Il buio.
Il buio è qualcosa di strano, poiché è assenza (di luce), ma anche presenza (di un impenetrabile manto nero).
È qualcosa di strano poiché ci avvolge (pur non sfiorandoci affatto), ci confonde (pur non parlandoci) e ci disorienta (pur non indicandoci la direzione sbagliata).
L'oscurità ci accompagna fin dalla notte dei tempi, e ci rende prede indifese o silenziosi assassini.
Dipende solo da noi.
Avevo appena lasciato la mano di Rachel, quando uno spostamento d'aria alle mie spalle mi fece irrigidire. In quel momento, rimpiansi di aver lasciato Anubi al bunker con Trix e Jeffrey.
Forse starete pensando che io sia paranoico, e che non mi sarei dovuto preoccupare di uno stupido spiffero d'aria, ma, visti i precedenti, proprio non riuscivo ad evitarlo.
Quella sensazione di avere un paio di occhi gialli piantati sulle spalle mi rimase addosso a lungo.
Avevamo deciso di muoverci senza usare la torcia, sia per evitare di scaricarla, sia per non segnalare la nostra posizione.
Il risultato che emergeva da questa presa di posizione si traduceva nella nostra camminata incerta e traballante.
"Tutto a posto?" sussurrai.
"Si. Ho solo paura di sbattere la faccia." rispose Rachel.
"Non rovinartela. Mi piaci così."
Sentii la sua risata soffocata ed il suo pugno sulla mia spalla.
Il fatto che mi avesse colpito al primo tentativo mi tranquillizzò: probabilmente lei, a differenza mia, vedeva.
Procedevo a piccoli passi, con le braccia e l'arma allungate davanti a me, aspettando di trovare uno scaffale, o qualunque cosa potesse ricordarlo.
Mi bloccai. Di nuovo quel refolo d'aria.
"L'hai sentito anche tu?" dissi.
"Che?"
"Ho la sensazione che qualcuno..."
Non riuscii a finire la frase.
Sentii uno scalpiccio sordo, poi percepii Rachel allontanarsi, come se qualcuno l'avesse afferrata alle spalle.
Lei provò a gridare, ma l'individuo che la stringeva le tappò la bocca e disse qualcosa.
"Vedo che sei arrivato in fretta, Elja."
Non so se ero più terrorizzato per Rachel o perché l'uomo aveva pronunciato il mio nome, sta di fatto che sentii le energie abbandonarmi il corpo come acqua che fugge da un palloncino bucato.
"Lasciala!" gli intimai.
Provate ad immedesimarvi in ciò che stavo vivendo: la persona a cui tenevo di più al mondo era fra le braccia di un uomo che conosceva il mio nome. Escludendo il fattore "sorpresa" e la paura che provavo, come se non bastasse, ero cieco. Completamente.
Stavo guardando dove immaginavo ci fosse Rachel, ma quel che vedevo si riduceva ad un buco nero.
Ero una dannata talpa in mezzo ad uno stormo di aquile.
In quell'istante (non chiedetemi per quale diavolo di motivo, ma successe) mi venne in mente una rivista.
«Che cavolo stai farfugliando?» mi starete certamente chiedendo; abbiate pazienza, che ve lo spiego.
Pochi giorni prima, quando il mondo era almeno in apparenza ancora normale, stavo sfogliando la posta. Fra bollette e inserti pubblicitari vari avevo trovato una rivista, una di quelle trovate promozionali che tanto si divertono a spedirti a casa, come non sapendo che la userai per schiacciare le zanzare o non far muovere il tavolino del salotto.
Prima di buttarla nel cestino, avevo intravisto uno dei titoli sulla copertina plastificata, accompagnato dalla relativa didascalia.
Recitava più o meno così:CIECHI: COME VEDERE AL BUIO
Vivere una vita normale è possibile anche senza il dono della vista: a volte basta schioccare la lingua. Tutti i segreti a pg. 54Tolto l'indiscusso cattivo gusto di quella rivista idiota, che utilizzava la cecità e altre disabilità per aumentare la tiratura, non ero riuscito a dimenticarmi quel titoletto.
Ed, infatti, nell'attimo in cui compresi che usando la vista non sarei andato da nessuna parte, capii ciò che dovevo fare.
Stavo tentando di vincere una guerra con una pistola ad acqua, certo, ma non dimenticate che ero disperato.
Schioccai la lingua.
Sorrisi.
A volte anche una pistola ad acqua può far vincere una guerra.
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The End
Science FictionQuesta storia comincia dalla fine. La fine di tutto. "Immaginatevi di svegliarvi un giorno e di scoprire che il mondo che conoscete è finito. Questa è la mia storia." #2 in Fantascienza [12.04.2016]