita dalla psicologa e se sbagliamo a fare un passo...subentreranno gli assistenti sociali.
Trattengo le lacrime. Mi mette una mano sulla spalla e si sforza farmi un sorriso.
Io:non sforzarti a volermi bene,lo so che mi odi!
Smette di sorride e toglie la mano ma non appena quel contatto non c'è più subito mi sento in colpa...che testa che ho!
Io:ti aiuto a prepararti!
Scavalchiamo il davanzale e si prepara,toglie la tuta e mette un jeans attillato, un maglione rosso scuro e delle ballerine nere,si intrufola in bagno per truccarsi ,lega i capelli in una cipolla e si infila la sua felpa nera che le sta tre volte più grande di lei. Scrive un biglietto che appiccica sul frigorifero

Sono uscita con mio padre per cose serie. Ci vediamo oggi,ti amo.

Che carini! La tensione è alle stelle.Più la guardo e più mi convinco che questa non è mia figlia ma bensì figlia degli Dei. Inizialmente pensavo che avere un figlio fosse qualcosa di impegnativo e che se casomai nascesse mia figlia il tempo materiale per stare con lei non lo avrei MAI trovato,invece si è rivelato tutto il contrario! Mi sono dedicato al lavoro tanto ma il tempo per lei l'ho sempre trovato. Siamo sempre andati a fare shopping,abbiamo passato giornate epiche,ci siamo addormentati accoccolati sul divano mentre ci facevamo il solletico,e mai dimenticherò tutte le difficoltà che abbiamo e che stiamo affrontando.

Le siede sono rotte,ci sono dei fiori morti in vaso sopra ad tavolino di legno e la luce va a scatti...mi sento in un film horror e dalla parete cade l'intonaco,regge mica sto soffitto o rimaniamo schiacciati sotto?
Un uomo dieci volte me entra nella sala d'attesa e con una voce rauca ci chiama. Mio dio la simpatia.
Ps:allora pronti?
Annuiamo...
Ps:allora questo test consiste nel percorso che ho affrontato con Alessia..tu Alessia vai nella stanza dove facevamo le sedute di gruppo...qualsiasi cosa succeda tu resisti okay?
Alessia la guarda dubbiosa ma poi se ne va nella stanza,la vediamo nel monitor.
Ps:ora vediamo quanto resiste agli insulti!
Entra un ragazzo sulla ventina e inizia a tirare insulti a random mentre mia figlia se la ride come se non ci fosse un domani,ma che cosa? Di solito lo gonfia e poi lo insulta lasciandolo li...ne entra un'altro insieme ad una ragazza,un momento io quelli li conosco!
"Puttana" "depressa" "non sei ancora morta?" "loser!" "fai schifo" inizialmente regge tutto mandando giù ogni singola parola,si lascia andare e piange,non potrà mai avere un minuto di pace e da un lato mi ci rispecchio tanto,ero sempre il più piccolo della situazione...un piccolo loser fallito che non trovava mai la donna giusta o il migliore amico con cui giocare alla play,scambiarsi due parole o stare in compagnia fuori da scuola. Non avevo nessuno. A risvegliarmi dai pensieri è mia figlia che strilla disperata di smetterla ma loro ci provano gusto.
Io:li faccia smettere non vede che la stanno distruggendo?
Ps:ne stia fuori!
Mi alzo e seguo le urla,ci sono quasi!
Ps:si fermi!
Io:le faccio causa!
Non le do retta ed entro andando verso Ale,la raccolgo e usciamo da quell'orribile edificio,destinazione casa.
Appena vede che siamo arrivati nonostante singhiozzi ancora accenna un sorriso,tutte quelle lacrime versate solo per dei ragazzini.
Scendiamo e appena entriamo la faccio sedere,accendo la stufetta e le preparo del caffè latte caldo..
A:papà sto bene,non ce n'è bisogno..!
Lo dici tu cara.
Io:ti prego torna Alessia.

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