Probidded world.

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Marco non è più tornato a casa e mi sto preoccupando...è partito stamattina alle 8:00 e mi aveva detto che tornava verso le 21:00 ma non è arrivato e sono le 23:50.
Io:papà io chiamo i carabinieri!
Dico entrando in cucina,mi fa posto su una sedia che era la mia.
Pa:da quanto manca?
Guardo l'ora,e cinquantacinque.
Io:quasi tre ore...
Pa:chi c'era con lui?
Faccio mente locale e provo a ricordare...lui e Lucrezia,una amica che abbiamo conosciuto in discoteca. Oh no.
Cerco in rubrica il suo numero e la chiamo picchiettando le dita sul tavolo. Tre squilli. Nulla.
Io:io chiamo i carabinieri.
Compongo il 113 e aspetto che rispondano.
Xx:qui carabinieri...
Racconto ciò che è successo e mi liquidano dicendomi che manderanno una pattuglia a cercarlo.
Ogni volta che mi arriva una notifica spero sempre che sia un suo messaggio. Invece no.
Sono rimasta sveglia fino alle tre del mattino sperando di ricevere notizie ma nulla...
Pa:dai vieni a letto,ti chiameranno prima o poi...
Spengo la televisione ma appena sento il telefono squillare subito guardo il numero. Numero privato.
Rispondo con le mani che tremano,non lo hanno trovato,da nessuna parte. Attacco mettendomi le mani nei capelli...cosa devo fare?
Pa:perché non lo lasci?
Lo guardo ormai stanca della situazione.
Io:papà per favore...
Alza le mani in segno di resa e mi accompagna in quella che un tempo era la mia camera.
Il letto è fatto e sopra di esso c'è una scatola chiusa...incuriosita mi avvicino notando la scritta PER LA MIA PICCOLA IENA.
Apro la scatola e ci trovo una tutina da neonata,un paio di scarpine e un album fotografico che apro subito.

20.12.2000
La iena ha detto "Papà!" tiè Sabri!

30.1.2001
Alessia ha picchiato Sabrina con l'orsacchiotto,punizione.

Cambio pagina e vedo papà che mi tiene con Jad mentre sono su un'altalena,c'è un bigliettino nella foto.

Jad ti aspetta per darti ciò che volevo darti dagli inizi.

Cosa intendeva dire? Sistemo tutto e mi infilo sotto le coperte del mio vecchio letto,così caldo e accogliente...

Pa:Alessia,mi dispiace così tanto.
Stropiccio gli occhi non capendo di cosa dice.
Io:cosa stai dicendo?
Posa il mio telefono sul comodino e si sede accanto a me coccolandomi i capelli,tolgo le coperte ancora calde e siedo.
Entra Marco,non ha una bella faccia. Sono stufa ci credete?!
Io:papà puoi lasciarci soli?
Esce fuori e lui rimane seduto sulla scrivania. Li faccio spazio sul letto e così si accomoda...
M:è successo in discoteca,stavo cantando e una ragazza mi stava sfidando con lo sguardo,così finito tutto andai in bagno ma lei mi ha seguita e...siamo andati in albergo. Ovvio non per conoscerci...
Alla fine mi ha tradita,cosa devo fare per meritarmi un briciolo di felicità? Gli chiedo gentilmente di andarsene ma lui prova a farsi perdonare.
Io:ti ho detto di andartene!
Grido esasperata.
Rimane fermo...
Io:okay se non te ne vai te me ne vado io.
Vado al piano di sotto e faccio colazione con una tazza di caffè latte e biscotti ma dallo stress mi viene il vomito,corro in bagno e rigetto l'anima con le mani di Marco che mi tengono i capelli.
Maremoti nello stomaco e la testa che esplode quando credo di averla libera da tutti i pensieri,mi sento come Jack Skeletron...stanca. Stanca di ciò che mi circonda,e,come dice lui e tutto va via è la mia routine.
Mi piacerebbe sapere cos'è che tanto mi ossessionava a farmi del male,il dolore spariva ma perché dovevo farlo?
Ah già,ora ricordo. Dicono che le tribù indiane si tagliavano una volta al mese per liberarsi da tutti i problemi e stare in pace con loro stessi e io la trovavo saggia così la praticai anche io solo tutti i giorni.
Poi ho capito che ciò non era affatto giusto,anzi potevo uccidermi (ops.) e svariate persone stavano male a causa mia. Ma io dentro stavo bene. Iniziai a tagliarmi a dodici anni mentre mia mamma era con le sue amiche a farsi un'aperitivo e sarebbe tornata tardi a casa,così andai in cartoleria e comprai svariati temperini di metallo,ne smontai uno dopo l'altro poi presi la prima lametta e feci un respiro super profondo prima di incidere il primo taglio,ormai erano mesi che ci pensavo. Pensavo a quanto cazzo facesse male stare in un mondo dove non puoi essere te stessa,a un mondo pieno di violenza e di pregiudizi.
Mi alzo da quel pavimento freddo e mi pulisco la bocca che sapeva di acido,lui era ancora lì e non intendeva andarsene,anche se commette uno sbaglio poi sa come farsi perdonare perché infondo ci tiene ancora a me...lo guardo e sta...piangendo?
Si siede tirandosi un pugno in testa e dicendo "sono uno stupido!",mi viene da piangere anche a me però cerco di resistere.
Io:promettimi...che non farai altri sbagli come questi perché io me ne vado sul serio.
Singhiozzando si alza e mi abbraccia forte.
Io:una chance sola,poi basta okay?

*passa un'anno*

È il giormo del mio compleanno,mi alzo dirigendomi in bagno,abito ancora con Marco ma sto con mio padre regolarmente.
Mi lavo la faccia e scendo a fare colazione...Marco entra in casa con un pacchetto regalo abbastanza grande e mi sorride.
M:auguri topola!
Mi porge la scatola e io lo abbraccio,non ha più fatto cazzate anzi...ci sono state discussioni o litigate ma poi abbiamo sempre fatto pace.
Io:non dovevi!
M:uhm allora questo bellissimo regalo super luccicante lo tengo io?
Afferro il regalo e lo apro rapidamente,oh mio dio,sono scatole una dentro l'altra. Ne apro una dopo l'altra finché non arrivo a quella più piccola.
M:questa la devo aprire io!
Lo apre e ci tira fuori una scatolina nera e oro.
Si inginocchia e mi prende la mano.
M:vuoi essere la mia ragazza?
Annuisco con le lacrime agli occhi,lo abbraccio fortissimo e decidiamo di andare a festeggiare con mio padre e gli altri!
Pa:bella la mia cipollina!
Mi abbraccia lasciandomi un bacio sulla fronte,ora inizia con i suoi discorsi.
Pa:quando mi fai diventare nonno?
Lo guardo scioccata.
Io:ma cosa dici papà!
Elaina gli tira uno scappellotto e poi viene ad abbracciarmi.
Dai ancora un'anno e sono diciotto...!

||ciao papà||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora