Le ho espressamente chiesto di non giocare ma, testarda com'è, ovviamente non mi ha dato retta. Sono arrivati all'ottavo giro e lei ha bevuto già sette volte, la guardo pescare un altro biglietto e mi allontano. La sorte non è dalla sua. Salgo le scale diretto in camera mia alla ricerca dell'aspirina di cui, sicuramente, domani avrà bisogno Amelia.
Apro l'armadietto dei medicinali ma non trovo nulla, così cerco anche nel comodino vicino al letto. Il cellulare mi vibra in tasca, lo tiro fuori e leggo stronzo sul display, rifiuto la chiamata e lo spengo.
Qualcuno bussa alla porta e la maniglia si abbassa.
- Ciao tesoro... - dice la voce sensuale di Megan.
- Ciao Meg. - le dico in tono superficiale così da farle capire di non essere interessato.
- Sei stanco? - dice mentre si passa una mano tra i capelli.
- Sì, non è stata una bella serata.
- Ho visto che giù stanno giocando alla roulette, come mai non ci sei anche tu?
- Non mi andava. - le dico cercando di troncare il discorso.
Devo fermare Amelia prima che possa bere ancora, quindi cerco di andare verso la porta per tornare di sotto. Megan mi posa una mano sul torace e mi spinge verso il letto.
- Meg, non questa sera.
- Sssh. - cerca di zittirmi, facendomi sdraiare e mettendosi a cavalcioni su di me. Sta per baciarmi quando vedo la maniglia della porta abbassarsi e Amelia entrare.
Mi tolgo subito Megan di dosso. Gli occhi di Amelia sono puntati su di me, poi vanno verso Megan, e vedo il suo volto acquistare consapevolezza.
Merda.
- Non c'è alcun motivo di interrompere quel che stavi facendo. - biascica, è ubriaca.
Non c'è limite al peggio!
- Non è assolutamente come pensi. - le dico subito.
Mi guarda quasi intontita, ma quanto cazzo ha bevuto?
- Non mi importa. - dice barcollando. - Voglio solo riavere indietro la mia borsa così da poter tornare al dormitorio.
- Dammi due minuti e ti accompagno. - Non mi va che torni fino al dormitorio da sola, a piedi e di sera.
- Puoi restare qui con la tua puttana. - mi dice in tono acido.
Vedo Megan rivolgerle uno sguardo d'odio. - Senti biondina, io non sono la puttana di nessuno! Cerca di..
La interrompo prima che la situazione possa peggiorare. - Meg, per favore, non cominciare anche tu. Puoi lasciarci soli?
Lei annuisce ed esce, anche se riesco a percepire quanto sia incazzata.
- Adesso me ne vado anch'io. - Odio quando la gente deve saltare a conclusioni affrettate, e odio tremendamente quando è Amelia a farlo.
- Tu non vai da nessuna parte! Smettila di fare la stupida! - Cerco di afferrarla ma è veloce e si divincola facilmente, anche se non capisco come possa fare visto quanto è sbronza.
- Sei uno schifoso bastardo! - urla e si avventa su di me, e così finalmente riesco ad afferrarla più facilmente.
- Ma che diamine ti prende? - La rabbia comincia a ribollirmi in corpo.
- Cosa mi prende? Ti ho appena beccato con un' altra!
Scoppio a ridere. Ci risiamo... penso, mentre la trascino verso il letto così da farla sedere.
- Ricominciamo con questa storia? - Come fa ad essere così ingenua? - Non mi pare di averti detto che stavamo insieme, ti ho anche presentata a Scott come amica! Quindi perchè fai questa scenata di merda?
Adesso sto urlando, ho le palle piene di queste sue aspettative.
- Mi fai venire la nausea. - dice alzandosi dal mio letto. La vedo sbiancare e portarsi una mano alla bocca, prima di correre verso il bagno.
Forse non era solo una metafora.
Le corro dietro e la trovo riversa sul water, intenta a rigettare quello che aveva in corpo.
Le prendo i capelli, tirandoglieli indietro, cercando di rendermi utile. La quantità di alcool che butta fuori è indescrivibile. Guardo il suo esile corpo scosso dai conati per diverse ore, poi si addormenta.
Scendo velocemente al piano di sotto e prendo una bacinella che, appena risalgo, porto nella mia camera. Poi vado in bagno da Amelia, le inumidisco il viso e, prendendola in braccio, la porto in camera mia dove la adagio sul letto.
La veglio per tutta la notte, addormentandoni solo nelle mattinate, dopo essermi assicurato che il momento più critico fosse passato.Quando mi sveglio il corpo di Amelia è stravaccato sul letto, con le gambe intrecciate alle mie. La osservo mentre riposa e mi rendo conto di quanto sia bella: i capelli castani così chiari da sembrare quasi biondi, la pelle chiara che mostra quanto fragile sia questa ragazza meravigliosa, i lineamenti ben definiti che la rendono perfetta. Avvicino una mano al suo volto e l'accarezzo, lei abbozza un sorriso e poi apre gli occhi.
- Che fai? - chiede con voce assonnata.
- Nulla di importante. - dico.
- Che ore sono?
- Penso sia pomeriggio inoltrato. - le dico, sbadigliando.
Vedo la sua faccia sbigottita. - Cosa? Mi stai dicendo che ho perso tutte le lezioni?
Si alza velocemente dal letto, il che le provoca un forte giramento di testa e ricade sul materasso.
- Gira tutto. - mi dice in tono lamentoso.
- Io ti avevo detto di non giocare, ma tu hai fatto di testa tua.
- Non ricordo nulla di ieri sera, non so neanche quanti shots ho bevuto.
Non so per quale motivo ma, sentendo le sue ultime parole, mi sento sollevato.
- Devo assolutamente tornare al dormitorio, devo farmi una doccia, puzzo! - dice sconvolta.
- Puoi farla qui la doccia, se vuoi. Ti presto un paio dei miei boxer, il resto lo devi rimettere perchè non posso aiutarti. - dico scoppiando a ridere e lei con me.
La guardo mentre esce dalla mia camera e va verso il bagno.
La raggiungo pochi minuti dopo, con un paio dei miei boxer e un telo tra le mani.
- Chi c'è? - chiede lei, con la voce un po' stridula.
- Sono io, tranquilla!
- Esci immediatamente! - mi dice a voce più alta.
Scoppio a ridere a causa del suo imbarazzo del tutto insensato.
-Ti ho già vista due volte con solo della biancheria intima addosso che, aggiungerei, è anche piuttosto sexy.
- Tu non guardare lo stesso! - mi dice quasi inviperita.
- Ti ho solo portato la biancheria e un telo per asciugarti. Mi lavo i denti ed esco, tranquilla.
Faccio come ho detto, ma prima di uscire la provoco.
- E, in ogni caso, di donne nude ne ho viste a bizzeffe, di certo non mi scandalizzo per te.
- Sei uno stupido. Esci! - urla lei.
Scoppio a ridere ed esco, lasciandole fare la doccia in pace. L'aspetto fuori, così da essere sicuro che non entri nessuno.
Quando sento l'acqua della doccia chiudersi vado verso la mia camera e indosso degli abiti puliti.
- Eri con Megan ieri sera... - mi dice quando entra in camera.
Cazzo.
- Senti Am..
Ma non mi fa neanche finire di dire il suo nome. - Stai zitto, sei solo uno stronzo che tratta di merda tutta la gente che ha intorno. Cosa vuoi da me? Dimmelo.
- Io non so cosa voglio da te, ma so esattamente cosa non voglio. Non voglio te che mi rompi le palle a qualsiasi ora del giorno e della notte, non voglio dovermi preoccupare delle cose che faccio e non voglio rendere conto a nessuno - urlo - men che meno a te, visto che ci conosciamo da due fottutissimi minuti!
- E cosa vuoi? Vuoi solamente scoparmi? Pensi che io sia come tutte le altre? Che non abbia un briciolo di amor proprio?
- Io voglio questo. - dico indicando prima me e poi lei. - Ma senza nessun tipo di impegno.
Mi guarda e ride. - Tu vuoi continuare ad uscire con me scopandoti le altre, dico bene o mi sbaglio?
Non so cosa risponderle, perchè non so neanche io cosa voglio realmente.
Mi piace stare con lei, mi piace l'attrazione che provo verso di lei, mi piacciono l'emozioni che provo sapendo che indossa i miei boxer anche se ci conosciamo davvero da pochissimo tempo, ma non voglio rinunciare all'ultimo briciolo di libertà che mi resta.
Non voglio essere amato e, soprattutto, non voglio amare.
Non voglio essere capito, aiutato o messo sotto torchio.
Non permetterò mai più a nessun altro di ridurmi in cenere.
- Dimmelo Matthew! - urla.
- Sì! - urlo più forte di lei. - Voglio scoparmi le altre e anche te! E sai una cosa? Ci riuscirò, ti scoperò in modi che neanche puoi immaginare e poi ti annienterò! - le dico con uno sguardo di fuoco, guardandola dritto negli occhi.
- Sei una persona orribile, disgustosa. - dice uscendo dalla mia camera di corsa.
E io sono felice così, perchè adesso anche lei sa del mio piano e non dovrò sentirmi in colpa.
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L'AMORE NON HA BISOGNO DI PAROLE
FanfictionIl college per Amelia dovrebbe segnare un nuovo inizio e il mezzo attraverso il quale ripagare tutti i sacrifici della madre, che l'ha cresciuta senza l'aiuto di nessuno; l' inizio di una nuova vita che le permetta di dimenticare l'abbandono del pa...