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Aurora

Era una bambina bellissima. 

Boccoli castano chiaro le scendevano lungo i lati del viso pallido e liscio, una meravigliosa espressione sorridente, capace di farle comparire due graziose fossette ai lati della piccola bocca a forma di cuore, mostravano tutta la sua innocenza e spensieratezza. 

Poteva avere al massimo nove anni. 

Una donna minuta, bassina, dai capelli color argento, la teneva per mano. 

Doveva essere la nonna o la baby-sitter. 

Salutò Jonathan con un lieve sorriso, lasciando andare la bambina, e se ne andò. 

La piccola prese ad avanzare verso di noi trotterellando allegramente in mezzo ai tavoli. 

" John. " urlò contenta, per poi tuffarsi fra le braccia del mio nuovo amico. Questioni di nanosecondi. 

Lui ricambiò l'abbraccio, stringendola forte a sé, contro il suo petto. Prese ad accarezzarle la lunga chioma castana con tanto affetto da farmi addolcire, poi le scoccò un bacio sulla fronte.

Jonathan versione "dolcezza" era un qualcosa che lasciava interdetti. Sembrava quasi impossibile che da lui potesse scaturire tutta quella dolcezza e gentilezza. 

" Ti presento Silvia, mia sorella minore. Silvia, lei è Aurora." disse indicandomi con un mezzo sorriso. 

Sorella?  Credevo che stesse arrivando la sua ragazza, non sua sorella.

Il sollievo che provai mi lasciò stravolta, sconvolta, stranita. Troppo. 

Ero davvero gelosa? Gelosa di lui, che conoscevo da un giorno?  

Non m'importava nulla del tricheco, perché avrebbe dovuto? 

Non doveva importarmi nulla di lui. 

Insomma, lui era un'idiota patentato, un ragazzo senza cervello e antipatico, arrogante, sfacciato, presuntuoso e anche...saccente e bellissimo, oltremisura. 

Silvia, che aveva ereditato gli stessi occhi verdi del fratello, prese a fissarmi con curiosità.

" Tu sei la ragazza di mio fratello? " chiese con nonchalance. 

Non avevo più dubbi, oltre il colore ed il taglio degli occhi aveva di simile al fratello anche la sfacciataggine. 

Boccheggiai.

Sì, boccheggiai come un pesce fuor d'acqua. 

Non riuscivo a respirare, immettere aria nei polmoni. Che fatica! 

Ero indecisa sul come stessi boccheggiando, se da modalità stoccafisso o da merluzzo, optai per la trota, perché più carina. Forse. 

Da quando l'avevo vista per la prima volta - circa qualche minuto fa - mi resi conto di quanto quella bambina fosse mooolto spontanea e diretta, e per nulla timida. 

" Io...cosa? Oh no, no, no...assolutamente no." affermai all'istante.

" Sil, io fidanzato? Lei è solo un'amica." rincarò il fratello scuotendo la testa, colpito ed affondato dalle parole della sorellina quanto me.  

Non mi sfuggì l'espressione delusa sul volto della bambina, che prese posto accanto a Jonathan e chiese: " Quando troverai una ragazza, John? Patrick e Olivia ti faranno sposare una che non conosci altrimenti. L'ultimatum scadrà fra una settimana." gli ricordò la sorella. 

Azz...una bambina di otto anni sapeva persino cos'era un Ultimatum. Chi era? Einstein modalità femmina?

Il fratello le tappò la bocca con una mano e mi rivolse un sorriso tirato, molto forzato: " Perdonala, molto spesso apre la bocca e parla a vanvera."

L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora