Il rumore del letto che cigola e il movimento del materasso che si abbassa, mi mettono in allerta. Senza nemmeno accendere la luce spingo con un calcio la persona intrufolata nel mio letto che urla per il dolore. Sapevo che non mi dovevo fidare. Per mia fortuna ho il sonno leggero. Gli anni passati in orfanotrofio mi hanno allenato.
Quando accendo la luce vedo un ragazzo ragomitolato per terra per il dolore, ma con mia sorpresa non è Tyler. Confusione e paura mi travolgono e cerco qualcosa con la quale colpirlo anche se è già per terra dolorante.
"- Ma che cazzo succede qui?" Tyler esce dal bagno con solo un asciugamano legato in vita nel momento in cui afferro il mio libro e mi preparo a colpirlo di nuovo.
"- Lei chi è?"Chiede il ragazzo ancora a terra con le mani nei "gioielli". I suoi occhi scuri mi guardano dolorosi.
"- Chi sei tu?" La mia mano ancora alzata pronta a colpire se necessario.
Tyler scoppia a ridere appoggiandosi sulla soglia della porta del bagno. Cosa c'è di così divertente?
"- Cazzo Tyler, avvisami la prossima volta che hai ospiti o metti un calzino fuori sulla maniglia della porta, come facciamo sempre" dice il ragazzo alzandosi in piedi con i pantaloni sbottonati in mano. Perché cazzo ha i pantaloni sbottonati?
Sposto lo sguardo imbarazzata da lui a Tyler che ride ancora a crepapelle, ma la situazione non migliora dato che lui porta solo un asciugamano. I capelli bagnati gocciolano ovvunque. Ma come sono finita in questa situazione?"- Non dirmi che l'avete fatto nel mio letto?" Parla di nuovo il ragazzo guardando prima me e poi Tyler.
"- Cosa?!" Dico stridula e scendo dal letto facendolo arretrare di un passo. Alza le mani in avanti in segno di difesa. E fa bene a difendersi!
"- C'è stato un malinteso" parla finalmente Tyler mettendosi in mezzo a noi due.
"- Ron lei è Gwen, Gwen lui è il mio amico Ron" dice indicando prima uno poi l'altro, "- E quello in realtà è il suo letto, anche se non ci dorme quasi mai dato che gli piace di più il letto di Kyla" sogghigna. Che bella figura che ho fatto!
"- Ciao" lasciò cadere il libro sul letto e lo saluto imbarazzata con la mano. Non esiste che gliela stringo sapendo dove ce l'aveva pochi minuti fa'.
"- È un piacere Gwen" sorride visibilmente più calmo e raccoglie il giubotto cadutigli per terra. Prendo anch'io i miei vestiti nello zaino e mi chiudo in bagno per prepararmi sotto le lamentele di Tyler che non aveva ancora finito di prepararsi.
Mi guardo allo specchio mentre mi vesto. Ho le guancie ancora rosse per l'imbarazzo di poco fa', i capelli arruffati e dei segni ai lati del viso causati dalle pieghe del cuscino. Sono un disastro!
Sciacquo il viso con acqua fredda e mi pettino i capelli mentre sento i ragazzi parlare nell'altra stanza.
"- Ma dove l'hai pescata quella figa pazzesca?" Chiede Ron con voce bassa, ma riesco a sentirlo bene comunque. Questi muri saranno fatti di cartone. Continuo la mia routine mattiniera mentre loro continuano la loro conversazione.
"- Aveva bisogno di un posto dove dormire stasera e dato che tu qui non ci dormi mai ho pensato di farla dormire nel tuo letto" spiega Tyler senza preoccuparsi di abbassare la voce. Si sente un fruscio di vestiti in sottofondo.
"- Tu hai un culo pazzesco con le ragazze" continua Ron questa volta con la voce non così bassa. Ho già finito di prepararmi, ma aspetto che abbiano finito di parlare di me per uscire dal bagno.
"- Non fare il coglione, abbiamo solo dormito. E in ogni caso non è il mio tipo."sento Tyler dire all'amico.
Come se lui fosse il mio tipo. Stronzo e maleducato. Giro la chiave della porta del bagno ed esco un po' irritata. Raccolgo in fretta le mie cose nello zaino sotto lo sguardo silenzioso dei due ragazzi che smettono di parlare appena mi vedono uscire dal bagno.
"- Grazie per avermi ospitata ieri sera" mi giro verso Tyler per ringraziarlo prima di uscire dalla camera. "- E scusami tanto per il calcio" sorrido imbarazzata a Ron.
"- Tutto passato" sorride anche lui. Almeno uno dei due è decente. Li saluto ed apro la porta della camera.
"- Dove vai?" Mi ferma Tyler.
"- Torno dalla mia macchina" dico con la porta aperta e la mano ancora sulla maniglia. Devo ancora capire come fare con la macchina.
"- Come?" Chiede alzando una sopracciglia e incrociando le braccia.
"- Troverò un modo" dico uscendo completamente dalla camera. Lui si alza dal letto e mi tira di nuovo dentro.
"- Ti ci porto io" Prende le chiavi della moto e il portafoglio lasciati sul comodino.
"- Non c'è bisogno, me la sbrigo da sola. Hai già fatto abbastanza" Il mio tono scocciato lo fa accigliare.
"- Sei sempre così testarda?" Chiede con un cipiglio, girando le chiavi sul dito.
"- Non voglio più favori da te, né da nessun'altro. Me la posso cavare da sola. Tutto qui!" Rispondo sistemandomi lo zaino sulle spalle.
"- Che ti prende? Hai le tue cose per caso?"
"- Che? No!" Sbotto irritata e imbarazzata, presa alla sprovvista dalla sua domanda inaspettata. Ron ci guarda divertito.
"- Vieni" dice uscendo dalla camera. "- Ci devo comunque andare là, perciò non è un favore" cammina con passi lunghi e svelti.
"- Cosa ci devi andare a fare in quel posto sperduto?" Chiedo scettica seguendolo fuori dal motel.
Apre il pacchetto di sigarette e ne infila una in bocca.
"- Affari miei" dice cercando l'accendino nelle tasche del giubotto. Alzo gli occhi al cielo ma non li rispondo. Sarebbe uno spreco di fiato in ogni caso.
"- Questi cosa sono?" Chiede tirando fuori una banconota da 50$ al posto dell'accendino. Ieri sera ho infilato i soldi senza farmi vedere da lui, nella tasca del giubotto che aveva buttato sul mio letto.
"- Ehm 50$?" rispondo sarcastica anche se sò che non si riferiva a questo con la sua domanda.
"- Wow genio! Intendo perché sono nella mia tasca del giubotto" ribatte con la stessa ironia.
"- Ti avevo detto che ti avrei ripagato" dico senza guardarlo negli occhi. Non è che non gli sono riconoscente, ma mi fa sentire meglio sapere che in un certo modo l'ho ripagato. Non mi piace avere debiti con nessuno.
"- Ti ho già detto che non ho bisogno dei tuoi soldi" sbuffa. Mi raggiunge in due passi e infila i soldi nella tasca posteriore dei miei jeans.
"- No, io voglio ripagarti invece" insisto tirando fuori i soldi dalla tasca. Mi ignora e sale sulla moto. Odio quando la gente mi ignora di proposito. È la cosa più irritante e mi fa perdere la pazienza. E questo ragazzo ha già messo alla prova la mia pazienza un centinaio di volte fin'ora. E pensare che lo conosco da nemmeno 24 ore.
"- Allora offrimi la colazione" dice buttando la sigaretta accesa ancora a metà e mi fa segno con la testa di salire sulla moto.
***
"- Dove stiamo andando?" Chiedo a Tyler quando vedo che non ha preso la strada da cui siamo venuti ieri sera, ma quella opposta.
"- A fare colazione. Qui vicino c'è un bar" gira la testa leggermente dietro mentre mi parla.
"- Guarda la strada" lo riprendo. Ride e accelera di più facendomi aggrappare ancora di più a lui.
Arrivati davanti al locale spegne il motore parcheggiando la moto proprio davanti all'entrata del locale. Tolgo il casco e glielo porgo. Lo sorpasso mentre saliamo le scale e li chiudo la porta del bar in faccia per dispetto. Ridacchio quando lo sento impreccare dietro di me e sbuffare infastidito come i bambini.
"- Quanti anni hai?" Dice dietro di me irritato.
"- Non si chiede l'età ad una donna" mi giro a guardarlo con un sorriso malefico.
"- Quale donna?" Chiede sogghignando e si lecca il labbro inferiore.
"- Stronzo" lo spingo facendolo ridere.
***
Ciao a tutti! Nuovo capitolo. Che ne pensate di Tyler? Avrà detto la verità quando ha detto che Gwen non è il suo tipo?
Votate se il capitolo vi piace.
Baci baci
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Guidami all'inferno (#Wattys2016)
RomanceUna ragazza fiera, diffidente e con un sarcasmo disarmante. Non è abituata ad avere qualcuno che si prende cura di lei. Ormai è da anni che si deve arrangiare da sola, ma poi arriva lui. La sfida, la mette alla prova, ma soprattutto è sempre lì qua...