Parte 8

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Per quanto la casa fosse grande si stava comunque stretti. C'era così tanta gente che non riuscivo a vedere altro oltre alle persone e la musica era talmente forte da farmi tremare il petto.
Comunque tutto quel caos mi piaceva , aveva la grande qualità di riuscire a rilassarmi, fermando i mille pensieri che mi si agitavano in testa.
Felice, iniziai subito a muovermi a tempo con la musica.

Carol mi si avvicinò all'orecchio.
«Dove sarà June?»

Mi guardai intorno, non riuscivo a vedere nessuno che conoscevo oltre a Ethan ed Alice che parlottavano in un angolo. Alzai le spalle.
«Non ne ho idea»

Carol mi afferrò per la mano.
«Andiamo a bere allora»

Dopo qualche minuto di sgomitate e spintoni arrivammo finalmente ad un tavolo pieno di bottiglie d'alcol.
Io afferrai due bicchieri nella mischia e ne passai uno a Carol. Questa lo odorò e fece una smorfia di disgusto «Ma cosa c'è dentro?!»

«Zitta e bevi» Ridacchiai.

«Grazie» Alzò il bicchiere verso il mio « Brindiamo all'inizio di una nuova vita »
Io sorrisi. Magari.

Dopo qualche ora eravamo al quinto bicchiere e Carol iniziava a barcollare da una parte all'altra.
Io la osservavo divertita mentre sbatteva di qua e di la. Probabilmente a lei sembrava di stare semplicemente ballando. Chissà cosa avrebbe detto se si fosse vista da fuori. Ridacchiai.
A me sembrava più un ippopotamo zoppo. 

Un ippopotamo zoppo? Forse nemmeno io stavo troppo bene.

Allontanai il bicchiere da me. Chissà da quanto tempo eravamo li, mi sembrava di avere perso completamente il senso del tempo. Tutto sembrava scorrere più velocemente del previsto. 

Ora è sicuro, non sto troppo bene. 

Mi appoggiai al bancone ed iniziai a guardarmi intorno.
Senza nemmeno accorgermene incominciai ad esaminare la folla che mi si presentava davanti.
Avrei voluto incontrare i suoi occhi scuri, profondi. Avrei voluto semplicemente incontrare Daniel.
Sospirai.
Da quando l'avevo visto per la prima volta, non riuscivo a fare altro che pensare a lui. 
Maledizione.
Mi passai una mano tra i capelli. Come facevo ad essere così stupida?

Mi rigirai verso Carol e .. era sparita.
Sospirai e riafferrai il mio bicchiere immergendomi nuovamente nella folla. 

Più camminavo e più mi rendevo conto di avere bevuto troppo. Il mio primo pensiero fu di continuare così, in questo modo, magari, stanotte non sarei fisicamente riuscita ad alzarmi dal letto.

«Mia!» June mi venne incontro sorridente e io sbiascicai un "ciao".
Alex, accanto a lei, mi guardò curioso come per dire: "Guarda che ho capito che sei ubriaca".
Per fortuna June non se ne accorse.

«June .. ascolta» Le appoggiai una mano sulla spalla e lei iniziò a ridere. Come non detto, se ne era accorta eccome «Sto cercando Carol»

Lei indicò la cucina e io la vidi con Alice a chiacchierare animatamente.
«Grazie» Feci per andare ma lei mi si avvicinò all'orecchio.

«C'è Daniel»

Sussultai e mi pentii subito di avere bevuto anche solo un drink. Avevo sperato che venisse, ma non l'avrei mai creduto possibile. Lui .. non sembrava il tipo da feste come queste.
«Oddio... E ora come faccio?»

June sorrise.
«Tranquilla non sei tanto distrutta» Sorrise di nuovo «O almeno non si vede»

Insultai mentalmente Carol per avermi incitato a bere così tanto.
«Si che si vede» Mi coprì il viso con le mani «Ad ogni modo fa lo stesso, non ci devo mica parlare...»

June diede un sorso al drink che teneva in mano «Perché non prendi una boccata d'aria? Non può farti male»

Annuì confusa. Se era vero che Daniel era li dovevo almeno preoccuparmi di sembrare presentabile e, date le circostanze, prendere un po' d'aria sembrava la scelta giusta.
Diedi un ultima occhiata a Carol e mi avviai verso la porta. 

Nel tragitto che mi separava da questa una gentile biondina ebbe il buon gusto di aiutarmi nella mia impresa pestandomi un piede con il suo enorme tacco.
Trattenni un grido di dolore e proseguì per la mia strada, cercando di tenere il drink sopra la testa per non rovesciarlo.
Appena raggiunsi la porta ne bevvi un sorso, fiera del mio operato.

Allungai una mano verso la maniglia e aprì la porta assaporando l'aria fresca che iniziava a pungermi la pelle.
June aveva proprio ragione, era quello che ci voleva. 

Feci un passo in avanti e in quell'istante sentii delle voci stranamente familiari. Mi fermai all'improvviso accostandomi alla parete per non essere d'intralcio e mi guardai intorno, da dove venivano? 

«Daniel non prendermi in giro, ho visto quanto era forte oggi»
Non potevo sbagliarmi, era la voce di Ethan.

«Cazzo ...» Sentì Daniel respirare forte «Ti ho già detto come sono andate le cose»

«Perché ti ostini così tanto a difenderla?! Una prova sola e .. l'accordo salta, lo sai»

Guardai da una parte all'altra della veranda. Non capivo dove fossero.

«Daniel fermati» Una terza voce maschile si aggiunse al coro.
«Stanne fuori Trevor!» Due occhi neri poco sotto la veranda incontrarono i miei e io feci immediatamente un passo indietro. 

«Mia?»

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