Aurora
" Signorina Valtelli, mi dispiace. La sua preparazione è molto scarsa. Mi rendo conto di quanto sia ampio, difficile e complesso l'argomento trattato, ma si metta nei miei panni. Se non ricorda avvenimenti fondamentali come questi, che tra l'altro ho anche ampiamente spiegato durante le lezioni, non posso promuoverla."
Abbassai il capo, affranta.
Ero appena stata bocciata all'esame di Storia Contemporanea.
Fantastico!
Avevo studiato in ogni modo, per quanto possibile, quel benedetto esame pur di passarlo. In ospedale, a casa, in biblioteca. Persino mentre cenavo e pranzavo avevo sempre i libri davanti agli occhi, ma nulla di fatto. Tutti i miei sforzi non erano serviti a nulla, erano stati vani.
Firmai il mio fallimento sul registro del professore, con uno scatto d'ira, e lo salutai con una stretta di mano prima di svignarmela e piangere in uno dei tanti bagni sparsi per l'Ateneo.
Questo periodo era tremendo.
Nulla andava per il verso giusto. NULLA.
Era come se mi sentissi incatenata, qualcosa dentro di me mi stava impedendo di andare avanti, di avanzare verso la meta e conquistare i miei sogni.
Non davo quindi la colpa a Jonathan per tutto questo, e nemmeno al professore che mi aveva appena bocciata con espressione davvero dispiaciuta stampata in volto.
Ce l'avevo con me stessa.
Nonostante sapessi tutto, tac! Mi ero lasciata prendere dal panico.
Non mi succedeva da tanto, troppo tempo, tutto questo.
Gli ultimi accadimenti, quegli innumerevoli segreti di Jonathan e famiglia, mi stavano facendo crollare nel panico, nelle mie ansie, nuovamente.
Sapevo le risposte alle domande fatte dal prof, avevo studiato come una matta, ma un vuoto tremendo generato dall'ansia e dal panico aveva divorato ogni cosa che avevo memorizzato nella mente. Tutto quanto era stato rimosso, non lasciando più niente, neanche un misero paragrafetto sottolineato dall'evidenziatore arancio. Tutto era stato spazzato via come foglie in balìa del vento autunnale. Che imbarazzo! Avevo persino messo la preferenza con il professore, consapevole del fatto che avessi saputo tutto quanto, avendo anche frequentato il suo corso senza saltare neanche un giorno.
Tirai un forte pugno alla porta mentre singhiozzavo senza ritegno.
Ero stata bocciata altre volte, ma non per questo motivo.
Accettavo il fatto che non sapessi nulla, ma non che la mia ansia e la mia non ben ritrovata insicurezza, mi proibissero di ricordare tutto quel che avevo appreso con i miei continui e ripetuti sforzi.
Poggiai la fronte contro la porta e continuai a sferrare pugni e calci ad occhi chiusi.
Cosa mi stava prendendo?
" Aury, tutto bene? " chiese Jess, bussando alla porta.
Avevamo deciso di sostenere l'esame insieme. Lei l'aveva passato, almeno.
Tirai su col naso: " Sì, ovviamente." mentii spudoratamente, come se lei potesse davvero crederci.
" Vedrai, al prossimo appello passerai questo esame come una scheggia. Prenderai persino un voto alto, ne sono sicura. " cercò di rincuorarmi, le ero grata per questo ma...
" Jess, torna a casa e non preoccuparti per me. Ok? Ti chiamo dopo." e con quelle parole volevo semplicemente invitarla a lasciarmi sola, ne avevo un assoluto bisogno.
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L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1
ChickLitAurora abita con due bizzarre, ma simpatiche, coinquiline all'ottavo piano in un condominio ormai in decadimento. Troppo presa dai suoi studi, non pensa minimamente a perdere tempo in feste universitarie, svariate uscite notturne e quanto altro, fig...