AMELIA

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Se in quel momento mi avessero tagliato i polsi non ne sarebbe uscita neanche una goccia di sangue, tanto era il mio imbarazzo.
- Che stavate combinando? - chiede Trevis divertito, scoccando un'occhiata maliziosa prima a me e poi a Matthew.
- Avanti Trev, lasciali stare! Amelia non è il tipo!
- Grazie Jill. - le dico grata, anche se il suo volto tradisce lo sforzo che impiega per trattenere le risate. - In ogni caso non stavamo facendo proprio un bel niente.
- Gliel' ho già detto io, ma Trevis è un coglione! - dice Matthew abbastanza seccato - Cos'è questa storia della disinfestazione?
- Dove? - chiedo incuriosita.
- Al campus. - risponde Jill. - Pare abbiano trovato dei topi in alcune aule e laboratori, e anche in alcune camere. Quindi fino a nuovo ordine le lezioni sono sospese e i dormitori chiusi!
- Cosa? E io adesso cosa faccio?
L'agitazione comincia ad impossessarsi del mio corpo mentre mi porto, come faccio solitamente quando sono agitata, le mani ai capelli.
- Stai da me. - mi rispondono prontamente Jill e Matthew, poi quest'ultimo scocca un'occhiataccia a Jill che, diversamente dalle altre volte, sostiene lo sguardo.
- Penso che prima dovrei chiamare mia madre, magari posso tornare a casa.
- Ma dai Amy, ce ne stiamo belle tranquille qui a goderci un po' di libertà, anche perchè è già tutto abbastanza stressante! - mi dice Jill.
- Ma se abbiamo inziato da sole tre settimane Jill! - dico alzando gli occhi al cielo.
- E a te non ha già stufato fare sempre le stesse cose quando invece puoi avere tutto questo e rilassarti? - mi dice guardandosi intorno e indicandomi il tutto con un movimento del braccio, come a farmi la panoramica del lago e delle sue bellezze.
- In ogni caso ti stai autoinvitando a casa di un tuo amico, e stai anche invitando me. Ti sei scordata che questa è casa di Matthew?
- Oh, sono sicura che non avrebbe problemi ad ospitare te, a me invece deve solo sopportarmi.
- E anche male direi. - risponde Matthew - In ogni caso, davvero, puoi rimanere tutto il tempo che vuoi. Ti accompagno al campus per prendere un po' di roba. - mi dice abbozzando anche un bellissimo sorriso, che mi mozza il fiato.
Effettivamente potrei anche considerarla come una bella vacanza inaspettata e godermi qualche giorno di relalx insieme ad alcuni amici anche se, ne sono certa, i momenti di tensione non mancheranno a causa di Matthew e Jillian. Rifeltto qualche altro istante prima di accettare la proposta di Matthew.
- A patto che restino anche Jill e Trev.
- Non ti fidi di me?
- No Matthew, non mi fido di te e non mi fido di me da sola con te. - dico e fortunatamente Jill e Trev sono già nelle rispettive stanze così non possono sentire, perchè una cosa è ammetterlo a Matthew, un'altra è farlo davanti a Jill e Trevis.
- Ragazzi, io e Amelia andiamo a prendere qualcosa al dormitorio e poi alla confraternita, poi passiamo a prendere da mangiare o preferite andare in qualche locale qui vicino? - urla Matt mentre prende il cellulare.
- Locale! - esclamano in coro Jill e Trev.
- Perfetto! Allora Amy, andiamo!
Ripercorriamo, per la seconda volta in quella giornata, la strada che porta dal Lake Norman alla UNC Charlotte, quando arriviamo ai dormitori il parcheggio è semivuoto, ci sono solo alcuni ragazzi intenti a trascinare valigie e borsoni verso le proprie macchine, così da lasciare anche loro le proprie stanze in attesa della disinfestazione. Ci incamminiamo verso l'entrata del dormitorio e percorriamo i corridoi che solitamente sono sempre affollati, questa volta però non c'è anima viva: non ci sono ragazzi che corrono, non c'è nessuno stravaccato per terra intento a leggere gli appunti in vista dei test, non c'è il solito e confortante brusio che investe tutto l'edificio dalle prime ore dell'alba fino a notte fonda.
- Strano eh? - mi chiede Matt, riesce quasi a percepire ogni mio pensiero.
- Troppo! Non c'è mai così... quiete.
- Vedrai per le vacanze di Natale, a quel punto il campus è davvero deserto!
- Perchè adesso non lo è? - chiedo incuriosita, d'altro canto la disinfestazione è per tutto il campus.
- No, non lo è. Le confraternite sono tutte piene, loro fanno due volte l'anno la disinfestazione ergo niente topi.
- E cosa fanno in un campus vuoto?
Matthew mi guarda sbalordito, come se la mia fosse una domanda sciocca.
- Io direi che è ovvio:se la spassano alla grande!
- A me pare se la spassino sempre.
- Vuoi mettere la possibilità di stare al campus senza alcun controllo e senza il problema delle lezioni in confronto a tutti gli impedimenti giornalieri?
- Impedimenti giornalieri? Scusa, ma cosa ci vengono a fare al college se vogliono solamente far baldoria?
- Tesoro, mi sa che siamo su due piani completamente diversi, devi rimetterti sulla retta via!
- Io sono già sulla retta via! - dico scoppiando a ridere e prendendo le chiavi della mia camera, le insierisco nella toppa e apro; la camera è in perfetto ordine, come non mai.
- Ecco, tipico di chi non fa altro che studiare, è tutto in perfetto ordine!
- Meravoglioso.
- Disgustoso, forse! - dice lui scoppiando a ridere, e io lo seguo.
- Quanto pensi ci vorrà per la disinfestazione?
- Penso che le lezioni ricominceranno la prossima settimana, ormai ci lasceranno libero tutto il week-end.
- Da come parli sembra quasi che lo sapessi! - dico, e in quel momento mi torna in mente il fatto che quella stessa mattina avevo visto Jill sistemare lo stesso borsone con il quale si è presentata nel pomeriggio a casa di Will. - Un momento... Tu lo sapevi!
Matthew mi guarda attentamente negli occhi, e dai suoi capisco che lui sapeva davvero tutto.
- Non so di cosa tu stia parlando!
- Sì che lo sai invece!- dico io sorridendo a causa della sua faccia buffa.
Mi si avvicina lentamente e io indietreggio un po' verso la porta d'ingresso, ancora aperta.
- Sarebbe meglio... - dice sussurandomi, con un tono di voce dannatamente erotico, e posandomi una mano sulla vita, così da spingermi verso la porta - non parlare di questo con la porta ancora aperta.
Poi finalmente la chiude e in un momento di totale e primitivo annebbiamento mentale gli butto le braccia al collo e mi avvento sulla sua bocca. Ogni volta che mi ritrovo intrappolata da Matthew i miei ormoni entrano in tilt e mi fanno fare cose che non avevo mai fatto.
Matthew, ovviamente, ricambia il bacio in maniera più che appassionata poi mi solleva da terra e io gli cingo la vita con le gambe; senza il minimo sforzo da parte sua mi porta sulla scrivania, che viene liberata all'istante da tutte le cose che la occupano, grazie a Matthew che scaraventa tutto per terra, e poi mi fa sedere lì sopra; in maniera convulsa mi toglie la maglia, lasciandomi in reggiseno e shorts, e io faccio lo stesso con la sua, che vola a terra vicino alla mia. I nostri respiri aumentano la loro velocità a causa dell'eccitazione dei nostri corpi, respiriamo l'uno nella bocca dell'altro, tanto sono vicine le nostre bocche, che tornano nuovamente a baciarsi. Riallaccio le gambe alla sua vita e lui mi porta verso il letto, sul quale mi fa sdraiare, in maniera un po' meno delicato rispetto all'ora precedente.
'Wow Amelia, che progressi!' penso tra me, quando le mie mani si spostano sui bottoni dei suoi jeans, che cerco invano di aprire. Fortunatamente Matthew viene in mio soccorso e ci libera entrambi del peso dei jeans, per poi ricominciare a torturarmi le labbra.
La sua bocca comincia ad esplorare, minuziosamente, il mio corpo con la bocca soffermandosi sul seno e sento crescere, sempre più vigorosa, la sua erezione tra le mie gambe.
- Cosa vuoi Amelia? - mi sussurra all'orecchio.
Non dico nulla, mi limito a mugugnare qualcosa senza senso.
- No, Amelia... devi dirmi esattamente cosa vuoi. - mi dice, dandomi dei piccoli morsi sulla pancia.
- Io... io... - dico, incapace di proferire parola.
- Tu cosa, Amelia? Cosa vuoi?
- Te. - dico, mossa da un fervido coraggio, e proprio in quell'istante il mio cellulare comincia a suonare.

L'AMORE NON HA BISOGNO DI PAROLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora