Kiss me ||

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4 anni dopo.

Aurora

" No, no. Buono Brex. " urlai con la ciotola piena di croccantini in mano. Il nostro cagnolone puzzolone non faceva che saltarmi addosso di continuo e poteva farmi cadere a terra da un momento all'altro, sul serio. 

" Brex, a cuccia. " ordinai in tono perentorio, ma non obbedì. Soltanto quando posai la ciotola in giardino la mia schiena fu libera dalle sue poderose spinte. Ringraziai Dio, quando notai che non aveva in alcun modo macchiato il vestito rosso che indossavo. 

Oggi, eravamo tutti di matrimonio. 

Chi si sposava? Non ci crederete mai! 

Mio fratello Sebastian. Sì, proprio lui che schifava i matrimoni, già. 

Alla fine, l'amore per Simona era riuscito a fargli commettere questo ulteriore passo, in qualche modo. 

Nostro zio, a breve, avrebbe sposato anche lui. Che gioia. 

 " Sofia e Marco, venite qui. " tuonai, non appenai rientrai in veranda. 

I gemelli erano diventati dei veri e propri pestiferi sin da quando erano spuntati i loro primi dentini. E poi correvano da una parte all'altra, aprivano e chiudevano cassetti, ante degli armadi, qualsiasi cosa che si potesse aprire. Pentole erano ovunque quando passavano dalla cucina, manate e ditate quando si trattava dell'elegante tavolino in salotto, il vetro era perennemente sotto attacco. Che pazienza. 

Quei due creavano devastazione ovunque andassero ed io e John c'eravamo ritrovati costretti a comprare una sorta di lucchetti per bimbi, che non permettevano loro di aprire alcunché. Inoltre, ogni singola volta che scorrazzavano per casa io e mio marito facevamo sempre di tutto per non far salire loro le scale da soli, che erano facilmente accessibili dal soggiorno. I gemelli erano capaci di farci rimanere sempre vigili, svegli e senza fiato a furia di correre per evitare che si facessero del male.  

Sofia fu la prima ad arrivare in veranda, ma Marco fu subito alle sue spalle. Il maschietto più piccolo di casa avanzava con un peluche a forma di tricheco sotto un'ascella.  Sì, era proprio un tricheco! 

" Siete pronti? " chiesi, scoccando un bacio fra i capelli castani di Marco ed un altro sulla guancia rosea di Eva, che prese a cullare la sua Sbrodolina, come già fosse diventata una mamma. 

Annuirono entrambi i gemelli, all'unisono. 

" Papà? " cercò la gemella.

" Papà sta arrivando quindi fate i bravi, ok? " 

 " Mamma io sono brava. " spiegò Eva Sofia, dondolandosi sui talloni. Il suo vestitino a scacchi le stava d'incanto, una favola. 

" E' lui il cattivo. Prima voleva strappare i capelli alla mia bambola " precisò arrabbiata, indicando il fratellino che aveva ripreso a giocare con il suo peluche. 

" No, non dovete bisticciare. Capito? Siete fratelli e dovete volervi bene. " dissi io, ripetendo esattamente quel che un tempo diceva mio padre a me ed ai miei fratelli, Sebastian e Claudia. Incredibile. 

Adocchiai l'orologio al polso, con un sospiro. Eravamo in ritardo come al solito. Erano le diciassette e mio fratello si sarebbe sposato alle ore diciotto. Dovevamo darci una bella mossa, anche perché io e mio marito eravamo i testimoni dello sposo. 

Aggiustai il papillon a Marco, che assieme a sua sorella avrebbe portato il cuscinetto delle fedi ai suoi zii, poi gli abbottonai il gilet sulla piccola camicia bianca ben infilata nei pantaloni e mi rialzai decisa andando ad infilarmi i tacchi alti. 

L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora