Giacomo
" Non verranno qui, ne sono sicuro. Cerca di rilassarti, ok? "
L'avevo rassicurato con ogni mezzo a disposizione, in ogni modo umanamente possibile, ma era servito a ben poco.
Continuava a sostenere che nessuno era al sicuro lì, che dovevamo continuare a tenere gli occhi bene aperti.
Questa volta, Jonathan aveva ragione.
E le mie rassicurazioni erano crollate come un castello di sabbia costruito in riva al mare.
Alberto e Mirko non si erano lasciati sfuggire questa preziosa occasione.
Il fatto che fossero usciti allo scoperto, il fatto che si fossero esposti così tanto, poteva significare solo una cosa...che erano pronti a tutto, in qualunque momento.
E il momento adatto per agire, che tanto avevano atteso, era arrivato, senza preavviso per nessuno di noi.
Lì, eravamo vulnerabili.
Non volevo crederci, non riuscivo ancora a crederci!
Mi sembrava ancora così assurdo ed impossibile un attacco del genere, qui, in un ospedale, cavolo! Invece, era accaduto. Contro ogni mia aspettativa era accaduto, ed era stato tremendo.
Non avremmo potuto evitare la nascita dei gemelli, ma aumentare la sicurezza in ospedale sì.
Quella minaccia era stata fin troppo seria e reale per essere presa sotto gamba e ignorata...e mio fratello aveva scelto di rivolgersi alla polizia, non trovando altra soluzione. Sapeva che non poteva difendere da solo la propria famiglia in questo posto, nonostante ci fossi io, sempre al suo fianco. E stava giusto per farlo, stava proprio per contattare un bravo ispettore di polizia, che conosceva ogni dettaglio della nostra storia, quando quei bastardi, quei due ratti erano saltati fuori dalla fogna.
Avevano atteso il momento più delicato, più importante e gioioso della vita di John, per attaccare brutalmente, in un modo che non credevo possibile.
Il loro odio si era spinto fino a questo.
Quel che adesso mi stava circondando sembrava essere la scena di un film dell'orrore, ma non era così.
Questo non era un set cinematografico.
Con le spalle contro al muro mi lasciai scivolare a terra e affondai una mano tra i capelli chiudendo gli occhi, sconvolto.
" Vuole un antidolorifico per il dolore? " chiese un'infermiera, china su di me. Alle sue spalle, numerosi poliziotti della scientifica stavano facendo i dovuti rilievi e controlli, per ricostruire i fatti avvenuti soltanto qualche ora prima.
C'era del sangue sul pavimento, numerose schegge di vetro...e proiettili, alcuni di questi erano ancora conficcati nelle pareti laterali. E c'erano due corpi a terra, nascosti sotto lenzuola bianche.
A nessuno era permesso accedere su quel piano dell'ospedale, i poliziotti avevano espressamente chiesto a medici ed infermieri di evacuare la zona. Quella era la cosiddetta scena del crimine, al momento.
Eravamo in un corridoio, io ero appena stato medicato al braccio destro.
Ero stato colpito di striscio da un proiettile, faceva male, ma al momento riuscivo a resistere.
Desideravo tanto allontanarmi da quel posto infernale, ma ero costretto a rimanere lì, perché i poliziotti avevano richiesto la mia presenza.
" Se non vuole un antidolorifico vuole qualcosa da bere? " chiese ulteriormente la premurosa infermiera, che poteva avere all'incirca l'età di mia madre.
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L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1
ChickLitAurora abita con due bizzarre, ma simpatiche, coinquiline all'ottavo piano in un condominio ormai in decadimento. Troppo presa dai suoi studi, non pensa minimamente a perdere tempo in feste universitarie, svariate uscite notturne e quanto altro, fig...