MATTHEW

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La guardo andarsene di corsa dalla lavanderia e sorrido perchè capisco che la sfuriata che mi ha fatto in camera è stata dettata dalla gelosia perchè, anche se non lo ammette, lei è attratta da me. Se non lo fosse, il suo corpo non reagirebbe in quel modo ogni volta che la tocco. Manca poco e poi cadrà ai miei piedi, finalmente.
Sento le voci del corridoio sempre più vicine e infatti, pochi secondi dopo, vedo entrare in lavanderia due ragazze.
- Matthew Wilson? Sei davvero tu? - mi chiede una ragazza dai lunghi capelli neri.
- Sì, sono io.
- Ti ricordi di me? - mi chiede ammiccando e portandosi l'indice sulle labbra.
La guardo, facendo finta di pensare.
- Sono Vanessa, ci siamo conosciuti ad una festa della Tau lo scorso anno.
- Certo! - esclamo mentendo spudoratamente, ma è troppo stupida per capirlo. - Come stai?
- Tutto bene e tu?
- Non mi posso lamentare. Posso aiutarti in qualcosa? - le dico guardandole la scollatura che mostra il prosperoso seno.
- Be'... - dice avvicinandosi. - Vorrei sapere se io posso aiutare te in qualcosa.
- Puoi aiutarmi quando vuoi e... anche tu. - dico rivolgendomi alla sua amica, e le due non se lo fanno ripetere due volte.
Fortunatamente porto sempre i cari preservati!
Me le scopo in lavanderia, insieme, dopo che hanno fatto a gara per stabilire chi faceva i pompini migliori. Ovviamente quello che ci ha guadagnato sono stato io.
Quando ho finito me ne vado, lasciandole lì senza neanche salutare, ringraziandole solamente.
Vado dritto alla mia macchina e me ne torno alla confraternita. Quando arrivo i ragazzi sono in giardino, chi a prendere il sole e chi a nuotare, accomunati solamente dalle bottiglie di birra che hanno in mano. Ne prendo una anche io e vado a sedermi al tavolo con Trevis, Nate, Luke e Liam.
- Io me la scoperei volentieri. - sento dire a Liam mentre mi avvicino.
- Anche io! - dice Nate.
- Con tutto l'amore per Cami, ma anche io le darei una botta! - Luke mi guarda mentre mi avvicino e io gli rivolgo uno sguardo interrogativo.
- Io no. - dice Trev. 
- Di chi parlate? - chiedo incuriosito mentre sposto una sedia per sedermi.
- Amelia, la compagna di stanza di Jill.
Il sangue mi si gela nelle vene non appena sento il suo nome. La immagino a letto con uno di questi coglioni e, subito, una profonda rabbia mi assale. Gli spaccherei la faccia.
- Tu te la faresti? - mi chiede Liam. Noto, con disappunto, che la questione gli sta molto a cuore.
- Non saprei, sarei molto combattuto. - mento immediatamente, così da non destare alcun sospetto.
- Io ho decisco che ci provo alla prossima festa. - dice fiero Liam.
- Come? - dico guardandolo con uno sguardo affilato.
- Proverò a scoparmela durante la prossima festa.
- Lo sai che è la compagna di stanza di Jill, vero?
- E con questo? Non ho mica detto che voglio scoparmi Jill.
Vedo Trevis irriggidirmi insieme a me.
- Oh, quello non ti deve nemmeno sfiorare la mente, Jill è un campo minato per te. Ma se solo osi avvicinarti ad Amelia ti stacco le palle. - dico minacciandolo.
- Guarda che non mi fai paura. Io sto con chi mi pare e mi avvicino a chi mi pare. Ma soprattutto mi scopo chi mi pare. - dice guardandomi negli occhi spavaldo. 
- Non sei stanco di scoparti i miei avanzi? - chiedo beffardo. Sto mentendo, ma lui non lo sa.
- Non ho alcun problema! Ce la scopiamo entrambi. - sogghigna.
Prima che possa ripensarci gli sferro un pugno in pieno viso, lui cade a terra ma subito si rialza per contrattaccare, cerca di colpirmi in viso ma io sono più veloce e gli sferro due pugni nell'addome. Quando sto per dargliene un terzo mi sento afferrare le braccia, Trevis e Luke mi stanno tenendo mentre Nate tiene Liam, e il resto dei ragazzi della confraternita ci sta fissando.
- Pezzo di merda, io ti ammazzo! Sei solo un figlio di puttana! - mi urla Liam.
- Io quelli come te me li mangio per merenda, stronzo! E poi pensa alla tua di madre, visto che mi sono scopato anche lei. - gli dico.
- Adesso basta! - urla Trevis. - Nate resta qui con Liam e tu - dice guardandomi. - Vieni con me.

Rientro in casa trascinato da Trevis ma i miei pensieri sono ancora rivolti a Liam e a come ucciderlo.
- Ma che cazzo ti prende? - mi chiede Trevis.
- Non sono affari che ti riguardano.
- Mi hai rotto il cazzo adesso! - mi urla prendendomi dalla t-shirt. - Non sono cazzi miei i problemi che hai in famiglia a causa del tuo carattere di merda, ma se questo carattere si ripercuote sui rapporti che hai alla Tau e crea problemi tra i membri della confraternita, sono eccome affari miei!
- Lasciami all'istante. - gli intimo. - Non te lo ripeterò un'altra volta.
Mi guarda in cagnesco ma molla la presa.
- Matt, non puoi continuare così. Ormai è passato quasi un anno, credi che gli sarebbe piaciuto vederti così?
- Tu non sai niente! - gli urlo in faccia. - Non sei nella posizione di dire nulla! Questo non riguarda la confraternita ma il tuo continuo bisogno di mettere le cose a posto.
- Perchè tu distruggi chiunque ti stia accanto, Matt! - Mi guarda con sguardo duro. Se non lo conoscessi da quando porto il pannolino, lo ammazzerei di botte. Lo guardo fisso negli occhi e, per evitare di fare qualche cazzata, vado verso l'uscita della casa, prendo le chiavi dalla tasca posteriore dei miei pantaloni e salgo in macchina, senza sapere dove sono diretto.
Mezz' ora dopo sono davanti alla palestra, prendo il borsone che ho sempre in macchina ed entro.
Ho bisogno di qualcosa su cui scaricare la tensione.
Immaginando che sia la faccia di Liam, riverso sul sacco tutti i miei problemi e le mie preoccupazioni.
Dopo tre ore sono sfinito, vado nei bagni comuni a lavarmi e poi rientro in macchina.
Quando arrivo alla confraternita mi accorgo che era in programma un'altra festa, entro e subito vedo Nate con uno spinello in mano, vado a sedermi accanto a lui sul divano, e subito mi passa quel che ha.
Dopo parecchi spinelli e diverse birre vedo Megan, l'afferro per un braccio e la porto di sopra.
La palestra è servita, in parte, ma sprofondare dentro di lei mi aiuterà di più.
Me la scopo pensando a un paio d'occhi verdi.

L'AMORE NON HA BISOGNO DI PAROLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora