Aurora
" Mi chiamo Aurora." dissi d'improvviso, sorseggiando dell'ottima camomilla. Era ben calda, profumata, lentamente mi stava distendendo i nervi e mi stava riscaldando anima e corpo, in tutti i sensi. Il merito della mia ripresa, forse, era da attribuire anche a questo misterioso ragazzo comparso dal nulla. Era simpatico, allegro. Mi piaceva, davvero.
In quel preciso momento ci trovavamo in un piccolo bar, non troppo affollato ma gradevole in tutti i sensi, e lui mi stava raccontando parte della sua vita. Era nato e cresciuto a Torino, aveva ventiquattro anni, ma ben presto ne avrebbe compiuti venticinque. Al suono delle mie prime parole, smise di parlare di botto.
" Aurora." ripeté, riflettendoci un po' su. " un nome degno di te, ti sta d'incanto."
I suoi complimenti fecero sorgere una smorfia spontanea sul mio viso. Non sopportavo quei ragazzi che pur di far colpo facevano complimenti gratuiti. Lui parve intuire ciò che pensavo, perché si allungò sul tavolino, con espressione seria, e il tutto per guardarmi dritto negli occhi e dirmi:
" Lo penso davvero, devi credermi. Sono sincero. Le mie parole hanno un certo peso, non sono il tipo che fa complimenti così, alla leggera."
Lo guardai attentamente, e nient'altro. Ero timorosa nel fidarmi di qualcuno, specie di un ragazzo che conoscevo appena. L'avevo fatto con Jonathan e mi era costato tutto.
" Dimmi, Aurora." aggiunse Giacomo subito dopo, assaporando il mio nome. "come mai stavi così male prima? Ora va meglio? "
Strinsi la tazza di camomilla con entrambe le mani per goderne del calore confortevole che sprigionava.
Sospirai: " Sì, ora sì. Prima ho visto il ragazzo di cui sono innamorata intento a baciare un'altra. Lui mi tradisce, ecco. Scoprirlo mi ha ferita, fa male quando una persona che ami ti tradisce, no? " ammisi senza troppi giri di parole.
Lui annuì, realmente dispiaciuto per me: " Deve essere proprio un folle se si lascia sfuggire una ragazza come te. Io se avessi te, non mi guarderei intorno. "
Con le sue parole riuscì a strapparmi un sorriso sincero. Ci sapeva fare, non c'era niente da dire.
" Oh, finalmente sono riuscito a farti sorridere. Sono fiero di me." aggiunse in tono allegro.
Se ne vantò, con una meravigliosa luce negli occhi.
" E' bello essere tornato a Milano dopo un anno d'assenza e aver fatto questo bell'incontro inaspettato. Pensa, sono stato trascinato qui da alcuni amici, questa sera, ma non avevo alcuna intenzione di rimanerci a lungo. Che occasione che mi sarei perso se me ne fossi andato prima."
Strabuzzai gli occhi: " I tuoi amici ti staranno cercando? Forse, dovresti informare loro che sei qui..."
" Sono troppi impegnati a bere e a svagarsi per dare retta ad un tipo noioso come me, almeno non più del dovuto." si sminuì lui, con una scrollata di spalle.
" Tu non sei noioso." affermai convinta, posando una mano sulla sua, presente sul tavolino.
Lui rise, passandosi l'altra mano tra i capelli biondini, un gesto molto sexy: " Il ragazzo che ti tradisce è tuo marito? "
Guardai la mano con la quale avevo stretto la sua. E soltanto in quel momento notai che era la mia mano sinistra, dove all'anulare era ben evidente la fede.
Provai a portar via la mia mano, ma lui la strinse nella sua per qualche istante prima di lasciarla andare: " Se non vuoi rispondermi non devi preoccuparti, ok? "
La sua premura mi piaceva, e tanto anche!
Abbassai lo sguardo, non avevo bisogno di mentire: "Sì, sono sposata. Il ragazzo che mi tradisce è mio marito e...soltanto questa notte mi sono resa conto che non mi ha mai amata, o meglio non ha mai avuto intenzione di amarmi. Che stupida! "
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L'amore nei tuoi occhi - Trilogy of forgiveness Vol.1
ChickLitAurora abita con due bizzarre, ma simpatiche, coinquiline all'ottavo piano in un condominio ormai in decadimento. Troppo presa dai suoi studi, non pensa minimamente a perdere tempo in feste universitarie, svariate uscite notturne e quanto altro, fig...