Otto mesi dopo...
-Tutto bene?- chiede Matt accendendo la luce.
Da quando ha saputo del bambino è diventato iperprotettivo; non riesco a muovere un passo senza che lui non sia dietro di me, pronto a sorreggermi e aiutarmi.
-Sì, ho solo fatto la pipì e poi si muove in continuazione- dico sdraiandomi a letto.
-Ehi campione, fai riposare un po' la mamma- dice avvicinandosi al pancione e accarezzandolo con le mani -si è mosso!- continua con gli occhi lucidi.
-Gli piace la voce del papà!- dico sorridendo.
-Siete la cosa più importante del mondo! Vi amo immensamente!- dice posandomi un casto bacio sulle labbra.
Il suo profumo mi inebria i sensi e lo attiro a me quanto più possibile, per prolungare quell' attimo.
-Amelia...- sussurra con voce rauca.
-Matt, ti prego. Sono mesi che non mi sfiori.
-Ricordi l' ultima volta? Non possiamo.
-Ma il dottore ha detto che è stato solo un caso: le perdite non erano dovute a quello.- dico mettendo il broncio.
-No, non possiamo..
Abbasso lo sguardo e lo faccio scorrere sul mio corpo.
-Non fare quella faccia...- dice toccandomi il mento e sollevandomi il viso delicatamente.
-Non ti piaccio più, vero?- chiedo intimorita dalla risposta.
-Diciamo che sei più o meno l' unica che mi fa battere il cuore all' impazzata da quasi un anno. E se vuoi puoi anche aggiungere che porti in grembo mio figlio, ma sai quello è solo un optional- dice sorridendo.
-Dimostralo allora, ti prego...- gli sussurro attirandolo a me.
Le sue labbra si posano ancora una volta sulle mie, divorandomi con impazienza e desiderio.
-Va bene così?- chiede allontanandosi.
Lo blocco attirandolo ancora di più a me.
-Voglio più di questo Matt- dico baciandolo avidamente senza staccarmi da lui.
Vedo la sua forza di volontà cadere poco alla volta, fino a quando non cede del tutto.
-Se dovessi sentire dolore...
-Te lo dico immediatamente- dico avvinghiandomi a lui.
Facciamo l' amore, perdendoci ripetutamente l'uno nell' altra fino a quando non vediamo il sole sorgere e le prime luci dell'alba non filtrano dalle finestre.
-È stato bellissimo!- dico riprendendo fiato.
-Da morire- dice Matt baciandomi ancora una volta -adesso però dormi splendore che tu e lui avete bisogno di riposare.È pomeriggio inoltrato quando mi sveglio; la parte di materasso al mio fianco è già vuota e fredda; mi stropiccio gli occhi sollevandomi a fatica, visto il volume del mio corpo.
Cammino lentamente verso la cucina del nostro appartamento.
Poco dopo aver saputo che fossi incinta i genitori di Matthew ci hanno regalato un attico di un palazzo vicino al campus, così da permetterci di stare insieme e accudire il piccolo.
Matt si è laureato con il massimo dei voti ed ha realizzato parte del suo sogno: si è arruolato in polizia; nonostante il padre non fosse d'accordo con la sua scelta.
Abbiamo deciso, però, che prima di trasferirci a Chicago, dove vuole andare Matt, aspetteremo la mia laurea così da avere anche l' aiuto dei Wilson che ci terranno il piccolo, del quale sono già super innamorati.
-Buongiorno splendore!- il sorriso raggiante di Matt mi scalda il cuore.
In questi nove mesi è diventato una persona totalmente diversa da quella che conoscevo anche se Jill mi ha rassicurata più volte che è semplicemente ritornato quello di una volta, quello che era prima che la scomparsa di Lucas gli annientasse il cuore, riducendolo in brandelli.
-Buongiorno a te!- dico ricambiando il sorriso.
-Il mio bimbo gradisce il bacon e le uova strapazzate?- dice portando le mani ai lati del pancione e baciandolo ripetutamente.
Il bambino scalcia come a rispondere.
-Direi proprio che questo è un "sì" deciso!
-Mi sa che hai ragione. E alla mamma va bene il menù?
-Assolutamente sì!
Ci sediamo al grande tavolo disposto al centro dell' open space e cominciamo a mangiare quante più cose possibili, godendoci quel momento di tranquillità che è solito caratterizzare le nostre mattine, anche se questa volta si è spostato al pomeriggio.
-Ho perso la lezione di questa mattina- mi lamento- perché non mi hai svegliata?- chiedo.
-Perché sei stata sveglia tutta la notte e non puoi massacrarti così; devi rallentare Amelia non ti fa bene mantenere questi ritmi, né a te né a lui!- dice portandosi la forchetta in bocca.
-Non posso rinunciare alla mia vita,Matt. Ne abbiamo già parlato, o sbaglio?
-Credevo avessimo deciso che avresti rallentato.
-Tu lo hai deciso e io non ero d'accordo!- dico sbattendo la forchetta sul piatto e alzandomi- mi è anche passata la fame!
-Amelia...
-No Matt, sono incinta non malata!
-Non posso permettermi di perdere qualcun altro, vuoi capirlo? Se succedesse qualcosa a te o al bambino ne morirei.
-Ed io lo capisco ma non puoi pretendere che io annulli completamente la mia vita. Ho già i miei problemi da risolvere, non aggiungere anche questo.- aggiunsi stizzita andando verso la camera da letto e chiudendomi dentro.
Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia restandoci tutto il tempo necessario affinché i miei nervi si calmassero e la mia tensione si alleviasse.
Scelsi un abito di leggero cotone e lo indossai poi modi delle comode zeppette ai piedi; legai i capelli in un'alta coda e uscii dalla camera.
Presi la borsa e le chiavi della mia auto.
-Dove vai?
-Mi devo vedere con Jill.
-Amelia.
-Vuoi impedirmi anche questo?- chiedo guardandolo accigliata.
-No, fai pure...
-La cena la porto io, ci vediamo più tardi- dico posandogli un leggero bacio sulle labbra.*****
Matt mi ha già chiamata cinque volte; sono bloccata nel traffico da più di mezz'ora e, per la serie le disgrazie non sono mai sole, il cellulare è caduto nello spazio tra il sedile e il freno a mano e non sono riuscita a prenderlo.
Arrivo trafelata al parcheggio sotterraneo del palazzo e procedo velocemente verso l'ascensore, che fortunatamente arriva subito.
Devo anche fare la pipì, cavolo!
Quando le porte si aprono sul disimpegno, la porta d' ingresso del nostro attico si spalanca mostrandomi un Matt davvero furibondo.
-Dove cazzo sei stata?- urla.
-Matt.. non urlare così e fammi entrare...- dico seria.
Mi l'obera le mani dai sacchetti della spesa e si sposta per farmi passare.
-Sei assurda! Ti ho chiamata cinque volte, che cazzo stavi facendo?
-Ero bloccata nel traffico..
-Traffico a Charlotte?
-Sì! Cos'è adesso vuoi dirmi che il traffico a Charlotte non c'è?
-Amelia! Perché cazzo non mi hai risposto?
-Perché il telefono è rimasto incastrato tra il sedile e il freno a mano.
-Ma fammi il piacere!
-Credi ti stia mentendo?- lo incenerisco con lo sguardo.
-Credo tu sia brava a dirmi stronzate!- urla.
-Smettila di gridarmi contro!- dico isterica e sull' orlo di una crisi di pianto a causa dei miei ormoni sballati.
-Oh adesso non piangere, sei patetica!
-Matt, smettila! Cos'è successo?- chiedo posando la borsa sull' isola della cucina.
-Non è successo nulla! Ho avuto solo la maledetta paura di avervi perso. Non posso farcela così Amy...
Mi avvicino a lui lentamente, gli poso le mani ai lati del viso e aderisco la mia fronte alla sua
-Noi siamo qui e stiamo bene...- dico sorridendogli- però tu non stai bene; cos'è successo Matt?
Lo vedo riflettere, è indeciso se dirmi o meno ciò che lo tortura -Mi ha chiamato Coen, riguarda Lucas..
-O Dio!- esclamò portandomi una mano sulla pancia.
-Che succede Amy? Non ti senti bene?- chiede apprensivo poggiando anche la sua mano sul mio grembo ormai enorme.
-Mi sì sono appena rotte le acque sulle tue scarpe!
-Oh porca miseria! Sai quanto le ho pagate?- dice ridendo prendendomi in braccio così da potermi portare di corsa verso l'ascensore.Quando arriviamo in ospedale le contrazioni sono già più frequenti e, soprattutto, dolorosissime.
Mi fanno sdraiare su una barella e mi portano velocemente in sala parto.
-Matt..- allungo una mano verso di lui.
-Sono qui amore, sono qui..- dice baciandomi la fronte.
Avrei tanta voglia di piangere dal forte dolore che mi trapassa il corpo.
Faccio respiro veloci cercando di aiutarmi come posso.
-Amelia, devi spingere!- dice il medico.
-Non ce la faccio!- urlo stringendo la mano di Matt.
-Forza amore! Una spinta solamente fallo per il nostro bambino!- dice tra le lacrime.
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo mentre spingo più forte che posso per far nascere mio figlio; spingo tutte le volte che mi viene detto, cercando di resistere, fino a quando non lo sento piangere.
Ed è il pianto più bello del mondo, è un pianto che mi scalda il cuore, che mi rende piena di gioia.
-Amore mio..- dice Matt avvicinandosi a me con il nostro bambino tra le braccia- guarda il nostro meraviglioso disastro...- dice poggiandolo tra le mie braccia.
-Benvenuto al mondo Jared Lucas Wilson!- dico tra le lacrime.
Poi accade tutto in un attimo.
La voce di Matt diventa sempre meno chiara e le forze abbandonano il mio corpo lentamente fino a quando non vedo più nulla.
È il buio.
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L'AMORE NON HA BISOGNO DI PAROLE
ФанфикIl college per Amelia dovrebbe segnare un nuovo inizio e il mezzo attraverso il quale ripagare tutti i sacrifici della madre, che l'ha cresciuta senza l'aiuto di nessuno; l' inizio di una nuova vita che le permetta di dimenticare l'abbandono del pa...