Il locale era parecchio affollato ma sembrava un bel posto. Le luci soffuse rendevano l'atmosfera quasi magica, pensai.
In verità era un locale come tanti altri ma, a me, sembrava bellissimo. Probabilmente era solo perché rappresentava quel nuovo inizio che avevo tanto, ma tanto aspettato.Appena arrivati ci sedemmo ad un tavolo illuminato da una tenue luce rossastra.
Io mi misi vicino a June e ad Alex. Appena li vidi insieme capii che erano perfetti l'uno per l'altra; erano così belli insieme.Alex, poi, era uno di quei ragazzi che non passano di certo inosservati. Aveva degli occhi di un blu così intenso da non sembrare vero.
Di fronte a me era seduta una biondina con l'aria da snob di nome Alice e, vicino a lei, c'era il fratello di Alex, Ethan. Anche lui era molto bello, ma al contrario del fratello, i suoi occhi erano color nocciola.
Gli sorrisi timidamente.
Mi sentivo terribilmente a disagio in mezzo agli amici di June. Non ero mai stata una persona socievole e mi serviva tempo prima di sentirmi a mio agio con qualcuno.
«Allora Mia ti piace la città?» Alice fece girare la cannuccia nel suo drink circa tre volte prima di berne un sorso.
«Si» Io il mio drink lo stavo buttando giù a più non posso «L'ho amata da subito»
Ethan mi guardò con un sorriso che non poteva lasciare indifferente «La odierai»
Scrollai le spalle.
Forse l'avrei odiata davvero, ma nessuno di loro poteva sapere quanto fosse bello scappare dalla mia vita, dalla vita che mi ero lasciata alle spalle.June mi afferrò un braccio «Non è vero io non potrei vivere da nessun altra parte!»
Risucchiai l'ultima goccia di drink dal bicchiere e rimasi delusa accorgendomi che era finito.
«Qualcuno vuole qualcos'altro?» Sorrisi mentre mi alzavo in piedi, stando attenta a non muovere troppo il vestito forse troppo corto che avevo deciso di indossare «Io ne bevo un altro»Tutti scossero la testa e io alzai gli occhi al cielo. Il mio primo pensiero fu: Speriamo che non siano dei santarellini.
Arrivata al bancone scoprì presto che la fila era immensamente lunga e, per infilarmici, dovetti sgomitare più del previsto. Quando riuscii finalmente a prendere posto inciampai nel piede di una ragazza e persi l'equilibrio tra la folla.
«Scusa»
Il ragazzo su cui ero appena caduta mi guardò ed io restai a bocca aperta incrociando i suoi occhi. Aveva gli occhi più scuri che avessi mai visto, talmente profondi da essere ipnotizzanti.
In breve tempo iniziai a boccheggiare.Lui mi sorrise freddamente, e io, consapevole dell'espressione da idiota che mi si era stampata in faccia, distolsi prontamente lo sguardo.
«Tranquilla»
Mi rimisi in fila leggermente dietro di lui. Non avevo mai visto un ragazzo tanto bello.
Scrollai la testa nel tentativo di liberarmi dall'immagine del suo viso, di quei riccioli neri che gli ricadevano sulla fronte, ma era tutto inutile.Improvvisamente lui si girò di scatto guardandomi ancora più intensamente di prima.
Per un attimo non seppi se sostenere quello sguardo così travolgente o fare finta di niente. Decisi che sarebbe stato meglio ignorarlo, ma, per quanto ci provassi, la tentazione di alzare gli occhi era troppo forte.
Era uno sguardo talmente invadente ed incisivo che mi sembrava di riuscire a percepirlo sulla pelle. I suoi occhi sembravano attrarmi verso di loro senza lasciarmi tregua, come se non avessi altra scelta.
Alla fine, sconfitta, alzai lo sguardo.
Ovviamente, appena lo feci, lui si rigirò.
Merda, lo sapevo.Tornai al tavolo con il drink in mano e mi avvicinai a June.
«Hei» Inclinai la testa in direzione del ragazzo che avevo appena conosciuto «Chi è quel tipo?»June si girò verso di me e sorrise «Ah, lui..»
Alice sogghignò «Non potevi sceglierne uno migliore Mia, se mai riuscissi a parlarci fammelo sapere»
Io sorseggiai il mio drink lentamente «Cosa significa?»
June mi si avvicinò all'orecchio mentre io, con la coda dell'occhio, continuavo a guardare lui.
Lo guardai mentre si allontanava dal bancone e si sedeva ad un tavolo. Vicino a lui c'era... una ragazza, una ragazza bellissima.«Lui è Daniel» La voce di June divenne un sussurro «Viene all'università con me, ma non parla mai con nessuno, sta sempre con i suoi amici, in particolare con...» Inclinò la testa verso la ragazza «Lisa.. sua sorella»
Sorella? La tensione sparì in un istante e mi sembrò di tornare a respirare.Alice si inserì nella conversazione con un sorriso compiaciuto «Sorellastra credo»
June annuì e scrollò le spalle «Nessuno sa niente di più su di loro» Diede anche lei un sorso al suo drink «Stasera sono soli ma, di solito, sono un bel gruppo di amici»
Annuì facendo finta di non essere interessata mentre i miei occhi non facevano che ricadere su di loro.
C'era qualcosa in quei due che non riuscivo ad ignorare. Ero attratta da quel tavolo talmente intensamente che distogliere lo sguardo era come combattere contro una forza invisibile«Non dirmi che ti piacciono tipi come quello» Ethan sghignazzò guardandomi di sbieco ed io sorrisi.
«Tipi come quello?»
Lui alzò un sopracciglio come se fosse ovvio.
«Si vede lontano un miglio che quelli non portano altro che guai»«Io Ethan vedo solo un gran bel pezzo di ...»
«Alice smettila!» June si mise a ridere e, con lei, anche io. O almeno credevo di stare ridendo. Le parole degli altri erano diventate solo sussurri, non riuscivo a concentrarmi su niente , ormai.
L'unica cosa che riuscivo a vedere chiaramente erano quegli occhi intensi e neri che mi guardavano, scavando dentro di me.

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APATHY
ParanormalMia Anderson è una diciannovenne bella, esuberante e con la passione per la letteratura. Ma nel suo passato si nasconde un episodio dal quale cerca disperatamente di fuggire: la misteriosa scomparsa di sua sorella. L'inizio dell'università...