Mr Lonely

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Messaggio da: Scemo. 
Com'è andata? 

Messaggio a: Scemo. 
Promossa!

Messaggio da: Scemo.
Io lo sapevo, tra un'ora sono a casa, ti ho comprato un regalo.

Messaggio a: Scemo. 
Non spendere soldi per me!!

Messaggio da: Scemo.
Mi manchi pulce, vieni a prendermi in stazione? :'(

Messaggio a: Scemo.
Anche tu amore... certo patata, love u. 

Blocco il telefono e me ne vado a casa, saranno felici i miei? Spero che cambino idea sulla scuola privata, non voglio andarci.
"Sono a casa!"
Mia mamma mi guarda con quei suoi occhi nero pece, di solito sono castano scuro e diventano neri quando è arrabbiata.
"Sono promossa...!"
"Meno male amore, non ne potevo più, ma prima siediti..."
Mollo la borsa per terra e vedo una busta sul tavolo, non può essere, l'afferro quando la mamma fa per toglierla ma sono più veloce e la apro. 
Iscrizione scuola privata Sasha Lucia. 
Non l'ha fatto davvero, vedo la firma di mio padre sul foglio della retta.
"Dov'è lo stronzo?!"
Urlo scoppiando in lacrime.
"Sasha per favore..."
"Me ne vado, tanto a voi non va mai bene nulla!"
Scendo le scale velocemente, dove vado? I nonni non ci sono, con papà non ci parlo, mamma l'ho appena mandata fanculo, direzione stazione.
Piango in silenzio, accendo una sigaretta e cammino, è stata una pugnalata. 
'Se promuovi ti lascio nella scuola che stai facendo ma se bocci ti mando in quella privata' .Ha prevenuto la bocciatura ma la novità è che sono promossa, beh ho 18 anni, posso sempre fare il nullaosta da sola. Rimuovo qualsiasi cosa mi passi per la testa. 

Messaggio da: Papà.
Bocciata?

Messaggio a: Papà.
No caro, sono promossa, domani vai a fare il nullaosta e mi iscrivi di nuovo nella scuola in cui stavo prima, sei un prevenuto del cazzo e un bugiardo! Finché non mi cambi di scuola io non vi rivolgerò la parola.

Arrivo in stazione, il treno dei Mates non è ancora arrivato così mi siedo e aspetto. 
Dio questa giornata va di male in peggio. 
"Pulce!"
Mi asciugo velocemente le lacrime e lo saluto con un abbraccio.
"Sei felice che ti hanno promosso?"
"Ste, mio papà mi ha fatto l'infamata..."
Saluto anche gli altri, il fiorentino mi prende per mano e ce ne andiamo a casa loro.
"Fammi capire, tuo padre ti ha mandato in una scuola privata perché pensava che tu fossi già bocciata?"
Dice Giuseppe stranito, annuisco.

Primo giorno di scuola, mi sono vestita con uno skinny jeans nero strappato, una maglietta verde scuro e un cardigan giallo senape, mi trucco con il mio solito rossetto rosso scuro e il mio immancabile eyeliner, scendo e prendo lo zaino. 
"Vai a struccarti, non ti accetteranno truccata in quel modo e con quel che pago..."
"Nessuno ti ha detto di farlo, bugiardo."
"abbassa la cresta..."
"Sto tremando di paura!"
Esco di casa sbattendo la porta, mi incammino verso scuola, che bel compleanno di merda. 

"Signorina, si vada a struccare e sputi quella cicca!"
Mi sgrida la professoressa, faccio una bolla e la faccio scoppiare. 
"No"
Sputo fuori sfidandola, chiunque si metterà davanti a me verrà schiacciato.
"Lei fa quello che le dico perché in questa classe comando io!"
Urla gesticolando, ora mi ha proprio rotto, prendo il libretto e mi faccio il permesso per uscire da sola visto che sono maggiorenne e infine me ne vado, accendo una sigaretta ma tempo zero mio padre mi chiama. 
"Che vuoi?"
"Entra immediatamente a scuola!"
"Senti, sono maggiorenne e faccio quel che voglio, non ho due anni, so badare a me stessa e la sai la novità? Faccio il nullaosta da sola!"
Sospira, mi dice di tornare a casa che ne avremmo parlato tutti e tre insieme. Mamma ha preso le ferie e papà si è preso una pausa per scrivere, quindi li avrò tra i piedi per due mesi se non di più. 
"Sono a casa..."
"Siediti per favore!"
Dice mamma facendomi posto sulla sedia occupata dalle sue cartelle e altri fogli. 
Inizia una discussione vera e propria, io e papà finiamo per urlarci in faccia, fa per tirarmi uno schiaffo ma mamma si mette in mezzo dividendoci poiché io avevo lo spray al peperoncino pronta per dare gusto alla mattinata. 
"Che giorno è?!"
Dico in mezzo alla rabbia, loro mi guardano curiosi, si sono dimenticati del mio compleanno.
"Lunedì perché?"
"È il mio compleanno mamma, mi fate schifo!"
Scoppio in un pianto isterico. 
"Sasha ti prego, non dire così..."
"Me ne vado, dopo questa me ne vado!"
Svuoto lo zaino e ci metto il cambio, il caricatore, le sigarette, documenti e tutte le cose che servono per stare fuori una sera, papà prova a fermarmi ma con uno strattone tolgo il braccio che teneva. 
Che schifo, non si sono ricordati il giorno del mio compleanno, pensavano fossi bocciata. Cammino, arrivo in un parco, che bello... c'è lo stagno, mi siedo sulla panchina davanti ad esso ammirando la luce del sole che riflette nell'acqua. 
"Sasha?"
Giuseppe, gli sorrido, con il passare dei mesi è diventato come un fratello maggiore.
"Non piangere, cos'è successo?"
Racconto tutto per filo e per segno, mi piacciono le persone che sanno ascoltare, perché mentre parli non proferiscono parola e se ne stanno zitte finché non hai finito, puoi anche urlare ma loro saranno sempre lì ad appoggiarti e darti consigli, Giuseppe è uno di quelle persone. Ti ascolta, ti rialza, ti ricompone e ti rimette in piedi dandoti consigli su come non farti del male un'altra volta. 
"Andiamo a casa, e non fumare che non ti fa bene..."
Dice asciugandomi le lacrime, ce ne andiamo a casa dove il mio amore sta bevendo un bicchiere di spremuta, appena mi vede entrare subito mi domanda sul perché non fossi a scuola. 
"Ti prego evitiamo il discorso scuola?"
Siamo solo io, Stefano, Giuseppe, Sabrina e Sascha, racconto della mia fuga da scuola, della litigata con i miei. 
"Amore ma non lo sapevo che era il tuo compleanno..."
Mi abbraccia forte, un abbraccio che ti scalda quando fuori ci sono meno cinquanta gradi, quelli che ti fanno sentire a casa.
Non ho festeggiato nonostante mi avessero proposto un giro, una cena al sushi e altre mille cose da fare ho negato a tutto. Ero io, la musica nelle cuffie e una busta di tabacco a metà.
In realtà non ho mai sopportato le canzoncine di tanti auguri, di solito in questo giorno importante sono con i nonni, mamma, papà e i suoi amici, quest'anno sono sola con Stefano che al momento sta editando un video ma ha promesso che finito lì saremmo stati insieme.

Spazio autrice
Scusate se non ho postato ma sono impegnata con il trasloco, ringrazio YleNigro per la pazienza, oggi sarò in nave non potrò usare il telefono per venti ore, ma da lunedì capitolo doppio per farmi perdonare. Xoxo Gaia

||ciao papà||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora