Breath //

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Aurora

" Questo per te sembra soltanto un gioco? " tuonai spazientita. " Ti presenti qui, dopo quattro mesi di totale assenza! Sono prossima al settimo mese di gravidanza, e tu non mi hai mai inviato un messaggio, fatto una chiamata e concesso la tua presenza durante le visite di controllo dal ginecologo. E ora? Mi chiedi di tornare a casa con te come se nulla fosse? "

Sospirò, poggiandosi con un fianco alle porte dell'ascensore, che avevo appena chiamato ticchettando le dita con fare nervoso sul pulsante di comando. 

Stavo tornando a casa per cena, dopo essere uscita a fare quattro passi al tramonto. Era bello percorrere le strade di campagna quando il cielo era tinto d'arancio, rendeva tutto più...spettacolare. 

Cascine abbandonate, balle di fieno sparse un po' ovunque, trattori a riposo accanto a terreni ben arati e coltivati. 

Il mondo al tramonto diventava un altro mondo. 

" Mi sei mancato da morire, ok? " urlai piena di rabbia, sul punto di scoppiare in lacrime. " Io ti amavo...ti amo, ancora. Il fatto è che non voglio più stare così male, non voglio più soffrire. Non ci riesco. " 

Era addolorato dalle mie parole, lo capii dal suo sguardo che ormai non riusciva più a nascondermi nulla. 

Non m'importava, perché nel mio cuore c'era una ferita che ancora sanguinava copiosamente, la ferita inferta dalla sua assenza e dal suo ostinato silenzio.  

" Rora, non c'è bisogno che ti dica che sono uno stupido, lo sai già. E magari fossi soltanto stupido! Sono persino un'idiota ed un bastardo! Ho sbagliato, come al solito. Hai ragione, ma sto cercando di cambiare ed ho bisogno che tu rimanga al mio fianco. " cercò di giustificarsi. 

L'avevo incontrato mentre scendeva dall'Alfa Romeo, che aveva parcheggiato proprio davanti la porta del condominio dove abitavano i miei, mi aveva seguita all'interno fino all'ascensore e adesso sembrava proprio non volermi lasciare andare. 

" Ho passato le ultime settimane come se fossi stata nel deserto. Hai una vaga idea di come mi sono sentita? Hai abbandonato me ed i nostri figli, mi hai lasciata andare alla deriva, via dalla tua vita senza muovere un dito! Come fosse spazzatura hai gettato e rifiutato il nostro amore per le tue sciocche paure ed irresponsabilità." sbottai furente, chiudendo le mani a pugno. 

Annuì con calma, allargando le braccia: " Ne sono consapevole. Ho passato gli ultimi quattro mesi a riflettere su di noi, a pensare a quel che sarebbe potuto succedere o che non sarebbe mai successo. Ero come in un limbo, in un pozzo senza fondo. Non sapevo cosa fare, cercavo una via d'uscita e non mi rendevo conto che la mia possibilità di salvezza l'avevo già tra le mani. Sei sempre stata tu, amore mio. Ti volevo, ti desideravo. Ti voglio e ti desidero ancora..." 

" Non volevo ferirti." misi subito in chiaro. " Le parole che ti ho detto prima di andare via..."

" Erano pura e semplice verità." rispose lui, con aria colpevole. " Non posso cambiare le scelte che ho fatto in passato, ma posso farne di altre per non ripetere gli stessi errori. Ho già pagato per i miei errori, e ora...voglio soltanto rimediare a quel che ti ho fatto. Sono stanco di scappare, voglio rimanere fermo, affrontare tutto quel che avverrà e vorrei farlo con te, solo e soltanto con te. Sbaglierò ancora? Forse, ma chi non sbaglia? Mi darai la possibilità di restarti accanto? Tu mi hai reso un uomo migliore, hai tirato fuori il meglio di me e...devi aiutarmi a completare l'opera. " concluse con un sorriso titubante. Non sapeva che reazione aspettarsi dalla sottoscritta, dopo le sue parole. 

" La verità è che tu sei sempre stato migliore di quanto credevi, ma non te ne sei mai accorto sino ad ora. " dissi soltanto questo. Poi, rimasi in silenzio.  

L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora