MATTHEW

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Ho sempre amato le sfide. Fin da bambino, ai miei genitori, per spronarmi a fare le cose e invogliarmi, bastava pormi la questione come una sfida che subito accettavo; da adulto le cose sono solo migliorate, perchè le sfide adesso riguardano il tempo che impiego a convincere le ragazze a farsi scopare.
E non è per vantarmi, ma le sfide le ho sempre vinte e le tizie me le scopo la sera del giorno in cui le conosco. Anche più di una, a dire il vero.
Per Amelia la questione è un po' diversa, la devo... annientare, ecco il termine adatto, così da poter distruggere anche Jill.
Se ho capito una cosa è che Amelia non è come tutte le altre, non ho ancora neanche capito se ha avuto delle esperienze, magari è pure vergine. La sola idea di fottermi una vergine mi elettrizza ancora di più.
Per scoparmela, però, devo fare in modo che si fidi di me, si vede subito che non è il tipo che la da al primo che passa e per conquistare la sua fiducia devo solo fare una cosa: farla innamorare.
Con questo nuovo proposito in testa vado in bagno a farmi una doccia.
Quando torno in camera sul mio letto c'è Megan.
- Cosa ci fai qui?
- Pensavo volessi un po' di compagnia - dice ammicando. È nuda, sdraiata sul mio letto.
- Hai pensato bene. - le dico avvicinandomi al letto e lasciando cadere la tovaglia che copre il mio pene; lei, come ogni volta, sgrana gli occhi meravigliata per la grandezza, e io sorrido.
Mi inginocchio e metto la bocca nel suo sesso, e comincio ad accarezzarla con la lingua, fino a quando lei non mi strattona per i capelli e comincia a gridare il mio nome; odio quando devono gridare il mio nome, così salto sul letto e le infilo il mio sesso in bocca, così la smette anche di blaterare. Quando ne ho abbastanza mi metto il preservativo e la penetro, e me la scopo per ben due volte.
- Grazie... - dice lei in un sussurro.
- Vorrei dire la stessa cosa a te... - ribatto - ma non sei stata brava questa volta.
- Posso sempre recuperare più tardi. Io vado al Triveland, sono tutti lì, se vuoi puoi venire e poi torniamo qua, così...
- Così ti scopo ancora! - finisco la frase per lei, mi sfilo il preservativo e vado in bagno a lavarmi.
Dopo quindici minuti siamo sulla mia Mercedes diretti al Triveland, e quindici minuti dopo siamo arrivati.
-Ciao Jonny. - dico al buttafuori.
-Matthew, è da un po' che non ti vedo! - mi dice l'omone dandomi una pacca sulla spalla - Forza entra.
Mi dirigo al tavolo che occupiamo solitamente con Megan stretta a me.
La vedo subito, prima di vedere chiunque altro, come se lei fosse una sirena e io il pescatore che ascolta il suo canto e ne è attratto. Non potrei mai rinunciare al canto.
Ma cosa diamine sto pensando? Da quando ho in mente sirene e pescatori?
Ma non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Così la osservo, conscio del fatto che nessuno si è accorto del nostro arrivo, la scruto attentamente: indossa una maglia color nocciola, che le sottolinea ogni forma e un jeans bianco che, mi giocherei le palle, le fascia alla perfezione quel magnifico culo che ha.
- Ecco Megan,finalmente! - esclama Zoe accortasi del nostro arrivo - E guarda un po' chi ci onora con la sua presenza!
Vedo il corpo di Amelia irrigidirsi consapevole della mia presenza, un sorriso mi spunta sulle labbra perchè, per quanto lei voglia negarlo, io so che è attratta da me e questo mi da solo una conferma in più, ogni volta che succede; poi vedo Jill, e noto anche il suo corpo irrigidirsi. Pochi istanti dopo Amelia punta i suoi occhi su di me.
- Ciao stronzo! - dice Nate.
- Ciao Nate faccia di cazzo... e ciao ragazzi! - dico sbottando a ridere e con me tutti gli altri, tranne Amelia e Jill.
- Dai Megan, vieni qui! - le dice Zoe.
Io mi vado a sedere tra Jill e Trevis, devo assolutamente parlare con Jill, mi deve assicurare che non parlerà di me ad Amelia.
Vedo Liam avvicinarsi ad Amelia e posarle una mano sulla coscia, vorrei staccargli le dita uno alla volta, come cazzo si conoscono? Quando cazzo si sono conosciuti? Ma, soprattutto, perchè le mette una mano sulla coscia?
Se non allontana la sua mano da quella gamba lo uccido. Anche se, probabilmente, lo ucciderò in ogni caso non appena saremo alla Tau.
Che gran figlio di puttana, con tutte le ragazze che ci sono in giro, proprio lei si vuole scopare?
Al solo pensiero, di lui a letto con lei, sto per alzarmi e prenderlo a pugni fino a farlo svenire.
Fortunatamente, prima che possa farlo, Amelia sposta con gentilezza la mano di Liam dalla sua coscia a sopra il tavolo, sorridendogli un po' imbarazzata e continuando a parlargli, così approfitto della sua distrazione per dire due parole veloci a Jill.
- Devo parlarti. Tra un po' vado in bagno, dopo poco seguimi. Capito? - le dico.
Lei annuisce, senza rispondere.
Ordino il mio drink e poi mi avvio verso il bagno, Jill mi segue dopo pochi secondi.
- Finalmente ragioni! - dice lei con voce tremante ma felice. Quasi mi dispiace distruggere le sue speranze.
- Non devi dire nulla ad Amelia di me, non deve sapere nulla del nostro legame. - sbotto - Questo me lo devi. - e le rivolgo il mio sguardo più duro.
- Ti interessa? È la mia compagna di stanza, se vuoi posso...
- Cazzo, Jillian! - esclamo prendendola per un braccio e strattonandola - Per una volta, cazzo, una sola dannatissima volta, riesci a fare quello che ti chiedo senza intrometterti, e soprattutto tenendo la lingua a freno?
Per fortuna la musica è alta abbastanza da coprire le mia urla.
- Vaffanculo, ma tu chi sei? - mi chiede con gli occhi pieni di lacrime - Quando sei diventato così? Che fine ha fatto il mio...
- Basta! - le dico sottolineando ogni sillaba - Quello che dovresti chiedermi è chi mi ha fatto diventare così. - dico guardandola con rabbia - Ora dimmi, riesci, questa volta, a fare quello che ti chiedo? La voglio conoscere con i miei tempi, senza che lei sia influezata da te. - mento, altrimenti mi farà miliardi di domande.
- Va bene, ma trattala bene. E' una brava ragazza, non merita uno stronzo senza cuore, merita il Matthew buono. - dice e si allontana ritornando al tavolo.
Quella parte di me non esiste più, penso mentre la seguo verso l'uscita del bagno.
Guardo i miei amici intenti, tutti, a parlare tra di loro. Mi siedo tra Luke e Nate e ordino del Jack Daniel's liscio, prima ancora di finire il cocktail che ho ordinato prima della mia chiacchierata con Jill.
Megan mi si avvicina e comincia a strusciarsi su di me e io mi godo la cosa, non perchè mi piace ma perchè rende nervosa Amelia. La vedo guardare Megan indignata e irrigidirsi ogni volta che la afferro per i capelli e la bacio.
Quando arriva il quarto giro di Jack Daniel's per tutti, vedo Amelia e Jill ridere come due oche. La cosa si sta complicando e non mi piace: sono ubriache, troppo ubriache.
Le guardo alzarsi e andare verso la pista da ballo insieme a gran parte del gruppo.
Liam dice di dover andare in bagno ma, in realtà, si sta andando a scopare la cameriera che gli ha fatto l'occhiolino quando lui aveva la mano sulla coscia di Amelia; mentre io e Trevis restiamo al tavolo, con gli occhi puntati lui su Jill e io su Amelia.
La guardo ballare in maniera così sensuale che, subito, mi viene duro. Sia lei che Jill dimenano i fianchi come delle forsennate e appena un gruppo di ragazzi le circonda e le prende per i fianchi, mi alzo e con me anche Trevis.
- Le devi portare via - gli dico in maniera preoccupata, tanto da stupire anche me stesso. - Non mi piace tutto questo.
Indico le ragazze, che sono attorniate da ragazzi le cui mani non smettono di toccarle.
- Sei in grado di guidare? - gli chiedo.
- Sì. - dice - Tutto sommato, allora, qualcosa ancora te ne importa. - afferma scrutandomi per capirne di più.
- Non è il momento, Trevis
Ci facciamo spazio tra la folla e raggiungiamo le due pazze che hanno impossessato i corpi di Amelia e Jill.
- Forza ragazze. - dico - E' ora di andare, la festa è finita! Per tutti. - preciso, guardando ognuno dei ragazzi negli occhi e assicurandomi che capiscano il messaggio implicito.
Trevis prende Jill, che è più ubriaca, dalla vita e Amelia per un braccio, mi rivolge uno sguardo di scuse, probabilmente per non essersi fatto gli affari suoi poco prima, e se ne va. Io non lo accompagno, non voglio destare ulteriori sospetti per questa sera.
Mi volto verso Megan, anche lei intenta a ballare, e la prendo dalla vita unendomi a lei, afferrandola dai finchi e strusciando il mio cazzo sul suo meraviglioso culo. Un minuto dopo siamo in macchina diretti alla Tau.
Quando arriviamo andiamo subito in camera, dove scopiamo due volte.
- Ah, meraviglioso! - ansima lei, gettando la testa sul cuscino.
- Lo so, è la tanta pratica unita alla mia bravura.
Mi alzo dal letto e mi vado a fare una doccia veloce, quando torno in camera Megan è ancora nel mio letto.
- Che fai ancora qua?
- Ti stavo aspettando per darti la buonanotte. - dice lei ridendo.
- Lo sai che non mi piacciono queste stronzate, io e te scopiamo e basta. Quando finiamo te ne devi andare, Megan.
- D'accordo, quando hai bisogno di qualcosa chiama. - dice vestendosi velocemente e uscendo dalla mia camera.
Tolgo le lenzuola, su cui ci sono i preservati ancora pieni, e mi sdraio sul materasso. Mi addormento pensando a un paio di grandi occhi verdi e a come farli piangere.

L'AMORE NON HA BISOGNO DI PAROLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora